La vita è mille strade
Che si intrecciano
In un unico destinoNon capisco.
Com'è possibile che abbia questo nome? Pensavo che solamente mia madre potesse avere questa fissa con la mitologia e la storia greca.Apro il cassetto della cucina, prendo una ciotola e una spatola e poi richiudo tutto. La mia passione per la cucina aiuta a calmarmi quando sento qualcosa dentro di me che mi mette in agitazione.
Prendo tutti gli ingredienti e li butto nella ciotola, per poi mescolare il tutto.«Loulou, che fai qui in cucina?» Nolan compare dalla soglia della cucina e mi osserva curioso mentre armeggio con gli utensili per il dolce che sto preparando. Lascio tutto appoggiato al bancone e indietreggio torturandomi le mani.
«Mi dispiace, non volevo»
«Cosa non volevi?» mi si avvicina e nei suoi occhi scorgo un velo di preoccupazione.
«S-scusami» corro fuori sentendo un peso opprimermi il petto. L'anima. Il cuore.
Sento le voci di Nolan e Clara che mi chiamano da lontano ma non mi fermo. Continuo a correre fino a non avere fiato, fino a sentire le gambe cedere. Arrivo in un parco pieno di verde e mi accascio dietro un albero, per terra.
Non ancora. Non di nuovo.3 anni fa
Mi metto un tubino rosso vino che mi arriva a neanche metà coscia e mi faccio più carina con un po' di trucco. Era il vestito di mia madre di quando aveva la mia età. L'ha conservato per darlo a me perché era sicura mi sarebbe stato bene. Mamma...
Oggi è il suo compleanno, me l'ho aveva detto il suo migliore amico Jacob quando era ancora in vita e si occupava di me. Era come un padre per me. Questa data me la sono impressa nella mente come se fosse l'unica cosa importante di questo mondo.
Scendo nel piano terra dell'orfanotrofio ed entro in cucina, dopo aver controllato che non ci sia nessuno all'interno. Sono le undici di sera, in teoria tutti i ragazzi sono chiusi nelle loro camere a dormire. è divertente come io sia nata nello stesso giorno del suo compleanno, il venti settembre. Prendo tutti gli strumenti necessari per fare un bel dolce al cacao. Qui in orfanotrofio non c'è il cioccolato. Il silenzio regna nella mensa, accompagnando la mia felicità interiore mentre cucino senza nessuna pressione. Per noi è vietato cucinare, ma io lo faccio sempre di nascosto perché mi piace. Preparato l'impasto, metto tutto in forno e aspetto per un'ora che si cuocia. Lavo tutto ciò che ho usato e lo rimetto al suo posto, per non dare sospetto alle cuoche domani mattina.
Mancano dieci minuti a mezzanotte ed è arrivata l'ora di mettere la torta in un piatto. Ha un aspetto davvero ottimo, questa volta mi sono superata. Taglio una fetto e ci metto una candelina sopra, per poi accenderla. Appena la campana segna la mezzanotte, ci soffio sopra esprimendo lo stesso desiderio da ormai dodici anni.«Mamma, ti voglio qui con me» sussurro. Mangio un po' di torta, ma all'improvviso una figura incombere dietro di me. Fa sempre così.
«Cucciola, sei da sola il giorno del tuo compleanno? Potevi invitarmi, avremmo preparato insieme la torta» sento il suo alito vicino al mio orecchio e mi pietrifico.
«Lo sai che per voi è vietato cucinare, adesso ti dovrei punire»
«Ti prego non farlo» so già come vuole punirmi e io non voglio. Mi prende il piatto dalle mani, lo appoggia al tavolo e mi prende per la vita facendomi girare nella sua direzione. Cerco di staccarmi ma la sua presa ferrea mi impedisce qualsiasi movimento.
«Sei bellissima con questo vestito. L'hai messo perchè sapevi che sarei arrivato vero? Così mi ecciti, cucciolina» ha bevuto, come sempre. Non si ferma mai quando è ubriaco. Stringe con così tanta forza il tessuto che ho paura me lo strappi di dosso. Mi irrigidisco e cerco di scollarmelo di dosso, senza successo.
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Promise-noi e nessun altro
RomanceLa vendetta è amara come la verità. La manipolazione è sinonimo di potere. La bellezza è rappresentata dal dolore. L'amore è magia. Nulla è ciò che si vede, nulla è ciò che si è. Il mondo gira, il tempo cambia, i colori si trasformano. Allora perché...