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  "A seampslmvdf"

Alessandro pov.

<<Ti sbrighi,io non ti accompagno mai più!>> 

<<Ma chi ci vuole venire con te?posso farmela anche a piedi>> strillo dal bagno.

Riccardo deve accompagnarmi al mec stasera per quella cosa di Carola e Chiara.
Lo sapevo,non mi sbaglio mai in fatto di sentimenti.

<<Vedi che posso anche andarmene in questo esatto momento>> sento e sbuffo.Doveva fare una sola cosa;aspettare 10 minuti.

Forse siamo un po' in ritardo ma mi sono addormentato non è mica colpa mia.Il letto era così morbido caldo e invitante che mi ci sono buttato a capofitto insieme al mio gattino,dopo un giorno che non lo vedevo esigeva coccole.

Mi aggiusto i capelli ed esco con la faccia soddisfatta.

Non so perché l'ho fatto entrare,mi ha messo fretta tutto il tempo.

Sono ancora confuso riguardo ai miei sentimenti per lui,è assurdo come con con gli altri lo capisco subito ma se si trattasse di me è un dramma. 

Stasera non posso fare a meno guardarlo perché è bello.Il mio sguardo cade sempre su lui.

Poi mi ricordo che probabilmente è etero e che gli piace un'altra persona e che non ho nemmeno una chance.

Che sfigato che sono!

Esco di casa seguito da Riccardo.

<<Sembri una pollastrella isterica>> dico a giudicare dai suoi movimenti veloci e infastiditi da tutto ciò che faccio. 

<<Sei tu che mi fai diventare così,odio arrivare in ritardo e tu continui a perdere tempo>>. Ahh,siamo proprio compatibili.

Mi seggo nella moto velocemente,non sia mai gli faccio perdere tempo.

Si siede di fronte a me e mi mette il casco sento le sue dita sfiorare il mio viso involontariamente,penso di essere diventato rosso.

<<So fare da so->> dico infastidito.

<<Certo così ci arriviamo all'alba>> alzo gli occhi al cielo e in qualche secondo siamo già sulla corsia a massima velocità.

Impreco parole incomprensibili a bassa voce.

<<Vai più lentamente,per favore!>> lo supplico.

<<Di solito mi supplicano di andare più veloce,non più lento>>

Ok,forse dovrei smetterla di leggere libri spicy.
Divento rosso per il doppio senso e perdo l'incapacità di parlare.

La velocità non diminuisce ma dopo qualche minuto arriviamo nel parcheggio del mec.

Dovevamo arrivare alle 20:30 e sono le 21:00 capisco perché Riccardo mi ha messo tutta quella fretta.

Parcheggia vicino alla macchina dei genitori di Chiara dove tutti scherzano e chiacchierano.

Chiara si morde in continuazione le pellicine delle dita e continua ad osservare l'ora.Mi sento in colpa per essere arrivato in ritardo.

Li saluto tutti con un cenno della mano e scendo dalla moto,poi smanetto con il casco che Riccardo riesce a levare in pochi secondo.

<<Quanto stretto l'hai messo?!>> domando continuando a cercare di sfibbiarlo invano.

<<Il giusto;prova a farlo con più calma>>  mi spiega.

Ut amen et foveamDove le storie prendono vita. Scoprilo ora