Ero pietrificata in quella stanza. Il trambusto proveniente da fuori era nullo in confronto a quello che c'era dentro di me. Mesi di bugie, inganni e lotte si erano rivelate interamente macchinazioni dell'uomo di cui fino a poco prima ero perdutamente innamorata. Talmente innamorata da essere completamente cieca a tutto questo, al suo vero essere.
Ma non era questo il momento di immobilizzarsi e farsi prendere dal panico. Non potevo restare in quella stanza con lui, dovevo uscire in un modo o nell'altro.
Cominciai a ragionare.
La porta principale era esclusa, se non mi avesse ucciso Edward l'avrebbe fatto il primo uomo lì fuori e non me la sarei mai cavata con una spada in mano, sempre nel caso che ne avessi trovata una. Non sono brava come Hel con le lame.
L'unica altra uscita che conoscevo me l'aveva mostrata lo psicopatico davanti a me, il passaggio segreto nella parete opposta, ma anche questa presentava non poche insidie.
Non sapevo se avrei potuto aprirla da questo lato o se si apriva esclusivamente dall'esterno, la maggior parte dei passaggi che conoscevo si aprivano solo dall'interno, ma dovevo tentare. In più se fossi riuscita ad entrare sapevo che ad attendermi c'era un dedalo di corridoi e scale che percorrevano l'intero palazzo. Il semplice fatto che io non conoscessi questa uscita o quella nella stanza di nostro padre dimostrava la sua natura labirintica. Mi sarei probabilmente persa lì dentro o sarei finita nelle mani di Amelia o di altri soldati. Ma nonostante tutto scelsi questa seconda via d'uscita, le probabilità erano in mio favore.
Non sapevo per quanto ancora il mio aguzzino sarebbe stato calmo. Aveva già tirato fuori una spada e la cosa non faceva presagire nulla di buono.
Ora veniva fuori l'altro problema: come raggiungere la parete opposta prima di lui? Io mi trovavo quasi con le spalle al muro, sulla destra, a metà strada tra il trono e la porta da cui arrivavano rumori ben poco rassicuranti. Lui era in mezzo alla stanza, anzi, era alquanto vicino al trono, e il mio obiettivo era da qualche parte verso la metà della parete opposta alla mia. Non ricordavo esattamente il punto d'ingresso del passaggio.
In linea d'aria probabilmente ero più vicina io, ma lui era senz'altro più veloce e conosceva meglio di me l'ubicazione della porta. Dovevo trovare un modo per avvicinarmi il più possibile a quella parete della stanza, senza insospettirlo, anche solo per guardarla meglio e trovare eventuali discrepanze che facessero presagire un'uscita verso la mia libertà.
Avrei potuto usare la mia parlantina, ma non avevo molte idee su cosa poter dire. Temevo che se avessi detto la parola sbagliata avrei potuto farlo scattare, e ciò avrebbe segnato la mia fine.
Per chissà quale motivo mi tornò in mente un episodio della mia infanzia, poco dopo la morte di mia madre, quando Hel, a furia di sentirmi raccontare storie su storie tratte dai libri mi aveva chiesto di smettere e nostro padre voleva che continuassi perché gli ricordavo la mamma.
-D'accordo allora! Lui di solito mi stava a sentire quando gli raccontavo qualcosa nei mesi scorsi. Speriamo che non facesse parte dei suoi inganni anche questo...-
Cercai di immaginarmi di trovarmi di fronte ad un ambasciatore
"Hai cercato..." cominciai a parlare con tono calmo e tranquillo, come se avessi avuto davanti a me degli ambasciatori poco disponibile, come era successo altre volte in quella sala, con quel genere di persone sapevo trattare, lo facevo da una vita. Molto meglio che parlare con uno psicopatico. Attirai il suo sguardo incuriosito su di me e mi spinsi a fare qualche passo verso la mia meta, tenendo gli occhi concentrati sui miei piedi. Temevo che se i nostri sguardi si fossero incrociati, lui avrebbe capito subito le mie intenzioni.
"...Di rendermi la protagonista di questo racconto?!
Hai provato a darmi uno spazio più centrale in questa storia e non solo la parte di una comparsa.
Hai organizzato tutto! Un'introduzione avvincente, un colpo di scena, una cattiva insospettabile e persino una storia d'amore. Sei riuscito a mettere insieme tutti i temi che più amo in un buon libro"
Non credevo ad una singola parola che stavo dicendo, ma non era importante, doveva crederci lui.
Parlando parlando riuscì a raggiungere il tavolo con la mappa, davanti alla parete giusta. Poggiai le mani sul tavolo e solo allora alzai lo sguardo per cercare la mia via d'uscita. Lui era rimasto al suo posto, a seguirmi con quella sua espressione curiosa e speranzosa per le parole che gli stavo dicendo.
Continuavo a parlare mentre i miei occhi vagavano incessanti.
Avevo appena individuato una leggera sporgenza che poteva indicare la presenza del passaggio segreto quando la porta si aprì di botto, mostrando due uomini con l'armatura e la spada e la cui entrata mi ammutolì e fece girare di scatto me e il mio secondino.
Quegli uomini si avvicinarono a noi, ma uno sguardo glaciale da parte di Edward li fece arrestare prima che avanzassero ancora.
Dovevo ancora metabolizzare il fatto che quegli uomini lavorassero per lui.
A questo punto non avevo più idea di cosa fare, avevo totalmente perso il filo del discorso. Era già stato difficile distrarre Edward per arrivare fino a quel punto e mi mancava giusto la parte più difficile e pericolosa. Con altri quattro occhi puntati su di me sarebbe stato letteralmente impossibile, mi davo già per morta.
"Stavi dicendo?" domandò Edward affinché tornassimo alla nostra conversazione. Non riuscivo a capire dal suo tono se fosse davvero preso dalle mie parole o volesse solo capire fino a che punto ero disposta a spingermi per provare a salvarmi.
"Io...io..."
-Pensa Layla, pensa!-
Non ebbi neanche il tempo di formulare una frase che una lama spuntò nel petto di uno dei due uomini, facendolo cadere in ginocchio e lasciando tutti allibiti.
L'altro uomo provò a levare la sua spada, ma i suoi riflessi erano troppo lenti. In men che non si dica si ritrovò a terra accanto al suo compagno.
"Ehi sorellina. Serve aiuto?" chiese sarcastica Hel, strappandomi un sorriso e un gran respiro di sollievo.
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Due capitoli dello stesso libro
ChickLitSequel di "Due cuori sotto scacco" Racconta la storia delle due sorelle, riprendendo da dove le avevamo lasciate Questa volta però a raccontare la storia sarà la nostra Layla Tra nuovi amori e vecchi rancori questo racconto andrà ad esplorare e app...