jack pov's
Sette, da ora il numero che odio più.
Sette giorni senza sapere come sta, sette giorni senza poter vedere i suoi occhi azzurri e il suo sorriso, sette giorni con un 'assente' quando si pronunciava il suo nome all' appello e lei non fa assenza dalla prima media.
Sette giorni di tortura perché oltre a dover allenarmi con quell bastardo del suo ex ragazzo come capitano, non posso neanche consolarmi vedendola ""di sfuggita"" nei corridoi.
Sto diventando paranoico, dio è il terzo pacchetto che fumo pur di non correre a casa sua.
Ed ecco che quell odiosa testa di cazzo di marcus lancia una palla troppo lunga che va a finire nei corridoi.
"Valla a prendere jackson." mi urla contro, cazzo lo fa apposta? mi ha preso per un cane? dio giuro che gli faccio un altro occhio nero.
La prossima volta che gli metto le mani addosso non mi fermerò dall' ammazzarlo.
Scaccio il sogno di vederlo a terra mentre prova a picchiarmi come una femminuccia e vado a recuperare il pallone.
Quando la vedo, dopo quei sette giorni di tortura, intenta a raccogliere il pallone piegata sulle ginocchia.
"Che cazzo di problemi avete ma guardate almeno dove lanciat-" alza lo sguardo su di me
"Ciao gioiellino" mormoro e lei mi guarda come se avesse visto un fantasma.
Oh forse è il ricordo di quello che gli ho detto l'ultima volta, su quanto volentieri l'avessi sbattuta al muro più di una volta, ma no, non mi sta guardando così per quello.
L'aiuto ad alzarsi.
"È stato marcus vero?..." mormora e io annuisco incapace di parlare perso in quegli occhi azzurri color mare.
"Fammi un favore, alla partita, fagli vedere come gioca un vero capitano di football." non posso far a meno di sorridere "sarà fatto" prendo la palla tornando al campo
L'unica cosa che mi impediva di togliere il ruolo di capitano a marcus era moon, perché sapevo si sarebbe incazzata con me.
Ma ora, è una soddisfazione che non mi proibirò per niente all mondo.
Dopo l'allenamento mi faccio una doccia veloce negli spogliatoi anche se è l'ultima ora.
Mi porto un asciugamano alla vita aprendo il box doccia e sto per accendermi una sigaretta.
Dopo essermi asciugato e vestito esco andando verso il parcheggio infilandomi il casco in testa e partendo.
Il vento scorre sui miei vestiti accelero sentendo l'adrenalina scorrere nelle vene al ritmo della pioggia che picchietta sull casco mentre parcheggio nel vialetto di casa.
Infilo le chiavi nella serratura e varco la soglia della porta.
"Jack sei tornato" l'unica voce che non volevo sentire ora, quella di mia madre.
"Jackson." la correggo solo una persona può chiamarmi jack e quella è moon.
"Francesco mi ha detto che mercoledì c'è la partita" cerca di aprire un discorso
"Non serve che vieni" apro il frigo cercando qualcosa da mangiare e gli occhi mi cadono sulla cassa di birra
serro i pugni.
"Hai ripreso a bere" mormoro a denti stretti
"Sono di Vince" vince è il suo nuovo marito, non che il padre di francesco.
"Vince è astemio!" chiudo il frigo
"Era solo una bottiglia..." non lo sta dicendo davvero cazzo non posso sostenere più questa conversazionefaccio per uscire ma la sua voce mi ferma "Perché fai così...mi dispiace, ti ho già chiesto scusa-"
"Scusa...e credi che uno scusa basti, credi che chiedendomi scusa dimentichi magicamente le sere in cui mi nascondevo pur di non incrociarti?! credi che magicamente le mie cicatrici scompariranno perché tu mi ha chiesto scusa?! hai ragione perché non c'ho pensato, infondo mi hai dato la colpa se mio padre ci aveva abbandonati!"
Lei ammutolisce e sento la porta d'ingresso aprirsi ed entra vince e francesco.
"Va tutto bene?" chiede vince
"Sto uscendo." mormoro e li supero andando verso la moto.E, non so come, venti minuti dopo mi ritrovo davanti casa di moon.
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Don't Leave Me Again
Romance"non credo nel "felice e contenti" a mala pena credo nel vero amore ma è mentre lo guardo ngli occhi che spero che non mi abbandoni di nuovo" Moon Black è una ragazza forte con piccole debolezze. Odia il suo nome, ma non sa ancora il suo significato...