CAPITOLO 6 - SPIEGAZIONI

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Shizuka non era scesa in mensa a cenare, aveva mangiato qualcosa nell'aula del Consiglio Studentesco perché la riunione si era protratta più del previsto.
Quando rientrò in camera trovò Misako ancora sveglia che si stava mettendo lo smalto.
Sentendo aprire la porta la ragazza alzò lo sguardo e i suoi occhi si illuminarono, uno strano sorriso le increspò le labbra sembrava proprio la stesse aspettando.
Infatti la invitò subito a sedersi vicino a lei.
Shizuka era molto stanca, però la curiosa prese il sopravvento, perché quando Misako aveva quell'espressione significava che era successo qualcosa di grosso.
"Cosa c'è Misako?"
"Non hai saputo niente?"
"No, perché?"
A Misako piaceva creare un po' di suspense.
"Non hai visto Netsu oggi?"
"No, sono diversi giorni che non lo vedo fuori dall'aula. Sono stata impegnata con il Consiglio Studentesco. Smetti di girarci intorno e spiegami cos'è successo."
Le si avvicinò come per evitare di farsi sentire da altri. "Questa sera in mensa giravano delle strane voci su Seika e Netsu"
Shizuka la guardò per incitarla a continuare.
"Dicono che entrambi hanno uno ambiguo segno sul collo."
Shizuka sgranò gli occhi. "Cosa?"
"Sì, li hanno visti i loro compagni negli spogliatoi. E se non sei stata tu, il tuo caro ragazzo ti ha tradita, probabilmente con la stessa stronza che è stata con Seika. Sempre che non sia stata una cosa a tre."

Shizuka era senza parole. Come aveva potuto Netsu tradirla? Certo in quei giorni non avevano avuto momenti per stare insieme, però da lui non se lo sarebbe mai aspettata.
Avrebbe preteso una spiegazione, però era meglio attendere la mattina per valutare bene cosa dire e come dirlo. Se veramente l'aveva tradita non lo avrebbe perdonato e non gli avrebbe concesso di vederla ferita e debole.
Misako interruppe i suoi pensieri "Non so chi sia, ma giuro che lo scoprirò e tu devi aiutarmi, dobbiamo fargliela pagare e riprenderci i nostri uomini."
Shizuka si alzò dal letto e rivolgendo all'amica uno sguardo deciso disse "Seika non è il tuo uomo. E io risolverò la cosa da sola. Domani parlerò con Netsu e poi si vedrà".


Quando Netsu si svegliò vide Seika già vestito e pronto per uscire.
Quest'ultimo sentendosi osservato ghignò e disse "Spero tu non abbia fatto un altro brutto sogno perché ora non ho tempo..."
Netsu si senti avvampare e urlandogli "Stronzo" gli lanciò contro il cuscino. L'altro ragazzo lo schivò e uscì dalla camera.
Con quella frase Seika era riuscito a riportargli alla mente tutte le immagini del loro incontro in bagno e la consapevolezza di quello che avevano fatto.
In poco più di due settimane di convivenza erano arrivati a masturbarsi a vicenda. Assurdo.
La sua frase "in un mese sarai mio" si stava facendo sempre più reale.
Poi una considerazione lo fece stranamente rattristare. Nonostante tutto, fuori da quella porta, Seika avrebbe finto di non conoscerlo.
Scosse la testa per scacciare quel pensiero, si alzò dal letto e iniziò a prepararsi.

Arrivò in aula un attimo prima del professore. Appena si sedette Shizuka gli si avvicinò e gli disse solamente "Dobbiamo parlare" per poi tornare al suo posto.
Netsu sapeva già di cosa si trattava, aveva visto bene il suo sguardo soffermarsi sul suo collo dove il segno che gli aveva lasciato Seika era ben visibile.
Quella mattina ancora di più, perché quel bastardo la sera prima aveva continuato a infierire e neanche la camicia abbottonata, cosa rara per lui, riusciva a nasconderlo.
Si girò d'istinto verso Seika per controllare il suo collo. Il suo segno evidentemente era più in basso, perché non fuoriusciva neanche in parte.
Seika notando il suo sguardo e interpretando la sua irritazione ghignò soddisfatto.
"Cazzo hai da sogghignare bastardo? È tutta colpa tua!"
"È stato un vero piacere baka"
Quelle furono le uniche parole che si scambiarono per tutta la mattinata.


Al termine delle lezioni Koan si avvicinò al banco di Netsu ridendo.
"Netsu vedo che ci hai dato dentro anche ieri sera. Ti conviene darti una calmata se non vuoi essere dissanguato."
Netsu lo guardò male e cercò di fargli capire di stare zitto, perché proprio dietro di lui c'era Shizuka in piedi con le braccia incrociate. Ma Koan non colse e continuò "Non me lo vuoi proprio dire chi è? Non sarà quella senpai rossa che gira sempre attorno a Kimura? Ho sentito dire che ama mordere... Sei un vero fenomeno se ti scopi anche quelle più grandi."
Netsu aveva voglia di picchiarlo "Koan accidenti a te! Vuoi chiudere quella fogna e toglierti dai coglioni?"
"Cosa?" Il ragazzo si girò e rimase senza parole notando la faccia arrabbiata di Shizuka.
"Scusate... io devo proprio andare..."
Shizuka si rivolse al proprio ragazzo "Andiamo fuori."
Netsu fece cenno di sì con la testa e si alzò per seguirla.


Seika aveva seguito tutta la scena ed era curioso di sapere cosa avrebbe raccontato Netsu a Shizuka.
Forse se fosse stato messo alle strette alla fine le avrebbe detto la verità e lei sarebbe corsa a chiedere spiegazioni a lui.
In quel caso, la cosa si sarebbe fatta molto interessante...


Per essere sicura di non essere ascoltata da nessuno Shizuka condusse Netsu nell'aula del Consiglio Studentesco.
Come furono all'interno la ragazza partì all'attacco. Si mise di fronte a lui e con le braccia incrociate disse
"Netsu non devi dirmi niente?"
Il ragazzo cercò di mettersi sulla difensiva "Shizuka non è come pensi."
"Come fai a sapere cosa penso?"
Netsu le si avvicinò, ma lei si spostò per mantenere le distanze, così decise di sedersi.
"So cosa ti hanno riportato, ma non è così."
"E allora spiegami com'è. Ti ascolto"
"Ecco...."
Netsu non sapeva se raccontarle o no la verità, ma non sapeva cosa inventarsi che fosse verosimile e soprattutto non facesse incavolare maggiormente Shizuka.
Lui non l'aveva tradita, o almeno non volontariamente e non con una ragazza.
Le immagini della sera prima che continuavano a turbinargli in testa non potevano però non farlo sentire colpevole.

Shizuka lo guardò ancora più arrabbiata.
"Non vorrai dirmi che te li sei fatti da solo quei segni o che sono un fallo di gioco o la puntura di un insetto. Non sono nata ieri"
Netsu rimase in silenzio.
"Non me lo sarei mai aspettata da te. Sei un lurido bastardo. Sei peggio di Sorai, lui almeno non mi ha mai tradita. Hai l'aspetto di un angelo, ma dentro sei un porco pervertito interessato solo al sesso. Lei chi è? Ho il diritto di saperlo."
Netsu non riuscì a trattenersi "È stato Seika"
Shizuka si aspettava qualunque cosa, ma non quel nome, e quasi urlò per la sorpresa "Cosa!?"

Netsu non riuscì a guardarla negli occhi, si sentiva terribilmente in colpa, forse perché pur essendo stato Seika a cominciare lui non l'aveva rifiutato "Hai capito bene. È stato lui a farmi questo..."
Shizuka era a bocca aperta "Sei peggio di ciò che pensavo! Per difenderti accusi lui, perché sai che lo stimo molto."
Netsu ignorò quel commento, perché stimare non era la parola che avrebbe usato lui, e proseguì "È la verità. Non ti mentirei mai."
Shizuka si stava infuriando "Mi stai dicendo che mi hai tradita con Seika? Come puoi pretendere che io ti creda? Un ragazzo come lui che può avere tutte le ragazze che vuole è venuto a letto con te?"
Netsu si sentì offeso, perché si scandalizzava per Seika e non per lui?
"No! Non c'é stato niente fra di noi. Non andrei mai a letto con lui."
Shizuka non ne poteva più di quell'assurdità, si aspettava che Netsu la implorasse di perdonarlo e non che si inventasse quelle bugie.
"Allora dimmi: perché l'avrebbe fatto?"

Netsu cosa avrebbe potuto dirle? Che il moro voleva scoparlo? Che si era eccitato per quel morso e aveva ricambiato? Che si erano masturbati a vicenda?
Così si limitò a un semplice e più diplomatico "Non lo so."

Shizuka in quel momento ebbe un'illuminazione, anche Seika aveva un segno sul collo. O almeno era quello che dicevano le voci, lei non l'aveva visto e faticava a crederci.
Però voleva vedere dove voleva arrivare Netsu con quella storia.
"E tu hai morso lui?"
Netsu sgranò gli occhi. Cosa doveva risponderle? Meglio la verità ... tanto non ci avrebbe creduto.
"Sì, mi sono vendicato"
Shizuka scoppiò a ridere "Ma fammi il piacere. Sai cosa credo? Tu mi hai tradito con una ragazza e credo anche di sapere chi, poi hai sentito le voci su Seika e così ti sei inventato questa storia assurda, sperando che io non vada a chiedergli niente. Ma visto che mi hai fatto arrabbiare, andrò a riferirgli la tua versione così la tua balla verrà smascherata. Forse siete stati con la stessa ragazza. A maggior ragione ha il diritto di saperlo."

Netsu era stanco, non gli importava cosa avrebbe detto Seika, lui era stato sincero, certo aveva omesso qualcosa, ma quello che aveva detto era la verità.
"Fai come credi." detto questo uscì dall'aula tanto non avrebbe ottenuto nient'altro.
Se non gli credeva era inutile restare lì a discutere.
Era meglio lasciare passare qualche giorno, poi riprovare a parlarle.


Quel giorno Netsu non aveva allenamento, anche se non ne aveva nessuna voglia, forse poteva approfittare per studiare un po', l'indomani aveva il primo test e ancora non aveva aperto libro.
Decise di andare in camera visto che Seika era andato al campo da calcio e non l'avrebbe disturbato per almeno due ore.
Prima però mandò un messaggi a Kata.
Aveva bisogno di parlare con lui di quello che era successo il giorno prima, il significato del suo bacio.
Scrisse semplicemente "Quando puoi chiamami" poi si mise alla scrivania con l'intento di fare qualcosa.



Rientrati negli spogliatoi Kata prese il cellulare e vide il messaggio di Netsu. Lo chiamò subito ancor prima di farsi la doccia.
Netsu rispose dopo un numero interminabile di squilli.
"Ciao Netsu."
"Kata senpai ..."
Kata sentendo la strana voce impastata del biondo domandò "Dormivi?"
Netsu si era appisolato mentre studiava. La notte precedente aveva dormito poco a causa di quello che era successo con Seika e soprattutto per paura di sognarlo nuovamente.
"Stavo studiando."
"Sì, come no..."
Netsu sbuffò, nessuno gli credeva quando diceva di studiare "Questa volta è la verità. Domani ho un test di chimica"
Kata andò subito al dunque "Perché mi hai cercato?"
"Ho bisogno di parlarti di quello che è successo ieri."
Kata rimase un attimo in silenzio, anche se aveva pensato al bacio ininterrottamente da quando era successo, non sapeva ancora bene cosa dirgli se era meglio minimizzare l'accaduto o dichiararsi finalmente, però era giusto sistemare la cosa prima che i dubbi provocassero una spaccatura nel loro rapporto.
"D'accordo, dimmi dove."
"Scegli tu."
"Preferisco un posto all'aperto dove posso fumare"
Netsu sbuffò "Che palle. Non vuoi proprio smettere?"
"Ti ho già detto che se fumo è colpa tua ..."
Netsu non sapeva cosa significasse esattamente quella frase, l'amico non aveva mai voluto dargli delle spiegazioni, ma Kata la pronunciava sempre quando toccavano l'argomento, perché sapeva che così Netsu non controbatteva e lasciava cadere il discorso.
Kata proseguì "Ci vediamo sul tetto fra 20 minuti. Faccio la doccia e arrivo. Tu intanto continua pure a fare finta di studiare."
"Baka! Io studiavo davvero. Ciao a dopo."
Netsu era contento, sembrava che le cose con Kata fossero ritornate alla normalità.


Seika aveva ascoltato tutta la telefonata e anche se non aveva sentito quello che diceva il biondo sentiva una strana gelosia crescere prepotente.
Quel baka voleva farsi consolare da Kata dopo aver litigato con Shizuka?
Non lo capiva ancora che era suo e suo soltanto?
Forse però poteva essere l'occasione giusta per liberarsi anche del senpai, doveva raggiungere Netsu prima di lui e preparargli una bella sorpresa.
Confidava sul fatto che il biondo si sarebbe recato lì prima visto che non era un gran amante dello studio.
E lui, essendo stato il primo a rientrare negli spogliatoi, era già vestito, aveva un buon margine di vantaggio sul rosso

FRA UN MESE SARAI MIO (rivista e corretta)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora