Capitolo 10

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Quella mattina Oscar stava addestrando il principe Luigi XVII nell'arte della spada, il giovane principe aveva insistito per essere addestrato da Oscar in persona dato che aveva la fama di essere la migliore spadaccina di Francia elegante nei movimenti quanto letale e precisa nei colpi. L'addestramento si rivelo più duro del previsto perché il povero Luigi XVII era una frana con la spada una cosa che Oscar noto subito eppure il giovane apprendista insisteva per passare subito a dei movimenti più complessi "cosi non andiamo da nessuna parte, comandante Oscar vi ordino di insegnarmi qualcosa di difficile non questi noiosi movimenti di base" la donna sospiro leggermente spazientita dall'impazienza del ragazzino e dalle sue continue richieste, cerco un altra volta di convincerlo a desistere dall'idea di voler imparare l'arte della spada da un giorno all'altro "vostra altezza la scherma è una disciplina seria non è come avete letto nei libri o come avete visto al teatro, nei duelli si tratta solo di aspettare il momento perfetto per infliggere il colpo all'avversario. Anche se l'obbiettivo è semplice metterlo in atto è tutt'altro che facile bisogna tenere in considerazione vari fattori tra cui i movimenti e la guardia, se lasciamo la guardia troppo bassa l'avversario avrà sempre l'occasione perfetta per colpire mentre se i movimenti sono goffi e impacciati ogni colpo che cercherai di mandare a segno anche se la guardi dell'avversario è completamente abbassata andrà sempre a vuoto e in casi peggiori ti si possono ritorcere contro." Il principe aveva sentito questo discorso mille volte da quando aveva iniziato l'addestramento e ormai era stufo di sentire la solita cantilena, Oscar si rimise in posizione al fianco del bambino per mostrargli i movimenti "ora ricominciamo" ma Luigi XVII getto un guanto di sfida alla donna "comandante Oscar Francois de Jarjayes io Luigi XVII principe di Francia e Duca di Normandia vi sfido a duello con la spada. Se vincerete voi allora eseguirò i vostri ordini senza battere ciglio ma se vinco io voi dovrete insegnarmi ciocche io vi chiederò. Accettate la sfida?" Oscar vide quella come l'occasione perfetta per far abbassare la cresta al principe e fargli capire una volta per tutte che non era ancora pronto "accettò il duello vostra altezza." I due sfidanti si misero in posizione e cominciarono a combattere, Luigi XVII attaccava senza sosta ma i suoi movimenti erano impacciati e troppo avventati, più di una volta aveva rischiato di inciampare e cadere. Oscar per tutto il duello non aveva fatto altro che schivare e parare dato che il principe come dice un detto popolare si stava dando la zappa sui piedi. Ad un certo punto Luigi XVII fece un affondo che gli fece perdere l'equilibrio e cadde di faccia in una pozzanghera bagnandosi e sporcandosi di fango, si volto e rimase seduto guardando la sua maestra che scuoteva la testa delusa e lo guardava con aria severa "avete capito adesso che non siete ancora pronto?" Gli tese la mano per aiutarlo a rialzarsi ma la rifiuto "basta l'addestramento è finito per oggi" Disse arrabbiato ma Oscar cerco di fermarlo "dove credete di andare abbiamo appena incominciato" ma Luigi XVII non gli presto attenzione "non mi interessa!" Sentendo quel tono gli rispose "principe Luigi XVII questa vostra arroganza non vi condurrà da nessuna parte!" Il piccolo ormai si era allontanato lasciando da sola Oscar, si sedette su una panchina che trovo li vicino e si porto una mano alla fronte per poi sospirare "che cosa devo fare con lui?" All'improvviso senti dei passi cosi si alzo di scatto e porto mano alla spada "chi siete? Fatevi riconoscere!" La figura misteriosa si avvicino "vedo che nonostante sia passato quasi un anno dall'ultima volta che ci siamo visti non siete cambiata affatto comandante Oscar" La donna riconobbe subito la persona che stava davanti a lei "Conte di Fersen, ma voi cosa ci fate qui? Non sono stata informata di una vostra visita" Chiese stupita. L'uomo si porto la mano destra sul petto in segno di scuse "sono qui per vedere la regina Maria Antonietta e per rinnovare il mio giuramento di fedeltà nei suoi confronti. Ho saputo in che situazione si trova la Francia in questo periodo e dato il mio passato con la regina non sapevo con certezza di chi fidarmi, per questo mi trovo qui di nascosto prima di rendere noto il mio ritorno desidero incontrare la regina in segreto in modo che lei stessa possa mettere una buona parola per me. Il motivo per cui mi sono lasciato scoprire da voi è perché sapete dove posso trovare la regina e speravo che mi possiate accompagnare da lei. Dopotutto voi conoscete l'amore che provo per lei in oltre siete l'unica persona all'interno del palazzo della Tuileries di cui mi possa fidare. Ma se il vostro dovere viene prima della nostra amicizia allora fate quello che dovete e arrestatemi." Il conte tese le braccia in avanti come se si aspettasse di essere arrestato ma con suo grande sollievo Oscar tolse la mano dall'elsa della sua spada "sapete scegliere saggiamente di chi fidarvi Conte di Fersen, non vi arresterò tuttavia una volta che avrete incontrato la regina dovrete presentarvi davanti al re e all'assemblea per fargli sapere della vostra presenza a palazzo e il motivo per cui siete tornato" Fersen stava per ringraziarla ma Oscar sollevo una mano come se gli chiedesse di aspettare "c'è un'altra condizione: il vostro incontro con la regina avverrà sotto il mio sguardo dato che la reputazione della famiglia reale è in bilico anche un solo pettegolezzo potrebbe mandarla completamente in frantumi vanificando tutto il lavoro fatto fin ora. Questa è l'unica condizione che impongo e sulla quale non intendo trattare." Fersen comprese la situazione anche se nel suo piano originale sperava di incontrare Maria Antonietta da solo non ebbe altra scelta che accettare, i due si diressero all'ala Nord del palazzo dove la regina aveva chiesto di rimanere sola a pregare, per fortuna i domestici rispetto a Versailles erano davvero molto pochi e questo consenti ai due di raggiungere l'ala senza sollevare un polverone, normalmente a Versailles appena una persona nota alla corte come il Conte di Fersen passava per i corridoio in un batter d'occhio tutta Versailles lo veniva a saperem, ma li alla Tuileries era diverso non c'erano i grandi gruppi di domestici e nemmeno i nobili poiché questi ultimi avevano abbandonato la famiglia reale e quelli rimasti avevano evitato ogni contatto con loro preferendo stringere amicizia con i membri dell'assemblea o con i capi della rivoluzione. Giunti a destinazione senza bussare Oscar entro da sola nella cappella inchinandosi alla regina che gli dava le spalle, come se avesse percepito da subito la sua presenza con tono triste la regina chiese "comandante Oscar cosa ci fate voi qui? Avevo chiesto di non essere disturbata per nessun motivo" La comandante sentiva nelle parole della regina una tristezza infinita "vi prego maestà di perdonarmi ma vedete c'è una persona davvero importante che desidera vedervi" ma Maria Antonietta era decisa a non incontrare proprio nessuno "vi prego di mandarlo via al momento non sono in vena di vedere nessuno, ho già visto gli innumerevoli orrori a cui sta andando incontro questa rivoluzione, ogni persona che consideravo amico o amica tra i nobili in particolare la Contessa di Polignac mi hanno abbandonata. La mia anima si sta rivolgendo a Dio in questo momento a finché mi dia un segno o un miracolo che mi mostri una luce in questo mare di oscurità." Oscar non riuscì a dire altro poiché Fersen entro "se la vostra anima sta davvero pregando Dio a finché vi mostri una luce nell'oscurità allora mia regina io potrei essere quella luce" Maria Antonietta riconobbe subito quella voce, l'aveva sentita cosi tante volte che gli veniva naturale sorridere e il suo cuore si riempi di nuova speranza, si volto dando le spalle all'altare e vide il suo amato Fersen sorridergli. Lei ricambio il sorriso e i due innamorati si corsero incontro abbracciandosi, Fersen guardandola negli occhi gli disse "sono tornato per morire per voi se necessario, farò di tutto per proteggervi da chi non è capace di amarvi" la regina si commosse nel sentire quelle parole da quanto non aveva udito un uomo rivolgergli una tale promesse era proprio ciocche cercava il Conte era la sua luce di speranza l'angelo custode mandato da Dio per proteggerla "oh Fersen." Oscar rimase in ginocchio e in silenzio per tutto il tempo, anche lei fu commossa nel vedere quella scena, finalmente rivide il sorriso sul volto di Maria Antonietta, un sorriso cosi luminoso che ogni volta rimandava al passato e ai bei vecchi tempi ormai morti e sepolti come il suo André. La donna si ritrovo a pensare che la vita era davvero ingiusta avvolte, quei due si amavano ed erano fatti l'uno per l'altra tuttavia il destino li ha tenuti separati fin dalla nascita, anche se appartenevano alla nobiltà il sacrificio che dovette fare Maria Antonietta nell'accettare un matrimonio combinato le è costata la felicità, la serenità e la sua stessa vita ma cosa ancora peggiore gli era costata l'opportunità di sposare la persona che amava, tutto questo a finche in Europa non scoppiassero altre guerre, ma Oscar aveva intuito da tempo che Maria Antonietta non avrebbe mai potuto sopportare un fardello simile al contrario di sua madre la regina Maria Teresa D'Austria. La donna lascio alla coppia ancora due minuti prima di chiedere a Fersen di mantenere la sua parte dell'accordo. Fersen era in ginocchio nella grande sala dove si riuniva l'Assemblea davanti a lui c'erano: Luigi XVI, Robespierre, Luis Antoine, il Duca Roland, La Fayette e altri membri dell'assemblea. Il re era stupito di vedere il Conte di Fersen dopo tanto tempo e si rivolse ad Oscar "dunque comandante mi state dicendo che il conte di Fersen si è intrufolato di nascosto al Palazzo della Tuileries dico bene?" La donna annui in risposta "e perché lo vengo a sapere solo adesso?" Oscar per non tradire la fiducia verso Fersen e Maria Antonietta cerco di trovare una scusa convincente "vedete vostra maestà conosco il Conte di Fersen da una vita ed è sempre stato un grande amico della regina Maria Antonietta che ripone molta fiducia in lui, ho saputo che per un po' di tempo ha prestato servizio nella Guardia Reale in oltre tempo fa mi ha salvato la vita per ciò non avevo motivo di temere che fosse venuto a palazzo per attentare alla vostra vita o a quella della regina tuttavia l'ho interrogato per capire se le sue intenzioni fossero sincere e posso assicurarvi che il Conte è tornato soltanto per rispettare il suo giuramento verso la corona di Francia." Luigi XVI si fidò delle parole di Oscar tuttavia voleva sentire direttamente dalla bocca del Conte le sue intenzioni cosi gli ordino di parlare "vostra maestà come dice il comandante Oscar Francois de Jarjayes sono qui per rispettare il giuramento che vi feci tempo fa ovvero quello di proteggervi, per troppo tempo sono stato lontano dalla Francia mentre voi e la regina rischiavate la vita, a nome del mio casato vi prego di accettare le mie più sincere scuse, umilmente mi inchino davanti a voi a finche possiate darmi la possibilità di rimediare al mio errore." Le parole di Fersen rallegrarono molto il re "questo vi fa molto onore Conte di Fersen, per tanto accettò le vostre scuse e il vostro giuramento di proteggere la famiglia reale. Molti nobili che risiedevano a Versailles hanno abbandonato me e la regina per fuggire all'estero ma voi siete l'unico che è tornato, vedere un grande esempio di lealtà alla corona da parte di un antico e nobile lignaggio come il vostro ci tranquillizza enormemente." La Fayette era felice di vedere che il Conte di Fersen era tornato per dare il suo appoggio alla corona, era un altro tassello fondamentale a finche la Monarchia Costituzionale potesse diventare a tutti gli effetti la principale forma di governo della Francia, il generale conosceva la reputazione di Fersen come eroe di guerra durante la Rivoluzione Americana e qualche volta aveva avuto l'occasione di combattere al suo fianco riconoscendone il coraggio e il valore. Sentendosi incoraggiato dalle parole del conte il generale avanzo una richiesta al re "maestà permettete una parola?" Il re gli diede il permesso di parlare "Anche io ho avuto l'occasione di combattere al fianco del Conte di Fersen durante la Rivoluzione Americana quindi posso garantire anche io per lui. Se melo permetterete potrei reintegrarlo nella Guardia Reale con il suo vecchio grado." A Luigi XVI quell'idea piacque cosi acconsenti a finche Fersen fosse riammesso nella Guardia Reale ma Maria Antonietta voleva molto di più "mio re se permettete avrei un altra proposta. Trovo che la lealtà e il talento del Conte di Fersen siano totalmente sprecati per la Guardia Reale, vorrei che lo nominaste vostro consigliere a finche possa guidarci in questa ora buia e che abbia anche la possibilità di partecipare alle riunioni dell'Assemblea come rappresentate con pieni titoli." Quella richiesta improvvisa genero non poche tensioni tra i membri dell'assemblea soprattutto per Luis e il Conte Roland che vedevano Fersen come un ostacolo per i loro piani, il primo ad opporsi fu Luis "non potete farlo vostra maestà i membri dell'Assemblea sono eletti dal popolo rappresentano il popolo non possiamo dargli un posto nell'assemblea solo per richiesta della regina." Subito dopo altri membri diedero ragione alle parole di Luis, ma Luigi XVI cosi come La Fayette voleva a tutti i costi che Fersen entrasse a far parte dell'assemblea in modo da poterlo avere vicino cosi il re si rivolse ai membri dell'assemblea "avete ragione miei cari membri dell'assemblea allora se tutti voi siete d'accordo propongo di mettere ai voti l'ammissione del Conte di Fersen all'Assemblea. Tutti quelli che sono favorevoli alla sua ammissione alzino la mano." Il metodo di votazione era di certo un po' rozzo tuttavia i membri dell'assemblea sapevano che il sistema elettorale non era ancora stato ben definito e che quindi l'elezione di nuovi membri in maniera formale era impossibile al momento. Il primo ad alzare la mano fu La Fayette seguito da alcuni suoi sostenitori, quelli che non alzavano la mano erano i membri vicini a Robespierre i quali rimasero di stucco quando anche lui alzo la mano e disse "anche se le mie idee politiche sono opposte a quelle di La Fayette trovo ingiusto che una persona dal tale potenziale venga tenuta ai margini della politica, per tanto io sono d'accordo nell'ammettere il Conte di Fersen nell'Assemblea." A sentire quelle parole i sostenitori di Robespierre alzarono la mano, gli unici contrari alla fine furono soltanto Luis Antoine e il Duca Roland, i due ormai non capivano più da che parte stava Robespierre ma avrebbero avuto occasione di chiarire le cose verso la fine della giornata. Quella sera Robespierre, Luis e il duca Roland erano andati a cena fuori in un ristorante di Parigi, il proprietario era un sostenitore di Robespierre e quest'ultimo aveva prenotato tutto il ristorante per lui e i suoi due ospiti in modo che potessero mangiare e discutere tra loro senza occhio a osservarli o orecchie ha sentirli. Quando la cena inizio il primo a parlare fu Luis, da molto tempo sapeva a cosa aspirava davvero Robespierre e di come l'abbia tenuto abilmente nascosto sotto la maschera dell'avvocato che si batte per il popolo, ma ultimamente anche lui faceva fatica a comprendere le sue vere intenzioni e non era intenzionato a nasconderglielo "parliamoci chiaro Robespierre a che gioco stai giocando?" L'avvocato lo guardo con uno sguardo interrogativo come se non sapesse di cosa stesse parlando ma Luis non ci cascava "prima ti opponi con ogni mezzo alla famiglia reale e speri il popolo li uccida, poi sei contento che il comandante Oscar abbia sedato la Marcia di Versailles senza ricorrere alle armi e non vuoi nemmeno mandare me o uno dei tuoi sicari ad ucciderla, adesso invece approvi che il Conte di Fersen l'uomo più fedele alla regina di partecipare alle riunioni politiche dell'Assemblea. Dimmi a che gioco stai giocando?" Robespierre non rispose e continuo a mangiare ma ciò diede fastidio al suo interlocutore che lo prese per il colletto e gli punto un coltello alla gola, ma l'avvocato non si lascio intimorire da questo gesto "ne sei davvero sicuro Luis, se si venisse a sapere che hai tentato di uccidermi in tutta la Francia non ci sarebbe un posto sicuro per te, in oltre i miei uomini hanno ricevuto l'ordine di divulgare tutti gli omicidi che hai commesso contro i nobili di Versailles incluso il tentato omicidio del Generale Jarjayes. Anche se non ha più un buon rapporto con suo padre se Oscar venisse a sapere tutto questo vi braccherebbe fino ai confini del mondo pur di arrestarci e non crediate che non ne sia capace." Luis fu intimorito da quelle parole che sapeva essere veritiere, l'ultima volta era uscito per miracolo dal suo ultimo duello contro il comandante Oscar e per poco non rischio di finire in prigione cosi lascio andare Robespierre. Per tutto il tempo il Conte Roland aveva osservato la scena in silenzio ma poi scoppio a ridere "siete davvero bravo Robespierre, si vede che un uomo del vostro calibro è nato per la politica" si asciugo le labbra con il tovagliolo "vi prego illuminateci sul vostro piano per screditare la famiglia reale, scommetto le mie terre che il Conte di Fersen c'entra qualcosa con il vostro piano." Un sorriso si formo sulle labbra di Robespierre e fece cenno ai due di avvicinarsi in modo da potergli sussurrare all'orecchio. Quella mattina Oscar aveva ottenuto un giorno di permesso e ne aveva approfittato per andare a fare visita alla tomba di André che si trovava sulle colline di Arras, mentre la carrozza sfrecciava lungo il sentiero Oscar fu assalita dai bellissimi ricordi della sua infanzia, tutti i momenti che aveva passato con André erano perfettamente scolpiti nella sua mente, da piccola l'aveva considerato come il fratello che non aveva mai avuto, ogni volta che lei faceva qualcosa di avventato o di stupido André era sempre li pronto a fargli da complice, aveva perso il conto delle volte in cui erano finiti nei guai, tuttavia non avrebbe mai immaginato che quel sentimento di fratellanza si sarebbe tramutato in amore, da quando Fersen gli aveva spezzato il cuore aveva deciso di rinnegare l'amore e di voler ritrovare quell'identità di maschio che sentiva di aver perso per via dei suoi sentimenti, ma questo suo desiderio ossessivo le stava facendo perdere di vista le cose importanti della sua vita, le sue azioni avevano ferito il cuore di André e purtroppo quando se ne è resa conto era ormai troppo tardi per rimediare come avrebbe dovuto. Quando si rese conto di essere giunta a destinazione ordino al cocchiere di fermarsi e di aspettarla li, sali su per la collina fino a che non raggiunse una croce bianca sulla quale c'era scritto André Grandier 26 Agosto 1754-13 Luglio 1789. Oscar poso un mazzo di rose bianche vicino alla croce "ciao André sono felice di vederti. Sai ultimamente sono successe delle cose terribili a Parigi che quasi fatico a credere che un tempo era la città delle rose e dell'amore, sembra solo il lontano ricordo di una vita passata eppure sento che la nostra vecchia Parigi cosi come la nostra vecchia Francia sia ancora li in attesa di risorgere. Sai quando ho assaltato la fortezza della Bastiglia ho subito delle ferite che sembravano fatali, in quel momento ero felice perché sentivo che stavo finalmente per raggiungerti e invece qualcuno o qualcosa ha voluto che io rimanessi ancora in questo mondo. Sai tu sei molto fortunato André perché non hai visto gli orrori che ho visto io, avvolte sembra che il popolo di Parigi sia totalmente impazzito, molti di loro nonostante i continui lavori dell'Assemblea per cambiare il paese bramano solo la violenza e il sangue, ho perso il conto di quante sommosse e rapine ho dovuto fermare incluso il numero di quante persone ho arrestato, tutti quanti hanno usato la stessa scusa di essere dei sostenitori della rivoluzione ma io so che sono solo dei criminali che approfittano della situazione per fare quello che gli pare e piace. Tempo fa ti dissi che volevo ritrovare il mio antico vigore che sentivo di aver perso volevo provare la crudeltà e la durezza della vita militare solo per fuggire dalla mia vera natura e dai miei veri problemi, ironia della sorte alla fine ho avuto proprio ciocche desideravo tuttavia non mi ha aiutata per niente anzi i dubbi e le incertezze hanno iniziato a tormentarmi sempre di più. Mi chiedo se sto davvero facendo qualcosa di utile per la Francia, ho preso addirittura in considerazione l'idea di ritirarmi dalla vita militare ma adesso non posso proprio farlo. Maria Antonietta, La Fayette e il popolo hanno bisogno di me, vorrei soltanto poter condividere questo fardello con qualcuno ma l'unico con cui lo potevo fare eri tu, so che non si dovrebbero disturbare i morti ma in questo momento ho davvero bisogno di te ora più che mai. Dimmi André sto davvero facendo la cosa giusta? Dovrei davvero prendere sul serio l'idea di lasciarmi questa vita alle spalle una volta che tutto questo sarà finito?" Oscar senti una voce femminile chiamarla da lontano si volto e vide che era Rosalie accompagnata da Bernard, la donna li saluto "ciao Rosalie, ciao Bernard siete venuti anche voi a visitare la tomba di André?" Fu Bernard a rispondere alla sua domanda "si Oscar siamo venuti a fare visita ad André" mentre posava anche lui dei fiori sulla tomba "sai per tutto questo tempo non ti ho mai chiesto scusa" Oscar rimase confusa da quelle parole "scusa per cosa Bernard?" Il giornalista aveva uno sguardo triste e gli occhi lucidi "perché è colpa mia se André è morto, se quel giorno non l'avessi ferito all'occhio lui non avrebbe perso la vista e se non avesse perso la vista probabilmente oggi sarebbe ancora vivo. Ho cercato in ogni modo di non attribuirmi la colpa ma più ci pensavo più sentivo di essere io l'assassino di André. Per tutto questo tempo non ho mai avuto il coraggio di chiedervi perdono." Oscar lo interruppe prima che potesse finire "tempo fa se vi avessi consegnato alle Guardie Reali per costringervi ad affrontare i crimi che avete commesso sotto la maschera del cavaliere nero allora sarebbe stato segno che non vi avrei mai perdonato per quello che avete fatto ad André e invece eccoci qui. Tempo fa vi dissi che vi lasciai andare perché era stato André a persuadermi ma in cuor mio sapevo che ciocche facevate era giusto anche se non approvavo il metodo che usavate per aiutare il popolo. La morte di André non è stata colpa tua Bernard è stato lui a scegliere di seguirmi nei Soldati della Guardia anche se sapeva che la sua vista stava pian piano peggiorando, avrebbe potuto scegliere di deporre le armi e trascorrere la sua vita in pace oppure avrebbe potuto seguire i consigli del medico invece di venirmi a salvare quando fui fatta prigioniera da voi e da Robespierre. Penso che se André fosse qui direbbe che ormai è acqua passata e che ogni cosa che ha fatto è stata una sua scelta e che era pronto ad affrontarne le conseguenze, dopo tutto Bernard ormai siamo amici." Non riuscì più a trattenere le lacrime che ormai gli rigavano le guance, finalmente era riuscito a mettersi l'anima in pace, Rosalie che era rimasta per tutto quel tempo in silenzio gli si avvicino e gli pose un fazzoletto con il quale asciugarsi le lacrime. Oscar stava per andarsene ma Bernard fece un nome "Louis Antoine" lei si fermo sul posto e si volto verso di lui "cosa avete detto?" Bernard ripete "Louis Antoine è stato lui ad assassinare i nobili di Versailles e ad attentare alla vita di vostro padre il generale Jarjayes" nel sentire quelle parole Oscar rimase di sasso "vuoi dirmi che lo sapevi fin dall'inizio!" Bernard si appresto a spiegargli tutto "io e Robespierre sapevamo che Louis aveva dei metodi estremi per portare avanti la nostra causa, quando sono iniziati gli attentati ai nobili di Versailles abbiamo iniziato a sospettare qualcosa, Robespierre mi aveva incaricato di tenerlo d'occhio tuttavia lui riuscì a scoprirmi e quindi non sono riuscito a scoprire molto sui suoi piani. Tuttavia mi ha confessato una cosa molto allarmante il fatto che Robespierre vuole il terrore e con esso il potere, disse che la sua era tutta una recita e che stava nascondendo il suo vero fine. Al tempo non diedi peso a quelle parole poiché pensavo fossero solo una scusa di Louis per giustificare il suo operato, ma adesso che ci penso potrebbe avere ragione." Oscar stava ascoltando tutto con grande interesse "che cosa intendi dire Bernard?" Il giornalista le rispose "da quando fu fatta la marcia su Versailles, Robespierre sembra essere cambiato, perfino io che come ricorderete ero una delle persone più vicine a lui adesso non riesco più a comprenderlo, sembra essere diventato più subdolo in oltre le persone di cui si circonda non sono più quelle di una volta, non sono più i giovani intellettuali di un tempo ma dei viscidi serpenti che sembrano essere pronti a tutto pur di ottenere ciocche vogliono, mentre Louis sembra essere diventato il migliore amico di Robespierre non li avevo mai visti andare tanto d'accordo fino ad ora." Le rivelazioni di Bernard lasciarono Oscar di stucco e non poteva di certo ignorarle, se Robespierre e i suoi pianificavano un colpo di stato allora andavano subito fermati "Bernard hai qualche prova di quanto affermi o sai dove possiamo trovarle?" Purtroppo il giornalista disse "mi dispiace Oscar ma non ho alcuna prova di quanto ho appena detto ma solo dei sospetti" la donna capi da subito che non sarebbe stato facile sventare i piani di Robespierre, portare queste accuse davanti all'Assemblea senza alcuna prova non sarebbe stata una buona idea anche perché Robespierre e i suoi avrebbero potuto accusarla di diffamazione e il generale La Fayette e la famiglia reale sarebbero potuti andarci di mezzo vanificando tutto quello che avevano fatto e lasciando campo libero ai loro nemici. Oscar ringrazio Bernard per averla informata dicendogli che le avrebbe riferite a chi di dovere, poi si diresse verso la sua carrozza, lungo la strada con sua grande sorpresa incontro anche il Conte di Fersen anche lui aveva dei fiori in mano, Oscar lo saluto "salve Fersen è un piacere rivederti come mai vi trovate qui?" Il conte gli rispose "sono andato alla caserma per venire a parlarvi ma poi ho saputo che siete venuta qui per rendere omaggio ad André e dato che era anche lui mio amico ho pensato che anche io potevo rendergli omaggio, tuttavia non ho ancora trovato la sua tomba sapete dirmi dove si trova?" Oscar gli disse "è proprio in cima a questo sentiero io ci sono stata poco fa adesso ci sono i miei amici Bernard e Rosalie." Fersen la ringrazio per le informazioni ma prima di incamminarsi venne fermato "Fersen devo condividere con voi delle informazioni molto importanti ma badate che ne il re ne la regina devono venirne a conoscenza." Guardandola negli occhi aveva capito che la questione era molto seria cosi rimase li ad ascoltarla, Oscar gli racconto tutto quello che gli aveva detto Bernard dai suoi sospetti sul vero obbiettivo di Robespierre, agli omicidi di Louis fino al sospetto di un colpo di stato mirato a rovesciare la monarchia costituzionale. Fersen nel sentire queste informazioni sbianco "ma da quanto mi raccontate la vita della regina è in grave pericolo, non possiamo non informarla dell'accaduto!" Normalmente Oscar sarebbe stata d'accordo con lui ma la situazione era molto delicata e cosi cerco di spiegarglielo "Fersen ascoltami non abbiamo nessuna prova che Robespierre stia progettando un colpo di stato o che stia pianificando il terrore, se portiamo queste accuse di fronte all'Assemblea senza alcuna prova Robespierre potrebbe dire che queste accuse sono solo propaganda diffamatoria e allora La Fayette perderebbe l'appoggio del popolo che si è faticosamente guadagnato mettendo in pericolo la famiglia reale" Fersen non era stupido sapeva perfettamente che lei aveva ragione tuttavia doveva esserci qualcosa che poteva fare non poteva venire meno al suo giuramento con la regina "che cosa suggerite di fare allora?" Oscar stette un attimo in silenzio a riflettere poi disse "per adesso non diciamo niente alla famiglia reale sono già abbastanza spaventati una notizia del genere potrebbe spingerli a tentare la fuga, riferirò tutto a La Fayette lui saprà di certo come far fronte a questo problema" a Fersen non venivano idee migliori cosi decise di lasciare la situazione in mano ad Oscar, i due si salutarono per poi dirigersi ognuno verso la sua meta. Durante il viaggio di ritorno Oscar non aveva fatto che ripensare al principe Luigi XVII, si diceva che forse era stata troppo severa con lui e che al posto di insistere avrebbe dovuto avere più pazienza e spiegargli meglio i concetti della scherma, mancava poco per raggiungere Parigi e il sole non era ancora tramontato cosi ordino al cocchiere di raggiungere il palazzo della Tuileries. Giunta sul posto le guardie gli aprirono il cancello cosi andò a cercare il principe, una domestica gli disse che probabilmente Luigi XVII si trova in giardino cosi lo raggiunse. Quando arrivò fu sorpresa di vedere che il principe si stava allenando con la spada, poco dopo un movimento sbagliato lo fece cadere a terra, Oscar lo raggiunse e gli tese la mano, Luigi XVII fu sorpreso di rivederla e in parte ne era anche felice anche se non lo voleva dimostrare cosi non la saluto ne la ringrazio ma rispose soltanto "non vi siete fatta annunciare devo dedurre che siete venuta di nascosto per gongolare" Oscar non rimase offesa dalle sue parole ma gli rispose con tono calmo "vi assicuro che le guardie e i domestici sanno della mia presenza a palazzo, sappiate anche che vi stavo cercando" Luigi XVII fu sorpreso di sapere che stava cercando proprio lui e non sua madre, suo padre o sua sorella "quindi che cosa volete da me?" Nonostante il tono un po' severo da parte del principe Oscar gli pose le sue scuse in tutta calma "sono solo venuta per scusarmi. Riconosco di essere stata una pessima insegnate sono stata troppo severa e non mi sono presa il tempo per insegnarvi adeguatamente la scherma, non sono tornata per chiedervi di farvi di nuovo da insegnante ma ci tenevo a farle sapere che ho riconosciuto i miei sbagli mio principe." Il giovane rimase in silenzio ma quando Oscar stava per prendere congedo inizio a parlare "aspettate! In realtà dovrei farvi anche io le mie scuse, sono stato davvero un pessimo studente ero cosi preso dall'imparare tutto in fretta che ho dimenticato che per imparare le cose bene ci vuole sempre tempo, ho dato la colpa a voi per i miei fallimenti ma in verità la colpa è solo mia per questo vi prego di accettare le mie scuse" era raro che un principe chiedesse scusa e Oscar doveva ammettere che era davvero bravo con le parole "vi chiedo gentilmente se potreste tornare ad essere la mia insegnate? Non è un ordine a cui siete obbligata ad adempiere ma solo la richiesta di un bambino." Oscar non rispose ma prese una delle spade che si trovava li e si mise difronte a Luigi XVII "bé se siete d'accordo direi di riprendere subito dalle basi mio principe" gli occhi del bambino si illuminarono mentre i due passarono l'intero pomeriggio ad allenarsi.         

Lady Oscar: L'Epoca della RivoluzioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora