Lunedì, 8.37
"Che ce fai a scuola mia?"
"Mi sono trasferito, non ricordi?"Vero, mò ce sta er terrorista a scuola mia! Fede s'era scordato che Nadir gli avesse detto che si stava trasferendo e, guarda caso, sta pure a scuola co me.
"Già, me stavo a scordà"
"Non ti scordi di rispondere, però"
"So educato, se me stanno a scrive io risponno"
"Quindi mi rispondi solo per educazione?"Oh Madonna, me parte l'ansia se m'assilla così! Spense lo schermo del suo cellulare, mentre la Mancini finiva di fare l'appello. Angelucci stava proprio all'apice dell'elenco. So passati dieci minuti e sta qua non ha fatto ancora 'n cazzo.
"Angelucci!"
"Che c'è prof? Che me deve dì?"
"Leva quella barricata!"Fede aveva sempre un senso di inquietudine quando si trovava in classe. Il rumore dei banchi, i chiacchiericci dei compagni, le risate di chi lo circondava spesso lo infastidivano. Si sentiva sopraffatto dalla folla, come se non riuscisse a trovare un suo spazio. Ogni suono sembrava amplificarsi, facendo crescere il suo disagio. La sua ansia era talmente forte che aveva iniziato a tenere lo zaino sopra il banco, come una sorta di barriera tra lui e il mondo esterno. La Mancini, la professoressa di filosofia e di letteratura, aveva ben notato il suo atteggiamento e aveva cominciato a chiamare in modo giocoso lo zaino di Fede "barricata". In effetti, Fede si sentiva sempre sotto assedio e la sola idea di dover uscire dalla propria zona di comfort gli causava il panico. Quello zaino sopra il banco rappresentava quasi una fonte di sicurezza in un mondo che sembrava troppo grande e caotico per lui. Non poteva trascorrere troppo tempo al cellulare, il quale rappresentava una sorta di distrazione e conforto. Inoltre, non poteva permettersi di passeggiare avanti e indietro come avrebbe preferito, un modo per sfogare la tensione. Non poteva nemmeno ripararsi sotto le coperte nel suo letto, perché ogni volta che tornava a casa lo trovava aperto e sfatto, un ulteriore segno del suo disagio quotidiano. La Mancini ancora lo scrutava con un'aria sospettosa, mentre Riccardo, il suo vicino di banco, sembrava ignorarlo completamente. La Mancini continuava a scrutarlo con un'aria sospettosa, mentre Riccardo, il suo vicino di banco, sembrava ignorarlo completamente, lasciandolo nella sua solitudine. Dall'altra parte, Marghe sfogliava il libro di testo con fare concentrato, cercando di passare inosservata per evitare di essere coinvolta dalla prof per l'interrogazione. Fortunatamente, la lezione trascorse in modo tranquillo per Fede, Marghe e Matteo, permettendo loro di vivere due ore senza pensieri, o almeno quasi. La sensazione di oppressione, infatti, per Fede iniziava lentamente a dissolversi, fino alla fine dell'ora di lezione, finché Fede non dovette affrontare nuovamente il mondo fuori dalla sua barricata.
"Ti rispondo perché mi va di rispondere"
"Okay" rispose Nadir, col pollice in su!Lunedì, 17.09
"Fè te faccio aspettà due minuti, sto per arrivà"
Federico, già seduto al vecchio tavolo dar roscio, aspettava Marghe, in ritardo come al solito. Che c'avrà da fa che ce deve mette sempre tutto sto tempo? Ormai se lo chiedeva tante di quelle volte. E mo poi che je dico? Speriamo nun me faccia n'interrogatorio. Mentre ci pensava, la musica del bar gli beccava nella testa. Ci stavano momenti in cui apprezzava il rock melodico italiano che piazzava giorno e notte Ciccio, er figliol prodigo de papà roscio, roscio pure lui, anche se un po' più tondo. Altre volte quella musica gli faceva tornare in mente la musica che ascoltava il padre quando era un bimbo. Ma che vordì okay co sto dito all'insù? Non smetteva di pensarci! Il messaggio di Nadir, così asettico, insensibile, senza via di fuga, come che volesse già accantonarlo da una parte come in tanti già facevano quando lo conoscevano, l'aveva travolto un'altra volta ancora. Ed era in balia di una rivoluzione che iniziava da ben prima che quell'arabo gli scrivesse.
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Nun mer ricordo che vordì essere umano
Novela JuvenilFederico è un giovane ragazzo di 17 anni che vive a Roma. Colto da una silente depressione, affronta un percorso conoscitivo che lo porterà a scoprire nuovi aspetti di se stesso e magari anche a trovare il suo grande amore. Nadir è un ragazzo arabo...