In viaggio col morto

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Maria non fu affatto contenta per le minacce, ma non avevo scelta, bisognava iniziare a giocare durò. Lei comunque non era rumorosa quanto Nikolas. In realtà quel giorno neanche Nikolas era molto rumoroso. A breve avremmo dovuto sostare in qualche chalet abbandonato o in qualche locanda. Stava a me decidere visto il silenzio dei miei compagni. Nonostante mi fosse stato dato molto denaro preferivo risparmiarlo, se il mio viaggio avesse incluso le grandi città avrei voluto spendere quei soldi per qualche piccolo sfizio, senza esagerare eh! Okay basta sognare, ora avevo un incarico a cui assolvere, dovevo muovermi a diventare una grande stronza cattiva, verso i vampiri sia chiaro, e poi godermi la mia vita. Avevo finalmente fatto il passò più importante della mia vita, dovevo portare a termine la missione fino alla fine e poi spassarmela. Una parola! Maria e Nikolas avevano due musi lunghi! Finalmente intravedemmo uno chalet, era anche in buone condizioni. Mandai Nikolas in perlustrazione, quando si accertò che era tutto tranquillo mi aprì la porta da dentro e mi fece entrare. Un poco di polvere qua e là ma era accettabile. Preparammo dei letti di fortuna e ci coricammo. Nikolas mi spiegò che ai licantropi piaceva dormire insieme ammucchiati o almeno vicini perché in qualche modo che non sapeva spiegarmi dormire ammucchiati accresceva il loro potere. Comunque ci coricammo nel silenzio più totale e faticai ad addormentarmi, sentivo una tensione proveniente da Maria che non mi faceva rilassare, mi addormentai chiedendomi se la avevo trattata troppo duramente. Un tonfo mi fece sobbalzare nel sonno. Cercai di mettere subito a fuoco, qualcuno stava a terra vicino la porta, qualcuno in piedi vicino la finestra e qualcuno si stava porgendo verso di me per prendermi. Volevo che il mio medaglione sfolgorasse e uccidesse quell' uomo, ma non succedeva niente. Si, avevo messo a fuoco. Lui era un vampiro, Maria vicino alla finestra mi guardava e Nikolas era a terra. Chiesi aiuto a Maria, ma lei non mi guardava. Gridai:"Perché non mi aiuti? Abbiamo una missione! - lei mi rispose con le braccia incrociate e con un filo di voce - Devo badare alla mia gente. Non ho tempo per la tua avventura. Ho stretto un accordo coi vampiri lasciando una lettera nel mio villaggio, sapevo che l' avrebbero trovata, mi salverò insieme alla mia gente". Io la guardai con pena mista a rabbia e delusione. Sapevo che i vampiri avrebbero traformato gli uomini in altri vampiri ma i licantropi sarebbero diventati schiavi o peggio sarebbero stati uccisi immediatamente. Il vampiro come ad avermi letto nella mente fece una grossa risata ed esordì:"Nãos e Pãos? Sono già morti", con un balzo fulmineo si parò dinanzi a Maria e iniziò a strangolarla finché l' ultima scintilla di vita non scivolasse dai suoi occhi. Senza che me ne rendersi conto Nikolas riprese conoscenza e si lanciò addosso al vampiro con un crocifisso a forma di spadino, con l' estremità più lunga a forma di paletto, e lo impalò, e continuò a colpirlo finché di lui non rimase una poltiglia. Mi portò fuori dallo chalet con le nostre cose e gli diede fuoco.

La dissipatriceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora