È uscita dalla classe con me, ma si è fermata a parlare con Frida. Dopo non l'ho più vista, sono rimasto ad aspettarla e ho perso due autobus. «Dove sei stata?»
Mi lancia un'occhiata che incenerirebbe chiunque, ma non me. «Di padre ne ho avuto uno e mi è bastato».
«Anche il mio non era proprio un fiore, Sam». Mi scompiglio i capelli, a disagio. «Non cambiare discorso».
«Non sono affari tuoi».
Sale le scale e la seguo. Indossa un vestito che le arriva a mezza coscia e tento, con fatica, di rimanere concentrato. «Sono un'esperto di strade sbagliate e Mic mi ha raccomandato di tenerti d'occhio».
«Certo». Si blocca sui gradini e si volta. Scende fino ad essere alla mia stessa altezza. «Mi stai tenendo d'occhio bene anche adesso. Vero, Chris?»
Il calore che mi sale alla testa conferma il mio imbarazzo. Solo la sua vicinanza mi manda così in confusione. Prima non aveva mai usato i miei punti deboli per impedirmi di parlarle. «Sam, per favore...» E io non sono uno che chiede per favore.
Riprende a salire senza voltarsi, entra in camera di Lucia e mi sbatte la porta in faccia.
Dondolo indeciso tra un gradino e l'altro. Sarebbe saggio starne fuori, pensare a mia sorella che mi guarda dal piano di sotto con le mie chiavi di casa in mano. Come fa ad avere lei, le chiavi?
«Aria!» grido. Lei, invece di spaventarsi, mi ride in faccia e se ne va.
Al Black metto a tappeto uomini ben più grossi di me, ma con lei ho l'autorità di un pupazzo a molla. Da dietro la porta chiusa Sam commenta, abbastanza forte da essere sicura che io senta: «Tua sorella ha ereditato tutto il cervello che c'era in famiglia...»
«Che stro... Lima!» Chiamarla con il cognome avrà poi qualche utilità? «Non puoi chiudermi la porta in faccia».
«L'ho appena fatto».
Appoggio frustrato entrambe le mani al legno scheggiato.
«Siamo amici, Sam. Non pretendo che tu faccia quello che dico, ma devi ascoltarmi»·
«Quando fa comodo a te o se vuoi ottenere qualcosa».
Ha ragione. Sono uno dei peggiori opportunisti su questa terra. «Non è vero».
Apre la porta e mi fissa, a braccia incrociate.
«Se sei mio amico, perché hai chiesto a Mic chi era Evan?»
«Non avrei dovuto?»
«Potevi parlarne con me».
Mi avvicino alla soglia, lei non indietreggia. Alle sue spalle ci sono quaderni e libri aperti sul letto. L'anno di Sam non è iniziato nel migliore dei modi. I professori pretendono che mantenga il livello del quinto anno, senza pensare che è rientrata a scuola solo a fine dell'anno scorso. Più di uno ha insinuato che, se non mantiene una media sufficiente in tutte le materie, sarà difficile essere ammessa al diploma.
Mi avvicino tanto da costringerla a farmi entrare nella stanza. Di sotto, Vanessa parla con Aria. «Non mi sembravi in grado di raccontarmi di lui. La sua comparsa ti ha turbato parecchio. Anzi, a un certo punto mi sei sembrata...»
Le faccio un sorriso cattivo e lei solleva un sopracciglio. Si va a sedere sul letto con finta indifferenza.
«Mi sei sembrata molto felice, quasi eccitata, come se lui...»
«Evan è un grande amico». Mi interrompe. «Non c'era nessuno, quando lui mi è stato vicino». Si afferra una ciocca di capelli e li tira forte senza rendersene conto. «Ero sola».

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FALL IN WITH YOU (FIWY 2)
RomanceSeguito di Fit In With You 🖤 Quanto vale un cuore nero? Quanto costa una scelta fatta per amore? 🦋 Sam è spaventata dalla sua nuova vita felice, non è abituata ad avere tutto e sa che ogni cosa ha il suo prezzo e presto dovrà pagarlo. «Non avrei...