Capitolo Uno

301 6 0
                                    

Ciao a tutti!
Volevo solo precisare che questo libro non è assolutamente una mia creazione, bensì dell'autrice inglese Gemma Malley. Tutti i diritti sono a lei riservati.
Spero vi piaccia, buona lettura!

~
11 gennaio 2140

Il mio nome è Anna.

Mi chiamo Anna e non dovrei essere qui. Non dovrei nemmeno esistere.

Invece esisto.

Non è colpa mia se sono qui. Non ho chiesto io di venire al mondo. Ma, se anche l'avessi fatto, ciò non migliorerebbe le cose. Mi hanno presa presto, il che è un bene. Comunque, questo è ciò che dice la signora Pincent, la donna che dirige la Grange Hall. Noi la chiamiamo Direttrice. Grange Hall è il posto in cui vivo. Il luogo in cui le persone come me vengono portate affinché diventino Utili (il meglio di una pessima situazione di partenza, come dice signora Pincent).

Non ho un altro nome. Al contrario della signora Pincent. Il nome della signora Pincent è Margaret Pincent. Alcuni la chiamano Margaret, ma quasi tutti la chiamano signora Pincent, mentre noi la chiamiamo Direttrice. Ultimamente ho iniziato anche io a chiamarla signora Pincent, anche se non di fronte a lei: non sono così stupida.

Le persone Legali di solito hanno due nomi, se non di più.

Io no, invece. Io sono soltanto Anna. Le persone come me non hanno bisogno di avere più di un nome, dice la signora Pincent. Uno basta e avanza.

In realtà, a lei non piace nemmeno il nome Anna; mi ha detto che ha tentato di cambiarmelo quando sono arrivata qui. Ma ero una bambina ostinata, dice la signora Pincent, e mi rifiutavo di rispondere a qualsiasi altro nome, e così alla fine si è arresa. Ne sono contenta; Anna mi piace, come nome, anche se me l'hanno dato i miei genitori.

Odio i miei genitori. Hanno infranto la Dichiarazione e se ne infischiavano di tutto, tranne che di se stessi. Adesso sono in prigione. Non so dove. Nessuno di noi sa più nulla dei propri genitori. Il che mi va benissimo: non avrei niente da dirgli.

Nessuno qui, ragazze o ragazzi, ha più di un nome. È una delle cose che ci rende diversi, dice la signora Pincent. Non è la più importante, ovviamente: avere soltanto un nome è un dettaglio. A volte, però, non sembra affatto così. A volte vorrei tanto avere un secondo nome, anche brutto, non importa quale. Un giorno ho persino domandato alla signora Pincent se potevo chiamarmi Anna Pincent, avere il suo nome dopo il mio. Lei, però, si è arrabbiata tantissimo e mi ha colpito forte sulla testa, lasciandomi un'intera settimana senza pasti caldi. La signora Larson, la nostra Istruttrice di Cucito, mi ha poi spiegato che era stato un insulto anche solo pensare che qualcuno come me potesse portare il nome della signora Pincent. Come se lei fosse mia parente.

la DichiarazioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora