Capitolo 6

9 0 0
                                    

Lunedì, ore 7.25

Mi appiattii contro il muro dietro di me, nascosta nell'ombra del vicolo buio. Osservai gli studenti che si affrettavano a entrare a scuola, creando un rumore assordante di passi e voci. Il mio cuore cominciò a palpitare rapido contro il petto, mentre un senso di ansia mi stringeva la gola. I miei occhi si soffermavano su ogni volto familiare che passava, ricordandomi cosa fosse successo quel giorno. Volevo aspettare finchè tutti se ne fossero tornati in classe, ma il pensiero di arrivare in ritardo ed entrare in classe mentre gli altri erano già lì, pronti a fissarmi e giudicarmi, era ancora meno allettante. Sentivo un groppo in gola e una fitta di ansia mi attanagliò lo stomaco. Non potevo restare lì, nascosta nel vicolo, per sempre, ma nemmeno volevo affrontare il turbine di sguardi di cui mi sarei potuta trovare vittima entrando nel aula adesso. Inspirai a fondo un respiro, cercando di calmare almeno in parte la mia agitazione. Poi feci un passo fuori dal vicolo, esitando per un momento prima di cominciare a camminare verso la scuola. Sentivo gli sguardi di un paio di studenti che mi fissavano mentre passavo, chiaramente curiosi di vedere perchè fossi tornata finalmente a scuola dopo tutto questo tempo.

"Avete sentito la notizia del secolo? La poveraccia è riuscita ad accaparrarsi Ye-Jun. Lo avrà sicuramente dograto quella balena"

Il mio sangue gelò nelle vene nel momento in cui sentii le parole taglienti di Caroline Benson. La mia mente cominciò a correre freneticamente, mentre cercavo di calmarmi. Mi sentivo sempre più vulnerabile e esposta mentre le sue parole continuavano a risuonare nelle mie orecchie.

"Ignorala" mi dissi a bassa voce. Ma sapevo che sarebbe stato quasi impossibile. Caroline continuò a parlare alle due amiche accanto a lei mentre mi fissava, chiaramente soddisfatta del effetto delle sue parole su di me. Sentivo un impulso irrefrenabile di scappare, tornare indietro e nascondermi nel vicolo. Ma mi sforzai di restare lì, cercando di restare impassibile nonostante il tumulto di emozioni dentro di me. Le sue amiche la stavano ancora incitando, ridendo delle sue battute e scambiandosi commenti crudeli. Mi sentii come una preda tra le fauci di un branco di iene. Le lacrime mi bruciavano gli occhi, ma le ricacciai indietro con tutte le mie forze. Gli studenti cominciavano a fermarsi per ascoltare la conversazione, aumentando ulteriormente l'attenzione su di me. Non appena le parole di Caroline mi giunsero alle orecchie, il mio corpo si irrigidì. Sentivo il cuore battere forte contro il petto mentre cercavo di tenere la testa alta, nonostante l'onda di umiliazione e paura che mi stava assalendo. Le sue parole continuavano a risuonare nella mia mente, ricordandomi tutte le volte in cui mi aveva umiliato e preso in giro. E sapere che molti altri studenti le stavano ascoltando, mi faceva solo sentire ancora più vulnerabile. Non era un segreto che ero la vittima preferita di Caroline, in una scuola come la nostra, il fatto che ci sia una ragazza non benestande rendeva il bullismo contro di me più semplice e divertente. Non avevo nessuno che mi potesse difendere, e io non potevo agire e difendermi, e questo Caroline lo sapeva benissimo. Mi ricordai ancora di tutte le volte che fui umiliata davanti a tutti i primi giorni di scuola, poi iniziò l'inferno. I ricordi degli episodi di bullismo dei primi giorni di scuola mi tornarono in mente in tutta la loro brutale chiarezza. Gli insulti, le risate, le prese in giro di Caroline e delle sue amiche erano rimasti incisi nella mia mente come ferite ancora aperte. Ricordavo chiaramente quanto fossi stata debole e vulnerabile in quel momento, incapace di difendermi. La mia autostima era a terra, e ogni nuovo giorno di scuola era una tortura mentale. Poi, quando iniziai a evitare qualsiasi posto in quella scuola e a non dare nell'occhio, Caroline non ebbe più l'opportunità di darmi fastidio, solo alcue volte, ma il tutto era sopportabile.

"Guardatela, sempre così fragile e vulnerabile. È la vittima perfetta" disse Caroline con sarcasmo alle sue amiche, con un ghigno crudele sul viso. I loro occhi si fissarono su di me, giudicandomi dalla testa ai piedi con un senso di superiorità.

Unexpected KissDove le storie prendono vita. Scoprilo ora