Otto

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Ci erano volute tre ore solo per sistemare le imponenti scaffalature di legno. Alcune si erano davvero spezzate sotto il peso ingente dei libri, ma non ci era voluto molto ad aggiustarle con un incantesimo riparatore.
Una volta terminato di fare questo, con miriade di libri sparsi per tutto il salotto e una dose buona di stanchezza, Hermione aveva deciso di lasciare momentaneamente il lavoro in sospeso e andare a fare una doccia prima di riprendere.

Entro sera avrebbe voluto terminare almeno la parete in fondo alla sala.

Si infilò nella doccia calda, rilasciando la stanchezza e la tensione e sentendosi rinvigorita.
Un bagno sarebbe stato certo più azzeccato, ma Hermione aveva ben compreso dal tono di Snape che se l'avesse di nuovo ritrovata nel suo personale bagno, non ci sarebbe stato nessuno a fermarlo dal cacciarla a pedate fuori di casa.
E da una parte Hermione rispettava questa regola insulsa; del resto era ospite in casa Snape e per un quieto vivere era meglio non fronteggiare la sorte, ma soprattutto la pazienza del professore.

Scivolò fuori dal bagno avvolta in un accappatoio più grande di lei e rovistò nei cassettoni alla ricerca di indumenti puliti.

Hermione aveva appena finito di agganciare il reggiseno, quando la porta con uno scatto si spalancò.
«Granger!» urlò lui.
«Per l'amore del cazzo!» Hermione si voltò. Snape non accennò a un minimo di imbarazzo vedendola letteralmente semi nuda «non si usa più bussare?» sibilò tra i denti, coprendo con una mano il suo décolleté. Come se servisse a qualcosa visto e considerato che per il resto era completamente esposta.
Era in un intimo di pizzo davanti al suo ex professore.
Lui non accennò neanche una volta ad abbassare lo sguardo, freddo e disinteressato.

«Non mi formalizzo.» Disse lentamente. Hermione sollevò sorpresa le sopracciglia, la bocca leggermente spalancata «si può sapere cosa Merlino stai facendo di sotto?»
Hermione si mise con le braccia incrociate «davvero la tua sofisticata intelligenza ha bisogno di una spiegazione di fronte a qualcosa di ovvio?»
«No, ma vorrei sapere chi è, di preciso, che ti ha dato il consenso per tirare giù tutti i miei libri! Erano messi in ordine di..»
«...argomento e a loro volta in ordine alfabetico, sì. Grazie tante, me ne sono accorta.» Tirò su un lato della bocca, in una pallida imitazione del ghigno di Snape.

Non le riuscì bene come riusciva a lui.

«Rimettili apposto, Granger. Non tollero il disordine.»
«Erano in disordine.» Sottolineò lei.
Snape fece un passo verso di lei e poi un altro. Si bloccò solo quando fu abbastanza vicino da vedere le lentiggini della ragazza spruzzate sul naso e sulle guance.
«Ti prendi troppe libertà, principessa. Devo ricordarti che questa è casa mia?» sibilò tra i denti.
«No di certo. Io devo ricordarti invece che sono letteralmente in intimo, nella mia stanza e tu sei oltre i limiti del mio spazio personale?»

Hermione sperava di metterlo in imbarazzo, a disagio, di farlo indietreggiare rendendosi conto della sua mise poco adatta a una discussione, ma lui invece rimase assolutamente impassibile.
Sembrava non importargli un fico secco di come fosse vestita e che avesse una donna, una giovane donna, mezza nuda davanti a sé e che il suo petto strofinava contro il suo seno.

Snape inspirò profondamente, poi senza neanche abbassare lo sguardo come avrebbe fatto invece qualsiasi uomo, si voltò uscendo dalla stanza.
Hermione si accorse solo in quel frangente di aver trattenuto il respiro.
Il profumo dell'uomo ancora avvolgeva la stanza e sembrava essersi appiccicato addosso a lei con prepotenza e arroganza; la stessa prepotenza e arroganza che lui aveva avuto nel palesarsi in camera sua, avvicinarsi minaccioso e far presente il suo disappunto per quello che stava facendo di sotto.

Un intenso profumo che sembrò non volersene andare neanche mentre si rivestiva e scendeva nel soggiorno, rimanendo in uno strato sottile addosso a lei, ostinato come l'uomo che lo indossava.
Impertinente a solleticare le sue narici mentre si muoveva da una parte all'altra della stanza per ordinare, pulire e aggiustare.
Non se ne era andato neanche dopo aver cucinato un pasto caldo per la cena.
E rimase con lei tutta la notte, a permeare la stanza e imprimersi nelle sue lenzuola.
E Merlino solo poteva sapere quanto a Hermione Granger quel profumo non dispiacesse.

Incanto Fidelius (Snamione) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora