Prologo

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1CAPITOLO
<ELIA,cazzo esci da quel fottuto bagno,sono in ritardo>sbottai come una furia da fuori alla porta
<Gemma,dammi tempo >disse calmo.
Beh gemma sono io è Elia e mio fratello gemello
<ma sei peggio di una donna dovrei essere io quella chiusa in bagno per ore !.>
<ma che palle>spalancò la porta e mi sorpassó con uno spintone facendomi perdere l'equilibrio e lasciando una scia di profumo da volta stomaco
<e tu conciato così vorresti conquistare le tue puttanelle>Dissi e senza ascoltare la risposta entrai in bagno e finii di prepararmi.
Io ed Elia siamo veramente identici lui e la versione in maschile di me ma con caratteri completamente opposti lui un puttaniere io una semplice ragazza di quasi 18 anni a l'ultimo anno di liceo dove nessuno mi considera tranne la mia migliore amica lei si che è una sorella per me,fantastica e bellissima ci conosciamo dal primo anno e se ci penso mi viene ancora da ridere per il modo in cui ci siamo conosciuti eravamo nella mensa della mia scuola quando inciampai in qualcosa è gli rovesciai il mio vassoio del pranzo addosso sporcandogli il suo vestito di Prada così tutta la mensa compresa io incominciammo a sghignazzare e lei dalla rabbia incominciò a sbraitare e mi si scagliò contro incominciammo a picchiarci così finimmo dritte in presidenza e una bella sospensione non c'è la toglieva proprio nessuno.
Finimmo in punizione e da li non ci siamo mai più separate.

Mi pettinai con forza i miei lunghi e fin troppo capelli ramati, un filo di mascara un rossetto e incominciai scendere in fretta le scale <mamma io vada a scuola ansi corro sono in un ritardo pazzesco>Disdi tutto d'un fiato a mia madre
<vuoi che chiedo a Elia di accompagnati ?>chiese<assolutamente no >rispose lui entrando in cucine
<fottiti!>dissi e senza perdere altro tempo aprii la porta e chiudendola con forza e incamminandomi fra le strade affollate di NEW YORk .
Abito a new York ma sono nata in italiana ma quando avevo 14 anni ci siamo trasferiti qui per il lavoro di mio padre è stati difficile lasciare tutta la mia vita in Italia

Ero in ritardo di ben venti min perché arrivai in ritardo anche alla fermata del mio autobus come al solito non cambi mai anche il primo giorno di scuola ,quindi sono dovuta arrivare a piedi e ero qui ad aspettare la seconda ora per entrambe .

<ANA!!>esclamai appena entrai in classe e la vedi concentrata a limarsi le unghie aspettando la prof haha sempre la solita
<GEMM!!>disse venendo verso di me abbracciandomi e iniziando a saltare sul posto
<mi sei mancata ,amica mia>dissi stringendola ancora più forte <anche tu mi sei mancata >sorrise <ti devo raccontare un casino di cose >dissecon un sorriso a 32 denti .Quell'estate era andata per tre mesi a Miami con i genitori beata lei ,in realtà mi aveva invitata Ad andare con lei e che mi avrebbe comprato lei il biglietto,si e ricca ma non era una di quelle ragazze vanitose,ma non ho accettato non volevo essere d impiccio <d'accordo ,ma prima facciamo finire queste cinque ore poi andiamo a casa mia >dissi,lei si limita ad annuire e in quell'istante entra la prof.di matematica ,Mr sophia era molto severa ma me la cavavo in matematica ma era un palla...

Dopo le pallosissime 5 ore di scuola tornammo insieme a casa mia
<dai allora cos e successo a Miami. i ragazzi com erano?>chiesi impaziente
<Mmm..carini >disse,la conoscevo troppo bene nascondeva qualcosa<solo?dai non dirmi che non hai incontrato nessun Figo con cui baciarti ,immagino che ti sbavavano tutti dietro in spiaggia con uno dei tuoi bikini!>dissi
<ma che!!!ma in realtà ho incontrato qualcuno!>disse con gli occhi a cuoricini<davvero ? E come si chiamava ? Dai raccontami tutto!>
<ma niente di che!ci siamo baciati poi sono partita >disse<e come si chiamava?>chiesi mi stava facendo esasperare
<un certo Tim >mentii,vabbe' lasciai stare <va bene se lo dici tu! >

Andammo a fare un giro in centro ma in realtà già ero piena di sacchetti perché la mia cara amichetta aveva deciso di fare shopping ed eravamo in giro già da 2 ore ed ero sfinita
<Anastasia ,ti prego non c'è la faccio più torniamo a casa >dissi tutto d'un fiato e sudata come un ciccione
<esagerata dai abbiamo quasi finito ,sei proprio una rammollita ,dovresti fare un po' di sport!>disse a passo veloce a metri di distanza da me
<problema risolto >gli dissi guardando una locandina attaccata intorno ad un palo dove c era scritto l inaugurazione di una scuola di box.
<stai scherzando vero!>disse ad un tratto seria.
<assolutamente no >non so perché ma quella locandina mi aveva rapita e decisi di iscrivermi ma Ana non ne voleva proprio sapere diceva che era troppo da maschiacci così decise di andarsene a casa e io mi scrissi l'indirizzo sulla mano e aspetto alla fermata del pullman .
Se devo essere sincera era abbastanza lontano ma non mi importava volevo iscrivermi.

Arrivai all'istituto e mi avvicino al bancone dove c'era una segretaria
<mi scusi ma ho trovato questa locandina e mi volevo iscrivere >dissi,e mi guardai in giro,in realtà ci stavano anche qualche ragazza quindi non sarei stata l'unica
<certo ,tenga compili il modulo>Feci quello che mi chiese <bene,Gemma smitt>disse leggendo il mio nome sul modulo <torni domani alla stessa ora>disse lasciandomi un biglietto con gli orari<arrivederci> dissi e incominciai ad uscire,ero già eccitata per la prima lezione ero davvero convinta di volerlo fare.quando un ragazzo senza la maglia piuttosto Figo che si stava mettendo della strana polvere bianca tra le mani anti scivolo mi sorrise e con un cenno della testa mi fece l'occhiolino <sbruffone >dissi tra me e me ,Figo e pure stronzo bene, uscii dalla palestra incamminandomi a
Verso casa già con i lampioni accesi già era buio .

IL SOGNO PROIBITODove le storie prendono vita. Scoprilo ora