"Forza, Sharon, scendi, se no perdi il pullman," urlò mia mamma verso le scale. Prendendo le ultime cose, mi diressi verso le scale.
"Non vorrai perdere il primo giorno della tua nuova scuola," disse mia madre mentre aprivo la porta.
"Tranquilla, ma', ho tutto sotto controllo," esclamai con il fiatone.
"Se lo dici tu, chiamami quando arrivi."
"Sì, mamma," risposi, mentre mi allontanavo e la guardavo. "Ti voglio bene, ma'."
"Ti voglio bene anche io."Dopo dieci minuti di corsa, arrivai al pullman e mi sedetti accanto a Grace.
"Finalmente sei arrivata," disse la mia migliore amica. "Immagino che stavi ancora dormendo."
La guardai e dissi: "Non ho dormito per niente."
"Sul serio? Come mai?" chiese Grace.
"Sì, è stato un inferno questa notte, per il primo giorno in questo college."
"È solo il primo giorno, rilassati. E poi sei in classe con me, quindi niente ansia, ok?"
"Ok," dissi, controllando l'orario sul telefono.Dopo un'ora e ventidue minuti di pullman, arrivammo davanti al college. Vidi ragazzi vestiti normalmente e altri con la divisa, e pensai che ognuno fosse libero di sceglierla o meno.
"Guarda quel ragazzo che figo," disse Grace, mentre io osservavo l'edificio dai colori vivaci che trasmetteva positività, a differenza delle altre scuole.
"Mi stai ascoltando, Sharon?" disse mettendosi davanti al mio viso.
"Sì, sì," esclamai imbarazzata.
"E cosa stavo dicendo?" chiese.
Non feci in tempo a rispondere che Grace riprese a parlare velocemente.
"E quello chi è? È bellissimo, sembra un angelo sceso in terra."
Mi girai e vidi un ragazzo alto e muscoloso. Notai subito che non sembrava uno studente, ma piuttosto un professore.
"Wow," esclamai senza accorgermene.
"Cosa ho appena sentito? Un 'wow'?" disse Grace, stupita. Di solito non guardavo i ragazzi, a meno che non mi attirassero veramente, ma quell'angelo meritava un 'wow'.
"Non ho detto niente," cercai di correggermi.
"Le mie orecchie dicono il contrario," disse ridendo insieme a me.
"Secondo te è uno studente?" domandai a Grace.
"Penso di sì," rispose sospirando.
"Dici?" chiesi.
"Perché ti interessa così tanto, Sharon?"
"Mi interessa che non sia un professore, altrimenti sarebbe un vero peccato," dissi.
"Beh, su questo hai ragione."
"Visto che ogni tanto dico cose giuste?"
"Quando mai dici cose sbagliate tu?" rispose Grace, mentre camminavamo verso l'ingresso.Poco dopo, alcuni professori chiamarono i nostri nomi da un elenco per assegnarci alle classi. Quando fu il nostro turno, ci dissero che eravamo nella classe 2B.
Seguemmo il professore e, una volta entrati in classe, arrivò un altro professore per la nostra prima lezione.
"No, aspetta, lui è un professore?" esclamò Grace.
"Abbassa la voce, ti prego," dissi, diventando rossa.
Non potevo crederci: era davvero un professore, e per di più giovanissimo e bellissimo, tanto da togliere il fiato.
Sentii altre ragazze sussurrare incredulità e qualcuna già innamorata, proprio come me.
"Buongiorno, ragazze e ragazzi. Sono Mason e vi insegnerò comunicazione. Sarò il vostro prof," disse Mason con un sorriso rassicurante."Buongiorno, ragazze e ragazzi. Sono Mason e vi insegnerò comunicazione. Sarò il vostro prof," disse Mason con un sorriso sicuro.
Sharon sentì il cuore battere più forte mentre lo osservava prendere posto dietro la cattedra. Cercò di mantenere la calma, ma l'idea di avere lui come professore la rendeva nervosa.
"Cominceremo con una breve introduzione al corso," continuò Mason. "La comunicazione è una delle abilità più importanti che potrete sviluppare, non solo nella vostra carriera, ma nella vita di tutti i giorni. Qualcuno vuole condividere cosa significa per lui o per lei la comunicazione?"
Ci fu un breve silenzio. Poi, una ragazza alzò la mano. "Per me, la comunicazione è il modo in cui ci connettiamo con gli altri," disse.
"Esatto, Jessica," rispose Mason, annotando il nome. "La comunicazione è alla base delle relazioni umane. Qualcun altro?"