Un rimedio contro la depressione.

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"Basta!" Era sbottato esasperato lo stregone.
 Alec, dalla camera da letto, aveva sentito in salotto il grimorio venir chiuso con un tonfo, la sedia stridere sul pavimento nel momento in cui Magnus si era allontanato dal tavolo con impeto, il suo passo felpato che si avvicinava alla stanza.
 Il figlio di Lilith, non appena era entrato, aveva visto il suo ragazzo sdraiato prono tra le lenzuola e gli si era "spalmato" sopra languidamente, prendendo a lasciare piccoli baci a stampo su tutta la sua schiena nuda.

 Ad un certo punto annunciò: "Sai, per tirarti su di morale per questa mattina e per tirarmi su per tutto il lavoro, ho..."
 Il Nephilim affondò il volto nel cuscino.
 "Che cosa hai fatto Mag?" chiese preoccupato ed esasperato.
 "Ho organizzato una festa! Ovviamente ci saranno anche tutti i tuoi amici amministratori della giustizia, se vuoi."
 Raziel, sembrava davvero esaltato. Ad Alec l'idea di una festa non andava a genio, ma se ciò avrebbe reso felice il suo compagno... Avrebbe partecipato. Dopotutto non poteva essere così pessima.
 "Come vuoi, Magnus, come vuoi."
 "Eh? Ti arrendi così facilmente? Pensavo avresti opposto più resistenza!"
 "Cosa vuoi che ti dica? Di non farla? Tanto la faresti comunque." rispose in tono piatto. Lo stregone, non potendo vedere la sua espressione non riusciva a decifrare lo stato d'animo del moro.
 "Sei arrabbiato?"
 "Cosa? No, certo che no!" E per avvalorare le sue parole voltò, per quel che la sua posizione gli consentiva, la testa, arricciando le labbra nella richiesta di un bacio. Magnus sorrise sollevato e accostò la sua bocca a quella del cacciatore.

 "Magnus, fammi alzare, devo tornare all'istituto per gli allenamenti. Uff. Ti prometto che torno dopo, non sto cercando di boicottare la tua festa." protestò il Nephilim cercando, seppur a malincuore, di staccare il figlio di Lilith dal suo corpo dopo una seduta di baci.
 "Ma Fiorellino, non mi vuoi bene?"
 "Certo che te ne voglio, ed è per questo che devo andarmene. ORA. Altrimenti appena mi vedranno Jace e Izzy mi metteranno agli arresti domiciliari e io non potrò più venirti a trovare."
 Magnus borbottò qualcosa con un broncio stampato sul viso. Alla fine però si alzò dal corpo dell'altro, ridacchiando quando vide la schiena di Alec rossa per il lungo tempo in cui era stata a contatto con il proprio petto, sopportandone la pressione e il peso. Lo aiutò a tirarsi su dal letto.
 "E il secondo round? Guarda che non me lo sono mica dimenticato." asserì lo stregone, facendo arrossire il Nephilim.
 "Dopo, quando tornerò, giuro."
 Alec notò Magnus rimuginare, quando alla fine affermò: "Però non è giusto... Tu ti alleni ogni giorno e in più hai una runa della resistenza." Mise nuovamente un finto broncio. "Io invece non faccio allenamenti e non ho nemmeno quella runa."
 "Io caccio demoni Magnus, non mi invidiare. Tu hai la tua magia." ribatté serio Alec. "Ognuno ha le proprie doti." continuò il Nephilim, ignaro di tutto.
 Magnus abbassò lo sguardo al cavallo dei propri pantaloni. "E che doti..." sghignazzò facendo avvampare l'altro, per poi riprendere il discorso: "Non hai afferrato, eh, piccolo Lightwood innocente e puro." Sogghignò nuovamente.
 "Non più tanto puro da quando ti ho conosciuto." bofonchiò Alec, poi si volse a guardarlo mentre cercava i suoi pantaloni di pelle che dovevano essere stati lanciati da qualche parte durante la notte movimentata.
 Negli occhi di Magnus scorse una luce alquanto maliziosa. E comprese. Sbiancò, poi arrossì violentemente. "Magnus... N-noi la usiamo in combattimento, non per altri... scopi."
 "Oh, perché, non è sfruttabile anche a letto?" ammiccò.
 "Mag! I-io sono in ritardo. Dove sono finiti i miei pantaloni, per l'Angelo?"
 Lo stregone, con un sorriso sghembo e sexy, una mano su un fianco e una gamba piegata, schioccò le dita e, appesi per un passante della cintura al suo indice, comparvero. "Intendi questi, Fiorellino?"
 Alec fece per afferrarli ma l'altro si sottrasse, facendoli scomparire. "Dovrai guadagnarteli, amore mio!" Il cacciatore sbuffò sonoramente e si avvicinò al suo ragazzo, prendendogli la vita tra le braccia e unendo le loro labbra. Al termine del lungo bacio, Alec si scostò. "Adesso posso riavere i miei pantaloni?"
 "Mmm... Sì, penso di sì."
 E finalmente erano lì, tra le mani del Nephilim. Dopo averli infilati, si chinò a prendere la parte superiore della tenuta da caccia, e... Ecco arrivare una sonora pacca sul sedere. "Ehi!"
 Lo stregone sogghignò.
 Quando Alec ebbe preso tutte le sue cose, si diresse verso l'uscio. "Allora ci vediamo dopo." fece Magnus.
 "Si, dopo." confermò.
 "La festa inizierà verso le dieci di sera, che ne dici di venire qui per le sette e mezza? I tuoi amichetti OVVIAMENTE non verranno con te ma con tutti gli altri invitati." Un'espressione leggermente perversa si stampava sul suo volto mentre pronunciava quelle parole.
 Alec, seppur rosso in viso, stette al gioco, ammiccando. "Lo davo per scontato, no? Altrimenti non ci sarebbe privacy."
 "Parla Alexander Gideon Lightwood?"
 "In persona! Sarà meglio che io vada ora. Ci vediamo stasera, allora." finì, raccogliendo la faretra, l'arco e la cintura delle spade angeliche che aveva lasciato nel corridoio il pomeriggio precedente.
 Magnus si avvicinò a lui e gli scoccò un ultimo bacio. "Ti aspetto impaziente."
 "Mi manchi già."
 "Anche tu."
 "Aku cinta kamu, Magnus." sorrise Alec.
 "Anche io Fiorellino. Dai, vai, ora."
 Sfregò il suo naso su quello del cacciatore, in un bacio eschimese.

With you I feel aliveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora