La Principessa Di Fango

9. Le vecchie abitudini sono rare a morire

Ciao fiorellini, sono tornata con un nuovo capitolo💖

Vi chiedo se vi va di lasciare una stellina e un commento, sono importantissime! inoltre in molti ancora non mi seguono su Instagram, il mio nome è scarlettcooper__  dove rispondo alle vostre domande e regalo anche spoiler ai più valorosi💗

Vi lascio al capitolo e vi aspetto per commentarlo insieme ✨

Isabelle

Questa mattina l'unica gioia ricevuta era stata una e-mail da parte della segreteria che ci informava dell'assenza della professoressa Potts. Dico gioia, perché io, Joe e Kellie dovevamo ancora rifinire il saggio che domani mattina avremmo dovuto consegnare. Per tali ragioni mi ero ritrovata di buon mattino già in biblioteca, ma il tempo era volato in fretta e dopo una pausa veloce con Joe e Kellie,  mi ero diretta di corsa a lezione di letteratura. Leggermente in ritardo, come al solito, ma Clara era stata così carina da mandarmi un messaggio per avvisarmi mi avesse già tenuto un posto al suo fianco.

Considerate le circostanze, una persona dotata di un minimo di buon senso avrebbe impiegato un passo quantomeno sostenuto per raggiungere l'aula, trovandosi dall'altra parte del Campus, ma io e la mia scarsa forza di volontà passeggiavamo indisturbati. Questa mattina era stata davvero molto carina, avevo un bel sorriso in faccia, tuttavia, un sentore sgradevole albeggiava dietro le mie spalle senza saperlo.

Arrivata in facoltà non potevo ignorare che il bagel diviso con Joe proprio in mattinata mi avesse messo sete, ma non avevo acqua nella mia borraccia che dalla svogliatezza questa mattina non avevo riempito, così prima di passare nell'aula corretta decisi di recarmi al piano superiore per riempirla ad una delle fontanelle reperibili.

L'idea non mi entusiasmava, ma la sete era troppa. Il piano inferiore era sempre deserto a causa della totale assenza di aule ma questo? Mi spaventava l'idea di farmi vedere da altre persone, e se avessero iniziato a fissarmi? 

A capo chino, con le mani congiunte, cercavo di nascondere la mia figura da sguardi sospetti, e intanto mi dirigevo al primo piano supplicando che nessuno potesse prendersi gioco di me. 

Purtroppo, il mio narratore ama mescolare queste pagine. 

Eccolo proprio davanti a me il mio cavaliere scintillante.

Adam si trovava proprio di fronte i miei occhi, stava parlando con due ragazzi sorridendo alle loro battute mentre guardava di continuo il suo telefono. Oggi era ancora più bello del solito, aveva ai piedi le stesse Jordan della scorsa festa, dei jeans baggy scuri e un maglioncino nero traforato. Non portava con sé nessuno zaino, questo mi fece supporre si trovasse di passaggio ma non ne ero sicura, del resto studiava economia era normale trovarsi qui per lui.

Quante probabilità c'erano che lo incontrassi proprio oggi per la prima volta? Questa non era la mia prima lezione nella facoltà di economia, tuttavia non c'eravamo mai incrociati prima.

Mi sposto dalla rampa delle scale sperando non mi abbia vista per nascondermi dietro la porta aperta di un'aula, le quale sono poste a schiera l'una dopo l'altra. Avrei potuto semplicemente farmi avanti e salutare, oppure passare al suo fianco senza dire nulla sperando si accorgesse di me, tuttavia, rimanevo incollata al pavimento come una macchia sporca. Più ammiravo Adam da lontano, più osservavo i suoi sorrisi, le sue eleganti movenze, la sua rigida postura e il suo fisico atletico più mi chiedevo come potesse essersi interessato ad una come me.

Perché Adam?

Saranno forse i miei fantasmi, o la mia mente tormentata, ma scorgevo su Adam una bellezza eterea, la quale io non avrei mai raggiunto neanche nei miei sogni più selvaggi. Mi sentivo inadeguata al suo fianco, a disagio, sempre costantemente fuori luogo. E cosa avrebbero pensato i suoi amici se mi fossi avvicinata, mi avrebbero guardata con disgusto e forse avrebbero provato pena per quest'uomo, costretto a conoscere una principessa così sfortunata.