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Todoroki era poggiato alla macchinetta delle bevande li vicino in attesa di Izuku, lo vide uscire dalla stanza con le gote arrossate seguito da Bakugo e non potè fare a meno di sorprendersi da come la situazione tra loro fosse notevolmente cambiata. 
Erano passati dall'evitarsi allo stare insieme come coppia lasciandolo perplesso, non che non avesse avuto i suoi sospetti dei sentimenti del verdino ma non si aspettava che il biondo avrebbe ricambiato o che fosse arrivato addirittura a minacciarlo di stargli a debita distanza. 
Bakugo era sempre stato un ottimo collega dalla mente brillante, un grande hero con i modi un pò bruschi e burberi ma determinato sempre a vincere, cosa che aveva sempre ammirato.
Era determinato e pronto a mettere in discussione la sua vita sul campo di battaglia pur di far fuori tutti i villain ma contrariamente non aveva mai osservato il suo lato emotivo, quello che vedeva era un uomo freddo e distaccato, difficile da avvicinare al di fuori dal lavoro. 
Per questo aveva pensato di avere una possibilità con Izuku, l'aveva sempre trovato incredibilmente carino con le guance gonfie e piene di lentiggini, anche i suoi capelli verdi erano sempre stati un elemento caratteristico che lo rendeva attraente anche se lui probabilmente non riusciva a vedere la quantità di persone che lo guardavano non solo con ammirazione, ma anche con desiderio. 

In realtà, ragionandoci, Shoto non sapeva ancora cosa provasse per lui ma aveva pensato di poterlo scoprire iniziandolo a frequentare, non si aspettava quella serata davanti al suo ingresso e l'intervento del biondo, minimamente, ma quando il suo messaggio non aveva avuto risposta si era preoccupato di aver esagerato e non voleva ritrovarsi in una situazione imbarazzante con il verdino. Le cose erano solo peggiorate quando si era presentato sulla sua porta vedendo quegli occhi verdi spalancarsi per lo sgomento e il disagio e ancor più la rabbia inaspettata di Bakugo così aveva deciso di recepire il messaggio e andarsene cercando di riflettere sulla sua scelta di parole nel messaggio capendo immediatamente di aver probabilmente causato una crepa nella sua relazione con Midoriya. Non lo voleva perdere, era un amico speciale e una grandissima motivazione, avrebbe cercato di sistemare le cose e magari quelle scuse potevano essere un buon primo passo. 





<Ehi... andiamo?> Izuku gli sorrise debolmente, ripensava ancora alle parole che aveva sentito dal suo amico poco prima e ancora le stava elaborando. Katsuki era sparito dalle vicinanze con la promessa di vedersi l'indomani, quel turno sarebbe stato fin troppo lungo e lui voleva solo mettersi all'opera per farlo passare il più velocemente. 
<Bakugo?> 
<Giorno di riposo.> Todoroki sembrò valutare quelle parole mentre finiva il suo secondo caffè continuando a valutare quello dei distributori automatici tra i peggiori che avesse mai bevuto. 
<Ok, allora andiamo, sarà un turno lungo oggi Midoriya.> 


Due rapine, tre tentati scippi e un quasi rapimento furono la conta per quella giornata. 
Izuku era abituato a lavorare per ore senza fermarsi ma ogni volta che lo faceva poi la stanchezza lo sopraffaceva così tanto da non riuscire neanche a levarsi le scarpe prima di crollare sul divano della sala da pranzo. 
<Uraraka mi dovrà ben più di un semplice pranzo..> borbottò il verdino seduto vicino al bicolore su un palazzo mentre addentava il suo bagel al formaggio.
<Ti ha convinto con un semplice pranzo eh?> 
<Si ma... uffa non avrei dovuto accettare... i doppi turni sono così stancanti.> sospirò mettendo in tasca la carta rimasta guardando davanti a se la città illuminata dalle luci della sera in attesa di ulteriori indicazioni.

Quella vista gli piaceva così tanto e lo calmava, i rumori della musica di qualche locale in lontananza, il suono delle macchine per le strade, le luci fioche e se era fortunato riusciva a intravedere anche qualche stella in cielo ogni tanto.
<Allora.... tu e Bakugo eh...?> iniziò incerto Shoto volendo affrontare l'argomento ma ancora insicuro se farlo.
<Eh si Todoroki... non me lo aspettavo neanche io a dire il vero ma dopo quella missione che abbiamo fatto insieme sono... cambiare un pò di cose tra di noi...>
<E tu, ne sei felice?> domandò sinceramente interessato.
<Si.> senza neanche un attimo di esitazione. Quello che stava vivendo con il biondo era sorprendente, eccitante, emozionante ma sopra tutto inaspettato. Ricordava ancora quando si era confessato o quando avevano fatto l'amore per la prima volta, il suo corpo fu pervaso immediatamente da brividi al solo pensiero e di quanto gli mancasse già pur essendosi visti diverse ore prima. 

Il telefono vibrò nella tasca e l'afferrò al volo per controllarlo, era 
-Inizio missione ore 19. Recarsi in stazione per le 18 per la riunione e procedere come da accordi. Avrete tutti i dettagli aggiuntivi domani. 

