Nove

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Una volta che il riordino delle librerie si Snape era stato portato a termine, lavoro che le aveva portato via due giorni e mezzo di tempo che altrimenti sarebbe stato passato nella noia, Hermione non sapeva più cosa fare.
Decise dunque di riordinare la cucina.
Pentole e stoviglie generali infatti erano sufficientemente in ordine nei loro pensili, ma non in ordine nel senso in cui lo intendeva Hermione Granger.

Dunque prese a tirare fuori piatti, bicchieri, pentole, posate, scatole di cibo sotto vuoto e qualsiasi cosa ci fosse persino nei meandri dei piccoli armadi.
Ripulì ogni singolo cassetto e ripiano interamente a mano senza l'uso della magia. Quest'ultima infatti soleva usarla solo e unicamente se c'era sporco così ostinato da non andare via con nessuno dei prodotti per pulizie.

Proseguì persino a pulire il frigo da cima a fondo, buttando il cibo scaduto o la verdura ormai in uno stato di decomposizione tale da poter benissimo camminare da sola.
Snape si affacciò nella stanza, si poggiò contro lo stipite della porta e osservò la giovane infilata quasi del tutto nel frigorifero.

«Sei diventata per caso matta?» Hermione sollevò di scatto la testa, picchiando contro il ripiano di vetro temperato del frigo.
Una serie di imprecazioni colorite e poi la faccia arrossata della Granger sbucò da dietro la porta dell'elettrodomestico. I capelli erano un nodo informe, tirati su con la bacchetta e in faccia aveva macchie scure di sporco che Snape non voleva sapere assolutamente cosa fosse di preciso.

«Puoi aiutarmi, se vuoi.» Hermione sorrise amorevolmente.
«Non ci penso neanche. Per questo c'è la magia. Sei una strega, o hai dimenticato questo particolare nel momento in cui hai ben pensato di infilarti la bacchetta tra i capelli come fermaglio?»
Hermione sbuffò e si sollevò dalla posizione in ginocchio in cui si era messa. Le gambe intorpidite la fecero gemere di disappunto.
«Sei insopportabile. Un uomo più insopportabile di te non lo incontrerò mai più nella vita, giuro.»
Snape ignorò il commento; si avvicinò invece alla penisola e si versò una dose generosa di vino rosso in un calice.

«Poi sarei io la principessa?» sollevò un sopracciglio mentre Snape si poggiava contro il ripiano di marmo della cucina, sorseggiando il suo rosso.
«Direi che potresti benissimo sembrare un elfo domestico, attualmente.» Hermione si mise con le mani sui fianchi.
«Come fai i complementi tu alle donne, non li fa nessuno.» Alzò gli occhi al cielo e si sporse sulla penisola per afferrare la bottiglia di vino e se ne versò un po' anche lei.
«Ne ho fatti molti di complimenti alle donne, ma non sono mai stati profondamente apprezzati.» Disse lui con un ghigno aspro.
Hermione lo osservò sconcertata «certo! se sono i complimenti che fai a me, credo davvero che non troverai una donna che li apprezzi profondamente.»

Snape poggiò il suo bicchiere accanto a sé; incrociò le braccia al petto e portò una gamba davanti all'altra.
«Solo il fatto che tu dica che quelli che ti ho fatto fino ad ora sono complimenti, presume la poca capacità di voi donne di distinguerli dagli altri.» Sussurrò lentamente.
«Infatti non lo sono. Dire a una donna che è bellissima è un complimento, non paragonarla a un elfo domestico.»
«Dire a una donna che è bellissima è banale.»
Era davvero l'uomo più complesso che Hermione Granger poteva conoscere in tutta la sua vita.
Snape riprese «esporre un dato di fatto è banale. Se è bellissima presume che lo sia per chiunque. Se un uomo ti dice che sei bellissima sarai sicuramente compiaciuta, ma non verrai trascinata e trasportata nell'immediato verso di lui. Anche se voi donne tendete spesso a lasciarvi abbindolare da qualche complimento idiota, dubito che tu possa sentirti poi a lungo andare gratificata accanto a qualcuno che puntualmente e quotidianamente ti dirà che sei bellissima.»

Hermione aggrottò la fronte.
«Fa comunque piacere sentirselo dire.» Ma non ne era tanto sicura. Spostò il peso da un piede all'altro, improvvisamente a disagio.
«Certo, ma non crea nella tua mente aspettative durature. Oggi puoi sentirti dire che sei bellissima, ma domani potresti sentirlo da un altro uomo e così via. Complimenti più personali, invece, non generici, sono quelli che dovrebbero essere apprezzati.»
«Del tipo?» Hermione sollevò un sopracciglio.
Snape si passò un dito sulle labbra «tu cosa diresti a un uomo? Si presume che sia sempre la parte maschile a complimentarsi con quella femminile, ma viceversa è sempre così scontato.»
Hermione scrollò le spalle «non saprei. Non ho mai avuto gusti estetici in fatto di uomini che seguissero un canone standard, quindi non mi è mai capitato di fare complimenti in quel senso. Tendo a essere attratta dall'intelletto e.. dalla personalità di un uomo. Immagino che potrei fare complimenti al riguardo.»

«Meno superficiale di tante altre donne.» Sussurrò «Mi è capitato di dire a una donna che i suoi capelli mi ricordavano il tramonto e che il loro profumo sapeva d'estate...» Snape sollevò gli occhi in quelli di Hermione. Era seriamente sbalordita.
Era un complimento in cui era insinuato un ricordo e non richiamava solo fatti più o meno soggettivi di una bellezza estetica.
Non era superficiale, ma c'era dentro ciò che Snape ricordava con profondità.

Hermione gemette «e perché mai una cosa del genere non è stata apprezzata?»
Snape scrollò le spalle «perché le donne preferiscono la ricchezza materiale, l'estetica appetibile e le vie più facili.»
Hermione sorvolò sul sottolineare che non tutte le donne erano così.
«Che fine ha fatto.. lei?» lo chiese dolcemente, per non terminare quella prima e piacevolissima conversazione con lui da quando convivevano.
«È morta.»

Hermione sentì in quelle due parole una durezza che a lei stessa fece provare un magone nello stomaco pesante e inesprimibile.
«Mi dispiace..» Non sapeva cos'altro dire. Le dispiaceva seriamente e Snape lo sapeva.
«È passato.»
«Non credo..» Hermione reclinò la testa di lato, guardando gli occhi di Severus «credo che guardando il tramonto i suoi capelli ancora ti vengano alla mente e in una giornata d'estate il loro profumo ti culli.»

Incanto Fidelius (Snamione) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora