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Pov Satoru:

Erano le tre di notte ed ero al parco, come ogni giorno. Ma di T/n neanche una traccia. Ero seduto nella altalena con la testa bassa. Mi chiedevo cosa le fosse successo o se era proprio come aveva detto Suguru. Cioè che stavo perdendo.

Strinsi i pugni tenendo gli occhi socchiusi dalla rabbia.

Per tre anni l'avevo inseguita e studiata attentamente. Lei era l'unica al mondo che amava il mio carattere. Mi resi conto che lei non mi aveva mai giudicato, per lo meno non in modo serio.

Ormai era passato troppo tempo, era ovvio che non sarebbe venuta.

Aspettai. Minuti che sembravano ore. Ogni suono, ogni movimento mi faceva sperare che fosse finalmente arrivata. Ma non accadde. 

Il mio cuore, che inizialmente batteva forte per l'eccitazione, iniziò a battere per la frustrazione. Era davvero così difficile rispettare un appuntamento che significava tanto per me? La mia mente correva a mille pensieri, ogni scenario più oscuro dell'altro. 

Era semplicemente in ritardo? Aveva avuto un contrattempo? O, peggio ancora, aveva dimenticato?

La pioggia iniziò a cadere, come se il cielo stesso stesse cercando di calmare il mio animo tormentato. Ma non ci riuscì. Ogni goccia che mi bagnava il viso sembrava alimentare la mia rabbia. Non potevo più aspettare. Avevo bisogno di risposte, e le volevo subito.

Tornai a casa, correndo attraverso le strade deserte, il suono dei miei passi che risuonava nell'aria umida della notte. Non riuscivo a pensare chiaramente, ogni pensiero era offuscato dalla delusione e dalla collera. 

Arrivato sotto la mia finestra, non mi fermai. Mi arrampicai sull'albero che era diventato il mio percorso segreto per entrare in casa senza fare rumore. I rami sembravano più ostili quella notte, come se volessero impedirmi di raggiungere il mio rifugio. Ma la mia rabbia mi dava una forza e una determinazione che superavano qualsiasi ostacolo.

Arrivato alla finestra, la aprii con un gesto brusco, quasi rabbioso. Entrai nella mia stanza e chiusi la finestra con forza, il rumore del vetro che tremava riempì la stanza. La pioggia tamburellava contro il vetro, ma non riusciva a coprire il suono del mio respiro affannoso. Mi sedetti sul letto, il cuore che batteva furiosamente nel petto.

Cercai di calmarmi, ma ogni tentativo sembrava vano. La mia mente tornava sempre a quella panchina vuota nel parco, a quella promessa non mantenuta. 

Come poteva T/n farmi questo? 

Ogni notte, ogni momento passato insieme era stato speciale. E ora? 

Ora mi sentivo tradito, abbandonato.

Restai lì, seduto nel buio, il suono della pioggia che mi faceva compagnia. Non sapevo cosa avrei fatto o detto il giorno dopo. 

Pov Suguru:

Era una mattina molto strana, più della altre volte. Satoru ignorava T/n-chan, non degnandole nemmeno di uno sguardo.

Mi avvicinai a Satoru, per capire cosa stesse succedendo. La sua espressione era cupa, il volto segnato dalla stanchezza e dalla rabbia trattenuta. Non lo avevo mai visto così furioso. Mi chiesi cosa potesse essere successo tra loro. Di solito, qualsiasi incomprensione tra amici veniva risolta rapidamente, ma quella volta sembrava diverso.

<<Satoru,>> iniziai, cercando di trovare le parole giuste, <<cosa è successo tra te e T/n-chan?>> Lui mi lanciò uno sguardo rapido, quasi irritato dalla mia domanda. Era chiaro che non aveva voglia di parlarne, ma la mia preoccupazione per lui mi spingeva a insistere.

Lui sospirò, cercando di mantenere la calma. <<Non è niente che ti riguardi, Suguru,>> rispose bruscamente. La sua voce era tagliente, un tono che raramente usava con me. Questo mi colpì profondamente. C'era una tensione evidente tra di loro, qualcosa che non poteva essere ignorato.

Guardai T/n-chan, che sembrava altrettanto confusa e turbata. I suoi occhi cercavano disperatamente un contatto visivo con Satoru, ma lui continuava a evitarla. Era triste vedere due persone a cui tenevo così tanto in quello stato. 

Durante il resto della giornata, l'atmosfera rimase tesa. 

Ogni tentativo di conversazione sembrava destinato a fallire. Mi chiedevo cosa fosse accaduto la notte precedente, cosa avesse portato a quella situazione. Satoru era una persona che perdonava facilmente, ma quel giorno sembrava incapace di lasciar andare la sua rabbia.

Decisi di dare loro un po' di spazio, sperando che il tempo potesse aiutare a chiarire le cose. Ma una parte di me era ancora preoccupata. 

Sapevo che avrei dovuto parlare con entrambi, cercare di capire le loro prospettive e magari aiutarli a trovare una soluzione. Ma per il momento, tutto quello che potevo fare era osservare e sperare che la loro amicizia fosse abbastanza forte da superare anche questo ostacolo.

Mentre la giornata proseguiva, il silenzio tra Satoru e T/n-chan diventava sempre più opprimente, ma lasciai correre.

Aspettai T/n-chan davanti all'entrata di scuola, impaziente di vedere il film.

Lei arrivò tutta pimpante, saltellando felice.

<<Andiamo?>> Le chiesi dandole la mano.

Lei annuì, preso non afferrò il mio arto. Anzi strinse forte a sé il mio braccio.

<<Coraggio, si va a guardare... Cosa guardiamo?>>

<<Vedrai al cinema.>>

E così andammo al cinema guardando un film che si ispirava alla storia di un cane. E fini con la sua morte.

Per tutto il film non riuscì a non guardare T/n-chan, mentre gli si illuminavano gli occhi per lo stupore e meraviglia delle scene. E per la fine pianse, pianse molto. Così decisi di asciugandogliele usando la manica della mia uniforme. 

Lei mi sorrise per ringraziarmi. 

Appena finito uscimmo fuori, un po' indolenziti per le sedie scomode della sala. Ci andammo a sedere in una panchina. Il sole era tramontato e il buio inghiottiva il cielo. C'erano i lampioni per farci luce, accompagnati da luci naturali come le stelle e la luna.

<<E' stato davvero bello, proprio un film bellissimo e tristissimo>> Disse lei sodisfatta.

Io confermai annuendo.

<<Mi spiace che ti sei messa a piangere, volevo farti divertirti.>> 

<<Io piango per la morte di qualsiasi animale, forme non è chiaro. E' davvero triste, più triste de quella degli umani.>>

Lei mi guardò negli occhi pieni di gioia che stava per esplodere. Mi abbracciò forte scontrando i nostri corpi.

<<Sono stata molto bene, Suguru-kun. Sono davvero felice di aver passato con te questa giornata. Grazie.>> 

<<Prego, T/... Neko-chan.>> 

Finimmo l'abbraccio ed le posai una mano sulla guancia avvicinandomi a lei sempre di più per baciarla. Lacciando una breve occhiata a Satoru. Rimasto fermo dietro di noi a guardarci.

Stalker X Stalker ♤{Satoru Gojo X Reader} ♤Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora