Il mondo perfetto

Capitolo 5

Mi spaventai e scattai sull'attenti.
Avevo paura ad aprire la porta, chissà chi c'era dietro di essa.
Se ci fosse stato mio padre avrei richiuso la porta se invece ci fosse Charlotte, prima gli direi un "Vaffanculo" e poi gli avrei ugualmente chiuso la porta in faccia.

Non avevo voglia di alzarmi dal letto, ma purtroppo sono una persona un po' troppo curiosa.
Quindi mi alzai dal letto su cui ero seduta e mi avvicinai lentamente alla porta.

Arrivai davanti alla porta. Mi stistemai i capelli pettinandolo con la mano e mi asciugai le lacrime con la manica della felpa.
Toccai la maniglia della porta. Era molto fredda ma tenni ugualmente il palmo attaccato a quella maledetta maniglia.
Curiosità e tensione sì fecero forti. Non mi trattenni più.
Aspettai 5 secondi prima di aprirla.
Contai quei secondi che sembravano giorni.

"Cosa ci fai ancora qua." Dissi io rivolta alla persona davanti alla porta.

Infatti davanti alla porta c'era Charlotte.
Ovviamente era venuta ancora per raccontarmi la storia della bambina viziata.

"Non voglio rubarti tempo ma..." Charlotte non riuscì a finire la frase che io la interruppi.

"Vattene." Gli chiusi la porta in faccia, non volevo farlo apposta. Ma non riuscì a dirle "Vaffanculo."
Vabbè sarà per una prossima volta.
Mi misi a piangere. Ancora. Lo so, sono una persona molto sensibile.

"Lo so che è difficile. Non ti voglio obbligare ad aprire questa porta ma ascoltami; devo farti vedere una cosa importante!"
Disse la voce di Charlotte dietro la porta.
La sua voce si sentiva a malapena. Ma la mia curiosità la sentì forte e chiaro.

Cosa voleva farmi vedere di così tanto importante?

Esitai ad aprire la porta. La dovevo aprire o no? Andai un'attimo in panico. Era notte fonda e io ero anche stanca. Dopotutto devo darle una seconda possibilità, siamo partite con il piede storto, ma se veramente aprissi quella porta forse (e dico forse) il rapporto tra me e lei sì sistemerebbe.

Ero curiosa, mi asciugai le lacrime e aprì la porta.