JEALOUS BOYS

23 - Mingi

Era già la seconda volta che litigavo con Jiselle quel giorno dopo aver detto di aver fatto pace la volta prima. Ma non me la prendevo neanche tanto perché sapevo che avremmo litigato comunque, non solo io e Jiselle, ma anche con gli altri, dato il suo atteggiamento. Ma ora non era proprio il momento adatto a litigare.

Mi avviai verso i gradini di cemento delle scale per vedere cosa stava succedendo al piano di sopra. Lì ci trovai Seonghwa, San e appunto la ragazza intenti a leggere un foglio loro tre insieme. Decisi di aggiungermi.

Appoggiai una mano sulla spalla di San, avvicinandomi al foglio così che potessi scorgere meglio le parole, e ci lessi cose che non avrei mai voluto. In che senso Han stava usando Jiselle? In che senso Boemgyu non era stato veramente rapito? E chi era Jun? Mi dimenticai del litigio, di tutti i rancori e i sensi di colpa, perché non potevo semplicemente non immergermi nella lettura di un foglio che sembrava una pagina di diario. Che l'avesse scritto Yeonjun? Probabile. Anzi, certo.

Ma perché voleva vedere Wooyoung e San morti? Che razza di sofferenze gli avevano fatto passare? Sei occhi indagatori e in attesa si posarono su San, che vacillò e cominciò a guardarsi attorno per cercare qualche scusa, magari. Sapeva che non poteva mentirci, perché la prova materiale era esatta davanti ai nostri occhi. "Beh, in breve, io e Woo abbiamo... tradito Yeonjun. Ecco perché ci vuole uccidere o chissà che cosa" spiegò lui, deglutendo ansioso. Il mio sguardo si addolcì leggermente ma non neanche lontanamente del tutto.

Nessuno disse niente a quel punto, forse perché nessuno voleva dire qualcosa. Alla fine, fu Seonghwa a parlare. "Dobbiamo scoprire adesso chi è Jun, cosa vuole farvi, dov'è e cosa sta facendo Boemgyu." L'ultima era decisamente la più difficile, perché se non sapevamo nemmeno dov'era, era praticamente impossibile scoprire cosa stava facendo in quel luogo misterioso. Lo sguardo di San si posò su Jiselle, come se si aspettasse che la ragazza dicesse qualcosa.

E, infatti fu così. "Jun era uno di quei sei ragazzi, quindi potrebbe avere a che fare con Yeonjun e Soobin, ecco perché è scritto qui" spiegò, indicando il nome di Jun. Notai che la sua mano tremava leggermente, e mi chiesi perché, se era involontario oppure no. "Propongo di scendere, comunque, abbiamo passato abbastanza tempo qui. Poi potremmo anche andare a casa, perché credo che Hongjoong e gli altri siano già ritornati da un pezzo," disse, poi si tolse dallo spazio tra Seonghwa e San e se ne andò.

Per un attimo, guardai il suo corpo stretto nel corsetto, prima che distogliessi lo sguardo e sentii le mie guance diventare più calde. Guardai i miei piedi, poi i miei occhi caddero inevitabilmente sui miei stessi addominali, li osservai per un po' di tempo, la loro forma era risaltata dal corsetto nero e dorato. Sorrisi, poi decisi di scendere le scale a mia volta.

"Ragazzi, torniamo a casa. Si sta facendo tardi e abbiamo trovato abbastanza per oggi" dissi mentre mi affacciavo al piano terra, dove il pavimento, se così si poteva chiamare, mi sporcava le scarpe lucide di fango. Jongho e Yeosang si scambiarono un'occhiata e annuirono, seguendomi fuori dalla porta. Capii che c'erano anche gli altri tre dietro perché c'erano più passi che riecheggiavano nel sentiero. Il rumore delle foglie era molto soddisfacente e rilassante, quindi mi dimenticai di essere davanti a tutti, sorrisi e chiusi gli occhi, il mio corpo mi guidava attraverso il bosco.

Riaprii gli occhi dopo un po' e scorsi il cancello di metallo della nostra villa.

"Madonna santa, ragazzi, quanto avete scoperto in un giorno?" esclamò Yunho, leggendo insieme ad Hongjoong il foglio che avevamo portato a casa per sicurezza, ma per farlo vedere anche agli altri tre. Anche loro avevano scoperto abbastanza, e mettendo insieme gli indizi avremmo scoperto tutto. Loro erano andati nello stesso posto abbandonato dov'erano andati a controllare San e Seonghwa, erano entrati e avevano trovato degli altri fogli.