Erano ormai passate due settimane da quando i due convivevano.
Altri scambi a sfondo culturale non erano stati presi in considerazione né da Severus men che meno da Hermione.
Ma la noia stava avendo la meglio e questa volta da parte di entrambi.
Severus era evidente essere al limite, nonostante fino a poche ore prima aveva ancora trovato conforto nella sua lettura.Tuttavia segni di cedimento erano incominciati già dal primo mattino.
Hermione si era alzata trovando Severus sprofondato nella sua solita poltrona, con un caffè abbandonato sul tavolo e un libro poggiato sulle gambe. Volgeva le pagine tediato, con un misto di nervosismo nei gesti.
I suoi occhi si fermavano sulle pagine del libro per poi alzarsi, guardare fuori dalla finestra e tornare di nuovo a leggere.
Non durava più di cinque minuti, perché poi chiudeva il libro, cambiava posizione cercando di trovarne una più confortevole e riprendeva a leggere.Questo per un'ora buona.
Hermione era sul divano, sorseggiando il suo caffè e mangiando una fetta di pane tostato.
«Questa situazione sta diventando insostenibile.» Hermione fermò il gesto di portarsi la fetta di pane alla bocca, alzando gli occhi sul mago che ora si era alzato sbattendo il libro sul tavolino.
Prese a camminare avanti e indietro per un paio di volte.
«Oh oh..» disse Hermione «qualcuno si sta annoiando.» Canticchiò.
Snape le rivolse uno sguardo truce.
«La noia è la forma di malessere più comune in una situazione di prolungata monotonia e uniformità. Ancora peggio se coloro che la subiscono hanno una mente in continuo movimento.» Sibilò contrito.Era chiaro che Hermione condividesse il suo pensiero. Ma era anche chiaro che la noia di Snape si sarebbe presto trasformata in cattivo umore e il cattivo umore di Severus Snape non sarebbe voluto essere affrontato neanche da Silente in persona.
Hermione gemette. Aveva la vaga sensazione che la convivenza sarebbe diventata ben presto intollerabile e priva della pace che avevano protratto fino a quel momento.Era sicura che sarebbero incominciati presto i litigi.
«Allora cerchiamo di trovare attività gratificanti per passare il tempo, perché sa, non credo proprio che usciremo da qui molto presto.» E forse non avrebbe proprio dovuto formulare la frase come lei l'aveva appena formulata perché gli occhi di Snape divennero una coltre scura di ira.
«Spero vivamente che tu abbia torto.» Ma sapeva fin troppo bene persino lui che così non era. Il signore oscuro lo stava cercando e lo avrebbe fatto per l'eternità!
Espirò dal naso bruscamente.
«Possiamo innanzitutto giocare a scacchi. Credo che possa essere un buon inizio.» E Severus Snape, nonostante l'alzata di occhi e uno sbuffo frustrato, non poteva certo dirle di no.Doveva trovare qualcosa da fare di diverso dal leggere, perché ormai il suo cervello non riusciva più a memorizzare niente per quanto stanco di studiare fosse.
Presero dunque a giocare a scacchi.
Una partita dietro l'altra e la mattina era volata. Ma anche quell'attività sembrava aver consumato del tutto l'interesse di entrambi.
Ora incominciava seriamente il tedio vero e proprio e ben presto sarebbero subentrati il nervosismo e la pressione che quella convivenza forzata stava creando.
C'era una tensione innaturale.«Ricordami per quale ragione mi hanno chiuso in una casa in mezzo a una spiaggia deserta proprio con te, signorina Granger.» Ringhiò, alzandosi dalla poltrona e guardando fuori dalla finestra.
Pioveva fittamente.
«Perché sono l'unico membro dell'Ordine della fenice che ha accettato di passare tempo con il mago più insopportabile del mondo magico e perché Silente voleva che fosse proprio un membro dell'Ordine a farle da guardia del corpo.» Disse canterina.
«Certo, come se ne avessi bisogno. Io, uno dei maghi più abili del mondo magico, avere bisogno di una guardia del corpo. Fa già ridere così. Fa ancora più ridere il fatto che sia una ragazzina con la metà dei miei anni a essere stata indicata per questo ruolo.»
«Io non la vedo ridere, però.» Hermione si sarebbe divertita. Ora che non era più una sua studentessa, poteva finalmente sfogare tutte le frustrazioni che quell'uomo le aveva fatto provare in sette anni di scuola.«Attenta a quella lingua argentina signorina Granger, potresti ritrovarla in una tabacchiera.»
«Sto tremando dalla paura.»
«Sono pur sempre un Mangiamorte o dimentichi questo particolare incontestabile?» Snape si era voltato ad affrontarla.
«Di caratteristiche da Mangiamorte non ne ha neanche una.» Hermione piantò i suoi occhi in quelli di Snape «Oltre la passione per le arti oscure, chiaramente.»
Snape rimase immobile. Preso contro piede da quella affermazione, in un primo momento non seppe cosa dire.«Potrei metterti al corrente del fatto che non sei più una mia studentessa e dunque potresti seriamente incappare in spiacevoli torture che non immagineresti neanche possano esistere?»
«La prego, non vedo l'ora.» Hermione fece muovere scacco matto.
«Stai giocando con il fuoco.»
«Le sue minacce velate sono una conferma sufficiente. Se lei avesse voluto realmente farmi del male, o liberarsi di me in qualche modo facendo uscire fuori la sua parte Mangiamorte, lo avrebbe già fatto. Non lo fa perché in realtà non è nella sua natura volere la sofferenza altrui. Io non sono una sua nemica. Per questo motivo, probabilmente, ancora siamo qui a parlare senza bacchette sguainate.»Severus si accigliò.
«Inoltre lei ama profondamente le donne. Non alzerebbe un dito sul genere femminile senza il loro consenso, chiaramente.» E dicendo questo fece un sorrisetto soddisfatto. Aveva apertamente usato un tono malizioso con il suo ex professore e questo per provocarlo e dargli fastidio.
«Sei arrogante e presuntuosa. Credi di sapere e conoscere qualsiasi sfumatura della vita, ma lascia che ti dica una cosa: sei solo una ragazzina sciocca e priva di spirito sufficiente per poter competere con il sottoscritto. Non sono un tuo compagno di scuola, sono pur sempre un uomo più grande, tuo ex insegnante e collega, purtroppo, in quanto membro dell'Ordine. Stai al tuo posto.»
«Ho detto qualcosa che le ha dato fastidio? È brutto, vero, quando qualcuno la provoca e la infastidisce e usa sarcasmo e ironia. La differenza tra me e lei che lei scivola spesso nell'offesa, io invece, se ci riflette bene, le ho messo di fronte una verità intoccabile che dovrebbe onorarla e farle gonfiare l'ego spropositato di cui è disposto.» Sussurrò con sicurezza.«La tua opinione su di me, positiva o meno che sia, rimane per me una semplice opinione priva di importanza. Il mio ego potrebbe essere gonfiato solo da gente che può vantare un minimo di stima da parte mia e ti assicuro che la lista è veramente corta e tu non ne fai parte.» Disse con estrema cattiveria nel tono.
Hermione lo vide salire di fretta le scale.
Sorrise con soddisfazione.
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Incanto Fidelius (Snamione)
FanfictionUna casa sotto incanto fidelius. Una convivenza forzata. Un uomo e una donna che apparentemente non hanno assolutamente niente in comune. Hermione e Severus dovranno affrontare molto di più della noia.