Kole

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Faccio sedere Damian sul sedile posteriore, assicurandomi che sia comodo e gli allaccio con cura la cintura di sicurezza, controllando che sia ben sistemata.

«Ciao mamma! Pensavo che non c'eri ed eri di nuovo a lavoro, sono felice sai?» dice con la sua piccola vocina.

«Come mai amore?» chiede lei voltandosi verso Damian. Io chiudo la portiera della macchina sentendolo parlare ed entro dal lato del guidatore, attirando subito l'attenzione di Karina che sta mostrando a nostro figlio uno dei suoi migliori sorrisi. È sgargiante, nonostante sta male, i suoi occhi sono luminosi come il suo sorriso di cui avevo tanta nostalgia.

«Perché ho sentito che la maestra vuole andare al circo! Possiamo andarci? Per favore...» sorrido guardarndolo dallo specchietto retrovisore, notando la felicità di Damian.

«Vi accompagno? Così torno al Vertigo... a che ora inizia lo spettacolo?» chiedo a Karina prima di mettere in moto la macchina.

«Ma devi tornare lì? Non puoi venire con noi?» Guardo Karina appena sento le parole supplicanti del piccolo, mi irrigidisco ed osservo entrambi forzando un sorriso. «Sei amico di mamma non voglio che stai solo.» aggiunge con tono triste portando in fuori il labbro inferiore.

«Hai detto qualcosa?» sussurro guardando Karina negli occhi che mima un "può d'arsi" tornando poi composta.

«Karina prendi il tuo telefono e controlla gli orari del circo per favore.» dico uscendo dal parcheggio con cautela.

«È al locale...» dice guardando fuori dal finestrino con tono innocente. Prendo dunque dalla tasca del mio giubbotto il mio e glielo porgo, continuando a tenere gli occhi sulla strada.

«La password è sempre la stessa» sento le dita battere contro lo schermo emettendo un forte rumore seguito da quello della tastiera.

«È tra poco il primo spettacolo... tra 30 minuti, ma è poco fuori città. Ci vuole tempo per arrivare.» dice dopo aver letto dallo schermo.

«Se andassimo prima a mangiare qualcosa?» propongo a tutti e due.

«Ma mamma io voglio andare ora!!!» esclama facendo i capricci, sbattendo i piedi contro il sedile con un forte rumore.

«Damian!» dico con tono autoritario, lui si zittisce, e guarda Karina sperando in una sua reazione.

«Amore non è meglio andare a mangiare qualcosa prima? Mangiamo quello che vuoi tu!»

«Ma io voglio andare ora!» continua a fare i capricci iniziando ad urlare riempiendo la macchina di nervosismo.

Faccio dei respiri profondi incanalando tutta la calma che ho nel mio corpo lasciando però parlare Karina per non intromettermi nella situazione.

«Se fai il bravo ti porto da Aidan.» lui si zittisce subito ed io, nonostante sto concentrato alla guida, riesco a lanciare una piccola e fugace occhiata a Karina.

«Solitamente la gente ha paura di Aidan.» sussurro sulle mie labbra aumentando la velocità andando subito verso un fastfood per prendere qualcosa di veloce ed accontentare tutti.

Mentre guido verso il locale, la tensione nell'auto si allenta leggermente. Damian, calmatosi, si stringe nel suo seggiolino, guardando fuori dal finestrino con curiosità.

Karina mi osserva in silenzio per un momento, poi si rivolge a Damian con estrema dolcezza.
«Sai, amore, potremmo prendere il tuo hamburger preferito e poi andare al circo. Ti piace l'idea?»

Damian annuisce con entusiasmo, i suoi occhi brillano di nuovo. «Sii!»

Arriviamo al fastfood e facciamo il nostro ordine al Drive e mentre aspettiamo di ricevere l'ordine, Karina si avvicina a me, il suo sorriso ancora presente lasciandomi un dolce bacio sulla guancia sussurrando un "grazie" al mio orecchio.

Mangiamo in auto appena prendiamo il nostro ordine, ed una volta finito andiamo subito verso il circo con Damian che non vede l'ora di arrivare lì e dopo le sue mille lamentele, arriviamo al circo dove ad accoglierci c'era già la musica anche al parcheggio.
«Siamo arrivati! Siamo arrivati!» urla di gioia Damian.

(non) siamo perfetti assieme;Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora