MARGHERITA
<<Avanti un altro>> imito con poca voglia Paolo Bonolis. Il mio proposito di affidarmi a Toni per la questione del pranzo di domenica è saltato: ho due giorni per trovare un finto moroso. Mi ha abbandonato pure lui.
<<Fa che sia migliore del precedente>> si augura Diletta che al mio fianco ha visto susseguirsi di quelle scene da brividi. Sono tre ore che siamo piantate al bancone del bar del povero Ste - a Diletta è bastato fargli gli occhi dolci per trasformare il suo bancone in una sorta di tavolo degli appuntamenti- nella speranza di trovare qualcuno che aderisca a quel bruto volantino che abbiamo distribuito ovunque ieri pomeriggio. "Portami al pranzo dalla nonna e ti offro una serata di drink gratis" questo era il messaggio accattivante del volantino.
<<Ti prego, un altro rattuso non lo reggo>> mi vengono ancora i brividi se penso al cinquantenne che si è presentato come perfetto partito da portare al pranzo della nonna. Nulla contro quelli anziani ma, Gesù mi assista, non sono ancora così disperata.
<<Oh,oh, ecco che ne entra uno>> si agita sul posto la mia complice, mi sbatte i capelli lunghi legati in una coda in faccia mentre si rivolta verso l'entrata e come me prega che finalmente sia quello giusto per l'occasione.
<<Sì, è perfetto>> concordo schiaffeggiandole l'avambraccio con la mano: capelli corti castani, barba perfettamente curata, avrà su per giù venticinque anni. Si avvicina, si avvicina, gioisco internamente. Un passo deciso, ha il ragazzo: mi piace!
<<Fa che sia qui per noi, fa che sia qui per me>> mi agito come una scolaretta e quasi non rovino giù dal povero sgabellino. Il bel ragazzo misterioso fa ancora qualche passo nella nostra direzione e mentre io e Diletta ci schiaffeggiamo gli avambracci a vicenda contente, lui si cala gli occhiali da vista sul naso e con svogliatezza ci domanda dove sia Stefano Baldi e dove possa poggiare il carico di Gin. Che fallimento.
<<Ora te lo chiamo>> si alza svogliata Diletta mentre con uno sguardo comprensivo mi congeda.
<<Stefano, muoviti>> sento urlare poco più in là della mia seduta, tutta via Roma l'avrà sentita, quella ragazza è proprio una principessa; <<Arrivo, piccoletta>> oddio non ancora quel soprannome. Lei lo masticherà vivo. Sento urla indistinte ma ormai non mi preoccupo più mi preoccupo più che altro per la mia triste sorte quando qualcuno entra dalla porta. La campanellina che è affissa sopra l'uscio tintinna e io prego ( ultimamente mi capita spesso) che sia il mio principe dall'immacolata armatura a salvarmi dall'incubo che ormai si materializza di frequente nella mia testa: dire che il mio "fidanzato disponibile per il pranzo di compleanno" non esiste. Dio, sarà così imbarazzante.
Non alzo nemmeno il capo per verificare chi sia, cosa sia e cosa voglia: sono rassegnata e non voglio altri sconti sulla nuova "Aspiratutto" che il lecchino di turno ha provato a vendermi: uno sconto in cambio di un appuntamento, mi ha detto. Attiro casi umani, è certo.
<<E' qui il contest pranzo per un drink?>> niente ciao, per favore o che altro, una voce roca e decisa si annuncia e mi riscuote dal mio stato catatonico. Sì! Un nuovo pretendente! Dentro al mio cervello si balla la samba e la bachata, ho ancora una speranza!
Non parlo nemmeno, perché potrei dire cavolate al momento, ma Santo cielo! Questo non scherza: deve essere uscito da una rivista di moda. Deve essere il mio giorno fortunato. <<Ah, ah>> è ciò che mi concedo di dire. Con gli occhi sgranati e forse una goccia di bava che scende dall'angolo della bocca gli indico lo sgabello che prima era occupato da Diletta che ancora infuriata con Stefano e la sua brutta abitudine di lasciare in affidamento il bar mentre lui è in pausa. Sento in lontananza qualcosa che suona come "quel joystick te lo infilo nel naso" ma non dò molto peso, Ste è grande e vaccinato: sono sicura che possa tenere testa al metro e sessanta accennato della mia amica o almeno ci è riuscito per cinque lunghi anni di liceo. Non è questo il momento per soccombere, soldato.
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Veneto Caput Mundi
Fiksi RemajaSi dice sempre che il dialetto preferito della penisola sia quello toscano ma perchè non il veneto? Perchè forse non si trovano storie d'amore ambientate in Veneto così come di storie d'amore non ce ne sono nemmeno per Margherita, single incallita...