Catene invisibili

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La pianura veneta si dispiegava sotto il cielo di un azzurro così intenso da sembrare dipinto, un mosaico di colori e prosperità che vibrava di vita sotto il sole. I filari di viti, custodi di grappoli d'oro, disegnavano arabeschi sulla terra fertile, mentre eleganti villette con i portici, simboli di un benessere forgiato dal lavoro e dall'ingegno, si ergevano come sentinelle del paesaggio.Lilia era immobile sulla vecchia sedia di legno, che scricchiolava sotto il peso dei suoi pensieri, quasi in protesta. 

La finestra spalancata lasciava entrare il profumo della terra appena bagnata, un aroma che avrebbe potuto amare, se non fosse stato per la sensazione di prigionia che le si attorcigliava dentro, soffocante come il rampicante che abbracciava la casa. Andrea, il suo compagno, era là fuori, perso tra i filari di vite lasciati in eredità dal padre, forse a contare i grappoli o a sognare vini che non avrebbe mai prodotto. Lei lo osservava da lontano, con un distacco intriso di rassegnazione e di una timida consapevolezza che stava germogliando dentro di lei.

Lilia abbassò lo sguardo, lasciando che i suoi occhi si posassero sui piccoli piedi nudi che sporgevano dall'orlo del vestito estivo. Erano piedini delicati, con dita come piccole perle scolpite che giocavano timidamente con i raggi di sole filtrati attraverso la persiana. Un sorriso lieve le sfiorò le labbra mentre li osservava, trovandoli deliziosi, quasi fossero il segreto di una femminilità che non aveva mai osato rivendicare. Non era affatto male, pensò, una scintilla di vanità accesa nel cuore. Ma come era finita lì? In quella casa che sembrava stringerla in un abbraccio troppo stretto, in quella vita che le era stata cucita addosso come un abito su misura, ma che ora le prudeva sulla pelle?

Si chiese se fosse il destino a giocare con lei o se, in qualche modo, fosse stata lei a scegliere ogni singolo filo di quella trama complessa. Lilia sollevò lo sguardo verso l'orizzonte, dove il cielo incontrava la terra, e per un attimo si perse in quel confine indefinito, sospesa tra il desiderio di fuggire e la paura di scoprire cosa ci fosse oltre.

Andrea aveva sempre avuto un modo tutto suo di vedere il mondo, un po' come se indossasse occhiali con lenti colorate di pragmatismo. "Non ci sposeremo mai," aveva esclamato una sera, con un tono che non ammetteva repliche, mentre il tramonto dipingeva di rosa e arancione i filari di vite. "Non ne abbiamo bisogno." Le sue parole erano state secche, dirette, come se stesse discutendo di affari piuttosto che del loro futuro insieme.

Lilia ricordava bene quel momento: il cielo che si oscurava lentamente, il profumo di terra umida che si alzava dai campi, e Andrea che gesticolava con passione. Quelle parole, che una volta l'avevano fatta sentire trascurata, ora le suonavano in testa come una melodia liberatoria. Forse non era il matrimonio a mancarle, ma la sensazione di essere parte di un 'noi' che andava oltre i confini di una proprietà terriera. Mentre Andrea vedeva la loro unione come un accordo tacito, suggellato dalla condivisione quotidiana della vita e del lavoro, Lilia iniziava a sognare un legame che fosse celebrato non solo dalle viti e dal suolo, ma anche dalle parole non dette e dai gesti pieni di cura.

La casa di Andrea, un edificio solido eretto nel dopoguerra, aveva resistito al tempo e alle mode, un baluardo di semplicità in un mondo che correva troppo veloce. Lilia, una volta indifferente alle comodità moderne, ora si sentiva soffocare nell'assenza di aspirazioni del suo compagno.

Mentre le vicine cittadine pulsavano di vita, Lilia viveva in un limbo, circondata da una terra che, come lei, nascondeva il seme di una rinascita.

Andrea era un uomo dalle aspettative modeste, mai violento, ma le sue parole erano catene invisibili che la legavano più di qualsiasi gesto brusco. Nella sua semplicità, vedeva Lilia come parte del suo mondo, un tesoro da proteggere, ma la sua protezione era diventata una gabbia.

Lilia, con il suo spirito indipendente e la sua luce interiore, aveva sempre saputo trovare la felicità nelle piccole cose. Cresciuta in una città di provincia, aveva imparato il valore del lavoro e l'importanza della famiglia. Andrea, invece, era un uomo segnato da un passato di silenzi e assenze, cresciuto in un ambiente dove le parole erano rare e l'affetto ancora più scarso.

Lilia - Gli oceani del cuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora