Il corpo ti può invogliare
Ma solo l'anima ti può completareADMETUS
Con una morsa che mi stringe lo stomaco, afferro le chiavi dal mobile che si trova all'ingresso e corro fuori. Accendo la moto e parto a tutta velocità verso casa di Alcestis. In questo momento non mi interessa violare i limiti di velocità. Basta che lei stia bene, è tutto ciò che desidero.
'Devi odiarla, Admetus. Non accetto altri sentimenti, capito?'
Sento attorno alla mia gola una corda che stringe sempre di più e mi sento mancare il respiro. Annuisco per far smettere alla mia voce di fare questa cosa.
L'odio e il rancore scorrono di nuovo nel sangue e mi fanno diventare il più crudele della città. Perché io sono fatto così, provo amore ma poi vengo sopraffatto dal dolore.
Arrivo di fronte al vialetto di casa sua e spengo la moto. Scendo ma, proprio quando sto per bussare, mi arriva una notifica dal cellulare.
Non osare suonare il campanello o bussare alla porta, ti squarcio in mille pezzi se lo fai.
Un sorriso compare sul mio viso ma lo reprimo subito.
Come vuoi che entri se non dalla porta?
Passa dal retro. Ti aspetto.
Attraverso il giardino e noto che c'è una piccola porta, che viene aperta dalla mia Lifeweaver. Le sue mani piccole e delicate stringono la porta con una forza incredibile. Mi avvicino a lei e scruto i suoi occhi grandi.
«Che succede Alcestis?» lei mi fa cenno di entrare e io, con un parecchia difficoltà, riesco a oltrepassare la porta. è minuscola cazzo.
«Allora?» le chiedo. Quando sente dei rumori provenire dalle scale, mi mette la sua mano sopra la bocca per impedirmi di parlare e mi trascina dentro uno sgabuzzino. Siamo così vicini che sento il suo profumo di pulito avvolgermi il corpo. Quando non riesce a chiudere la porta, faccio due passi verso di lei e la chiudo al posto suo. Il suo respiro solletica il mio petto, superando il tessuto della maglietta e tatuandomi come se fosse una droga di cui non ho scampo. è così piccola in confronto a me, non sarà neanche un metro e settanta. Lecco con la punta della lingua il palmo della sua mano e sembra accorgersi solo adesso che l'ha lasciata su di me per tutto questo tempo.
«Che schifo» dice, togliendomela dalla bocca per poi appoggiarla sul mio petto.
«Cosa ci fai con quelle belle manine mmh?»
«Tante cose tranquillo. Adesso stai zitto che ci sentono» i rumori al di fuori dello sgabuzzino sembrano farsi più vicini e io avvolgo con il braccio la sua vita stretta.
«Alcestis, devi fare silenzio» la prendo in giro, quando la vedo sussultare e agitarsi contro il mio corpo. Lei mi prende per la cintura e mi attira a sé.
«Ho freddo»
«Davvero? Potevi dirmelo prima» apro la giacca per invitarla a mettersi dentro ma lei indietreggia. Mi spazientisco e la catturo all'interno della mia giacca, per poi abbracciarla forte. Non dovrei, non potrei farlo, ma lei è come una calamita per me. Dove si trova lei, mi trovo io e se lei se ne va, me ne vado anche io. Non so come sia possibile, ma sento come se ci fosse un filo tra di noi che viene tirato ogni volta che uno dei due ha bisogno dell'altro. E in questo momento lo sento tirare fino a rischiare di rompersi. Mi allontano di poco solo per guardarla negli occhi. Le sue iridi viola sono come delle violette in periodo di fioritura. Circondo le sue guance con le mie mani, mentre lei si tiene aggrappata ai miei fianchi.
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Promise-noi e nessun altro
Любовные романыLa vendetta è amara come la verità. La manipolazione è sinonimo di potere. La bellezza è rappresentata dal dolore. L'amore è magia. Nulla è ciò che si vede, nulla è ciò che si è. Il mondo gira, il tempo cambia, i colori si trasformano. Allora perché...