Era Jeanist, sicuramente era un messaggio inoltrato a tutti i colleghi coinvolti e Izuku sospirò cercando di pensare solo a tornare a casa con la fine del turno. 
<Domani sera eh? S'inizia subito Midoriya.>
<Ebbene si, dobbiamo tenerci pronti.> 



Era quasi ora della riunione, Izuku era pensieroso nella saletta vicino alle macchinette. Alla fine aveva concordato con Katsuki di vedersi direttamente in stazione a causa di alcuni impegni che aveva avuto e il verdino, come un adolescente alla prima cotta, era in trepidazione attendendolo arrivare. 

<Ohi nerd.> un brivido percorse la sua schiena quando quella voce bassa e roca gli parlò vicino all'orecchio facendolo sussultare inaspettatamente.
<Ehm ciao Kacchan.> il biondo gli scompigliò i capelli sedendosi alla sedia accanto a lui prendendo il telefono controllando l'ora. 
<Che cazzo hai?> lo sguardò alzando un sopracciglio.
<Niente niente, ero pensieroso Kacchan...> 
<Sentivo il tuo borbottio dall'ascensore infatti.> 
<Kacchan!!> Katsuki ghignava osservandolo.
<Tu e il tuo borbottio, mi scoppierà la testa un giorno.> 
<Guarda che nessuno ti obbliga a stare con me o vicino a me eh!> Izuku gli fece la linguaccia facendogli spalancare gli occhi. 
<Sai che ti farei fare con quella lingua invece...> il biondo sussurrò dando voce a un pensiero e il verdino non sapeva bene come replicare così cercò di sviare l'argomento, erano pur sempre a lavoro e non poteva andare in giro come un semaforo rosso ambulante a causa delle sue provocazioni.
<Questa volta ci toccherà fare una cosa diversa eh?> 
<Eh, un lavoro da comparsa, che cazzo.>
<Dai, cerchiamo di pensare che ogni ruolo in questa missione sarà importante Kacchan, scommetto che avremo ugualmente modo di intervenire alla fine.> 
<Questo non è detto Deku, dovremmo solo stare ore e ore a romperci le palle...> 
<Ah eccovi!> All Might comparse sulla porta interrompendo il loro discorso.
<Venite, stiamo iniziando.> 


Le squadre erano state formate e informate di tutti i dettagli, erano state fornite divise per chi doveva infiltrarsi e consegnate le chiavi del furgone che avrebbero dovuto portare nelle vicinanze della struttura da sorvegliare. 
Non avevano parlato molto durante il tragitto in macchina e una volta trovato un punto strategicamente nascosto erano saliti nel portellone posteriore controllando i monitor.
Ce n'erano sei e ognuno con una diversa inquadratura, la porta sul retro, l'ingresso e quattro sparse all'interno della grande sala. Osservarono Kirishima e Todoroki parlare con il capo della sicurezza mentre gli faceva fare un giro del posto per dargli istruzioni mentre Kaminari e Tsuyu stavano sistemando il bancone del bar dando una rassettata anche ai vari tavoli. Era ancora presto per l'apertura del posto, dovevano attendere almeno due ore e l'inizio dell'afflusso dei clienti comprese le loro colleghe infiltrate. 

<Deku guarda.> Bakugo stava guardando con attenzione uno dei monitor, un dipendente della sicurezza era scomparso dietro una porta dopo aver ricevuto istruzioni sulla ricetrasmittente portando un cocktail con se. 
<Dove pensi che vada?>
<O si vuole ubriacare a lavoro o qualcuno è in attesa in una stanza adiacente.> era logico supporre che avrebbero dovuto aspettare e continuare a vigilare la situazione. 


<Merda.> 
<Che succede Kacchan?> ormai erano nel pieno del loro lavoro, il locale era aperto da diverse ore e Izuku cercava di non staccare gli occhi dagli schermi per non perdersi nulla. 
<Un cazzo Deku, un cazzo>
<Non ti seguo.> lo guardò grattandosi la testa indeciso di come affrontarlo, sapeva che provavano gli stessi sentimenti di insoddisfazione ma non avevano alternative se non seguire le istruzioni che gli avevano dato.
<Davvero?> il biondo voltò lo sguardo assottigliandolo, fissandolo con intensità bruciante e gli occhi del verdino tornarono sul monitor mentre le sue gote prendevano colore.
<Lo so Kacchan... neanche io impazzisco per questo genere di missioni ma non possiamo fare altro... per ora.> sbuffò avvicinandosi allo schermo guardando Uraraka e Mina mentre parlavano con il barista. 
<Oh... in verità ci potrebbe esser qualcosa da far-> Bakugo si sporse leggermente sulla sedie muovendo la mano verso la coscia di Izuku.
<Ragazzi abbiamo qualcosa.> la ricetrasmittente nelle loro orecchie gracchiò e la voce di Ashido risuonò forte pur essendoci il forte rumore della musica in sottofondo, la mano del biondo tornò al suo posto rispondendo.
<Allora rientriate.> Bakugo parlò con fermezza tenendo le ragazze d'occhio mentre uscivano dal locale. 
Il resto dei compagni staccarono dopo un'altra mezz'ora e Katsuki e Midoriya caricarono tutti alla strada parallela partendo per la centrale.

Cercami ancoraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora