Ecco, la festa ufficiale era iniziata, un piccolo party tra colleghi, ma dress code elegante. Erano due giorni che non vedevo Pedro perché impegnata ad organizzare il mio ritorno. Mi rimanevano altri cinque giorni di permanenza e non potevo credere che fossero passati già due mesi e mezzo.
Scesi dall'auto che mi venne a prendere. La portiera rivelò l'abito rubino in seta, lungo fino ai piedi, ma con uno spacco alto a scoprire la coscia destra. Il tacco luccicò alle luci dei fari dell'auto che ci precedeva. Scesi con calma. Chiusi la portiera. Fissai l'insegna del locale per qualche secondo, perché sarebbero stati i miei ultimi giorni a Bogotà, con Pedro.
Feci suonare i tacchi sull'asfalto ed aprii la porta in legno, con maniglia dorata.
"Ciao Karen! Sei venuta alla fine!", Wilson mi accolse all'entrata.
"Salve agente", abbozzai un sorriso.
L'ambiente era diviso in tre stanze grandi. Una dava sulla pista da ballo, un altro salone era adibito alla ristorazione e nell'altra stanza, più piccola, vi era una specie di minibar.
Fui attratta proprio da quest'ultima. Entrai piano, quasi come una ladra, per sbirciare. Alte pareti erano tappezzate di parati scuri con dettagli oro. C'era un bancone nero lucido e, proprio lì, lo vidi.
Era di spalle. Indossava un'ampia camicia bianca in cotone infilata in pantaloni neri a vita alta leggermente lucidi.
Si girò e mi guardò, quasi sbalordito. I suoi occhi scuri luccicavano.
"Karen... sei stupenda", disse raggiungendomi. Si appoggiò al bancone col braccio destro, mentre teneva un bicchiere di tequila con ghiaccio. Adagiò la mano sinistra sul mio fianco. Quanto era sensuale.
"Oh Pedro... sembri un principe vestito così...", mi avvicinai per sussurrargli all'orecchio "...oppure sembri uscito da dirty dancing, che è più eccitante".
Nell'avvicinarmi percepii il suo odore, il suo profumo. Mi morsi il labbro inferiore. Volevo assaggiare la sua pelle.
Ci guardammo fisso negli occhi e senza proferire parola. La sua mano era scivolata alla base della mia schiena nuda e col pollice accarezzava lento la pelle esposta.La sua pelle leggermente abbronzata metteva in risalto il bianco della camicia che era sbottonata più del dovuto, mostrando parte dei pettorali. Leggiadra insinuai la mano nell'apertura, sotto la camicia, sfiorandogli il capezzolo. Risalii su per la clavicola, sulla spalla e infine dietro la nuca, inoltrando le dita tra i suoi soffici capelli, che erano cresciuti in bellissimi boccoli marroni con qualche filo argentato.
Lui mi guardava divertito.
Feci aderire il mio corpo al suo, percependo che era molto contento di vedermi.
I respiri si confusero, ma non lo baciai. Piano, feci scorrere la punta della lingua dal suo mento ispido, fino ai baffi, assaporando le sue labbra, seguendone il contorno."Hai finito di torturarmi?" chiese con mezzo sorriso.
"Ho appena iniziato...", alzai un sopracciglio.
Mi strinse a sé, lasciando un caldo bacio sul mio collo. Con braccio mi stringeva forte al suo ampio petto."Andiamo in un posto tranquillo, voglio sentirti gemere sotto di me", sussurrò all'orecchio, accarezzandomi ancora la schiena col pollice ed infilando appena le punte delle dita all'interno dell'abito, a toccare appena il sedere. Un brivido attraversò la mia spina dorsale.
Mi prese per mano e ci dirigemmo nell'altra stanza. La musica era a tutto volume. I colleghi ballavano come matti.
File di flûte di bollicine riempivano il tavolo in fondo la pista da ballo. Ne prendemmo due.
Mi guardò e mi strinse di più la mano, in segno di seguirlo.
Salimmo delle grandi scale che portavano ad un piano superiore."Dove stiamo andando?" chiesi con molta curiosità, anche se con lui ogni posto sarebbe stato perfetto.
"Di sopra ci sono delle camere ed io ho la chiave", fece l'occhiolino.
"Oh com'è previdente agente capo", sorrisi e sorseggiai lo champagne.
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AMOR LOCO
RomanceKaren Miller, agente della DEA, viene temporaneamente trasferita in Colombia, dove incontra l'affascinante agente dagli occhi bruni. ATTENZIONE: linguaggio scurrile, linguaggio esplicito, scene di sesso esplicite. La storia è frutto di fantasia e il...