capitolo 3

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Marco si risvegliò in un letto d'ospedale, il corpo martoriato da contusioni e fratture, ma vivo. I medici parlarono di miracolo, ma lui sapeva che la sua corsa non era ancora finita. Aveva una promessa da mantenere, un enigma da risolvere.Ignorando gli avvertimenti dei medici e le suppliche del team, Marco si fece dimettere dall'ospedale prima del previsto. La sua mente era un turbine di domande, la visione del nonno un monito impossibile da ignorare. Doveva scoprire la verità, a qualunque costo.Tornato alla villa, si immerse nella lettura del diario, analizzando ogni parola, ogni dettaglio. Scoprì così che la passione per la velocità, nella sua famiglia, si tramandava di generazione in generazione, ma ad un prezzo terribile. Ogni vittoria, ogni trofeo, sembravano alimentare un'oscura entità, che si nutriva della loro energia, della loro stessa vita.Il nonno, nel diario, parlava di un rituale, un patto scellerato stretto da un suo antenato, un nobile decaduto ossessionato dalla velocità, che aveva venduto l'anima in cambio della gloria eterna sulle piste. Un patto che, a quanto pareva, ricadeva su tutti i suoi discendenti.Marco scoprì anche che la morte del nonno, ufficialmente attribuita ad un guasto meccanico, era avvolta nel mistero. C'erano stati dei testimoni che parlavano di un'ombra nera che aveva avvolto la sua auto un attimo prima dell'incidente, di un urlo agghiacciante che aveva gelato il sangue nelle vene.Deciso a saperne di più, Marco si mise sulle tracce di un vecchio meccanico, amico di famiglia, che aveva lavorato con il nonno. L'uomo, ormai ritiratosi in un paesino di montagna, era inizialmente restio a parlare. Ma di fronte all'insistenza di Marco e alla vista della foto del nonno, cedette."Tuo nonno... era un uomo tormentato," rivelò il vecchio meccanico con voce tremante. "Diceva che la velocità era la sua condanna, che una forza oscura lo spingeva a correre sempre più veloce, fino a quando... fino a quando non lo avrebbe consumato.""E questa forza oscura... cosa era?" chiese Marco con un brivido che gli percorse la schiena.Il vecchio sospirò, lo sguardo perso nel vuoto. "Si diceva... che fosse il fantasma di una corsa. Un'entità antica, legata a queste terre, che si nutre dell'energia dei piloti, della loro ambizione, della loro paura."Marco, sempre più sconvolto, capì che la posta in gioco era più alta di quanto avesse mai immaginato. Non si trattava solo di vincere un campionato, ma di spezzare una maledizione secolare, di liberare la sua famiglia da un destino di morte e follia. Ma come sconfiggere un'entità così potente, così inafferrabile?

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