Capitolo 13.

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KINGSTON
Classe di letteratura, seconda ora. Occhi trasparenti è qui a fissarmi da più di un ora. Non smette un secondo, se non per sbattere le palpebre.
-King-
-Mh?-
-Alle 5 all'albero delle canne-
-Ci sarò-
So che se mi avvicino a lui ci sarà l'apocalisse. Ma mi sento un pezzo di metallo. E lui è una calamita.

MICHAEL
cosa sto facendo? Sto contribuendo alla distruzione di quella che credo essere una delle ragazze migliori che conosco. Sono un idiota. Dopo avergli sussurrato dove trovarci e quando chiedo di andare in bagno, così mi alzo ed esco dalla classe. Mando un messaggio ad Ashton e gli chiedo di uscire lui accetta e ci ritroviamo nei corridoi. «alle 5 all'albero delle canne» lui sgrana gli occhi. «che cazzo sarebbe?» è vero lui non lo chiama così. «al parco giochi dei bambini, quello distrutto.» annuisce dandomi segno di aver capito. Giro i tacchi e me ne vado.

Dopo le lezioni mi dirigo verso il bar della scuola dove incontro Luke, ha lo sguardo pensieroso so che per lui è difficile, perché so che Ashton sa essere crudele, ma lui deve combattere.

Sono le 5 del mattino. Tra poco accadrà l'inverosimile. Ho paura. King sta per arrivare, in realtà stanno per arrivare tutti. Succederà una catastrofe, lei mi odierà. Ne sono sicuro. Ashton è appollaiato dietro un albero con una bottiglia di vino rosso. Se la sta scolando. Dio perché sono in combutta con un mostro del genere? Le farà del male lo so.

KINGSTON

Sono le 5 del mattino. Michael mi sta aspettando all'albero delle canne. Anche se Calum mi ha lasciata siamo comunque rimasti amici, lo siamo sempre stati. Non cambierà per una cosa così. Mi sta accompagnando, ho paura, Luke ci raggiungerà là. So che ci sarà Ashton. Luke mi ha detto che è stato minacciato da lui. La nostra amicizia è più forte di Ashton Irwin. So tutto. Michael non sa che io so. Non sa che l'ho già perdonato, e non sa che tornerà tutto come prima. O quasi. Ecco ci siamo. I lampioni sono deboli ed è quasi tutto buio.

«ben arrivati» la voce di Irwin mi arriva alle orecchie come un sussurrò malvagio. Sento tutto ovattato, vedo tutto sfocato e quando quel pezzo di idiota mi si scaglia addosso non provo neanche a fermarlo. Urla a Michael di aiutarlo. Ma lui non sa che occhi trasparenti non lo aiuterà. Urla soffocate arrivano alle mie orecchie e mi sento mancare il respiro, Ashton mi sta strozzando, mi brucia il petto, ma penso che se devo morire per mano di quel coglione preferisco vivere una vita di merda. Così gli tiro un calcio nello stomaco e mi rialzo tossicchiando e Luke come un lupo affamato che si lancia sulla sua preda, gli va incontro, come un giocatore di rugby lo atterra. Penso di non aver mai visto Luke arrabbiato, figuriamoci violento. Calum mi sta aiutando a tornare a respirare, mi abbraccia e mi consola perché sto piangendo. Michael è fermo immobile. Non parla, osserva solo. Non credo neanche che respiri. Luke si rialza. Il labbro gli sanguina, Ashton è svenuto. Calum e Luke lo prendono e lo portano lontano dal luogo dell'incidente. Chiamiamolo incidente tutto questo casino. Non voglio pensarlo in altro modo.

MICHAEL

So che mi odia. Non potrebbe altrimenti. «King senti...» comincia ma lei mi blocca. «non dire niente, so tutto e non devi scusarti, va tutto bene, ti ho già perdonato.» è come tornare a respirare dopo giorni di apnea.

«mi sento strana, provo una sensazione bellissima, che però mi spaventa.» dice in un soffio. «so che ti spaventa però è una sensazione bellissima perchè la provo anch'io per te» dico quasi senza fiato. Ci abbracciamo, ci baciamo per interi minuti. È come tornare a vivere, l'ho desiderata così tanto. «ti amo Sheilin» lei rimane sorpresa. «come lo sai... Intendo il mio nome» sorrido e le do un bacio in fronte. «me l'ha detto una persona che ti ha voluto tanto bene» dico alludendo alla sua migliore amica. Lei si corruccia «come hai fatto?» così comincio a raccontarle di quando un giorno aveva dimenticato il diario in classe, di come preso dalla curiosità lo avevo aperto,trovandoci dentro la lettera di Sheilin. La chiamava per nome e così ho continuato a pensare per giorni, a quanto fosse bello il suo nome, a quanto le si addicesse. Lei sta piangendo, perché piange? E così tra i singhiozzi mi sussurra «ti amo anch'io occhi trasparenti»

ALLORA
sono in ritardo, solo che tra vacanze, studio e altre cose non ho avuto tempo ne ispirazione, questo capitolo è sempre stato il mio preferito da quando l'avevo progettato, spero che piaccia anche a voi. Volevo anche ringraziarvi, perché siete quasi 2000 a leggere la mia storia, grazie mille. Al prossimo aggiornamento, perché devo studiare.i scuso in anticipo un bacione

-lapazzaconleali❤️

Trasparent eyes || Michael CliffordDove le storie prendono vita. Scoprilo ora