Ho dormito come mai fino ad ora, eppure sono disteso su un pavimento scuro. Sono circondato dal buio: nella stanza in cui mi trovo c'è solo un trono. È dorato e ricoperto di luce.
Il primo pensiero che si formula nella mia mente è: sono stato scelto. Poi realizzo che anche questa potrebbe essere una prima prova.
Indosso una tunica bianca legata in vita da una cintura di cuoio. Ai piedi ho dei sandali brillanti e mi sento veramente bene. Non ho la mia solita sigaretta in tasca.
Mi guardo intorno.
<<C'è qualcuno?>> chiedo
Nessuna risposta. La mia voce sembra svanire. Allora mi avvicino al trono dorato e mi siedo. È veramente comodissimo e penso che sia stato fatto per me. Magari averne uno così a casa...
Mio padre è sempre stato abbastanza povero. Non ha potuto mantenere come dei principi me e mio fratello. Ora che Axel ha iniziato a studiare sembra tutto più semplice ma, per me, non lo è affatto.
Un bagliore di luce blu mi acceca ed un formicolio sale dalle mie dita fino all'intero braccio. La tunica che indosso è molto leggera ed una corrente d'aria improvvisa mi colpisce dall'alto.
Un uomo appare davanti a me e balzo in piedi. Si può sapere perché capitano tutte a me?
I suoi occhi sono di un blu intensissimo, ha una barba media e curata, i capelli lunghi e scuri come la notte evidenziano la sua tarda età ma il suo corpo è quello di un giovane. Ha dei muscoli che incuterebbero timore anche in un pugile come mio fratello, ed è alto. Molto alto: io sono più basso e non ci vuole poco - sono alto un metro e novantadue.
"Ragazzo, sei confuso? Non mi riconosci?"
Indossa una tunica del medesimo colore degli occhi ed un paio di sandali dorati. Ancora non riesco a capire chi sia. E, sinceramente, non mi interessa più di tanto.
"Quel trono dove siedi è il mio, caro Patroclo"
Come mi ha chiamato?
"Scusi, penso ci sia stato un errore" ammetto "io sono Ethan"
L'uomo sorride e si avvicina al trono che ho lasciato libero. Sta cominciando ad innervosirmi.
"Questo io lo so, forse sei tu a non capire chi sei davvero, non credi?"
"Continuo a non capire"
"Non penso che tu possa dubitare di me, nella posizione in cui ti trovi"
Ed è in questo momento che lo riconosco. In effetti, solo uno stupido potrebbe non riconoscerlo. Chi poteva mai essere quest'uomo se non Zeus?
Mi inchino. "Mi scusi, signore dell'Olimpo, non l'avevo riconosciuta"
Poggia la sua mano divina sulla mia spalla scoperta. "Alzati, Ethan"
Eseguo l'ordine.
Axel ribollirà dall'invidia quando saprà che ho conosciuto Zeus. Anzi, sarà proprio un bel dibattito...
"Caro ragazzo, oggi sei stato scelto dal divo Apollo per i miei giochi, questa era la prova per capire se avesse compiuto le giuste scelte e, con te, ne ho avuto la conferma"
Sorrido. È un complimento? Morirò? E chi lo sa.
"La ringrazio per quest'opportunità, cosa devo fare?"
I suoi occhi color oceano mi fissano con una tale intensità che penso possano oltrepassare il mio corpo come aria.
"Devi solo dirmi un potere che vorresti avere"
La domanda mi coglie di sorpresa ma un'altra, appena comparsa nella mia mente, lampeggia nel mio cervello finché non le do corda.
Perché non sfidare gli dei?
"Saggio Zeus, lei è sempre stato un mio grande ispiratore..."
Gli giro intorno e continuo a fissarlo negli occhi, esattamente come un leone con la sua antilope.
"...Desidererei tanto avere i suoi fulmini"
Fa un passo indietro. "Tu desideri poter schiantare fulmini come me?"
Annuisco. Si schiarisce la gola.
"Sappi che è una grande responsabilità che implica anche un enorme rischio"
Ghigno. "Cos'è la vita senza rischi?"
Un altro spiffero di vento mi scompone i capelli sulla fronte.
"Tu, ragazzo, mi piaci. Avrai questo potere, perché ne sei degno, ed ora io potrò dirti chi sei"
Passano dei secondi ed il silenzio si impossessa di noi come un uccello affamato.
"Tu, da oggi in poi, ti farai chiamare Patroclo, cavaliere magnanimo, fratello di Achille. Non potrai farti riconoscere da nessuno; se la tua reale identità verrà svelata ci saranno delle conseguenze, potrai farlo solo alla fine dei giochi, se ci arriverai"
Quest'ultima frase fa nascere un brivido sul mio collo. Non ho paura: in fondo, cos'ho da perdere?
"Cosa deve fare il suo Patroclo, saggio Zeus?"
Sorride soddisfatto. "Dovrai attendere la prima prova, ci saranno altri ragazzi con te ad affrontarla: dovrai scegliere chi saranno i tuoi amici ed i tuoi nemici"
"In cosa consiste?"
Lui si fa largo e si siede sul trono. "Ho fatto scegliere dal mio Apollo ragazzi e ragazze, determinati e coraggiosi"
Attendo ulteriori informazioni.
"Voi uomini vi troverete in un bosco, all'interno ci sono nascoste delle donzelle: potrete sentire la voce solo di una di esse e trovarla, sarà la vostra compagna di gioco"
Sono sorpreso. Sapevo che gli dei amavano questo tipo di giochi ma non pensavo che il primo fosse proprio così. Interessante. E noioso. Davvero vogliono partire facendo le coppie ragazzo-ragazza come alle elementari? Mi aspettavo qualcosa di più creativo.
"Dimenticavo" dice alzandosi "tuo fratello Axel è Achille, con lui puoi confidarti, puoi dire lui la tua identità"
E, nel blu elettrico dei suoi occhi, scompare nel nulla, come una piuma. Appare una porta e corro fuori.
Una luce incredibile acceca i miei occhi e vengo sbattuto a terra da un forte vento. Dove sono?
Prima di perdere i sensi, ricordo solo una voce elegante che mi dice: "So che ti chiami Patroclo"
Poi, il buio.
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Nameless, la Dea Perduta
AdventureIn un mondo dove tutto conta e niente è indispensabile, le antiche divinità greche regnano ancora sovrane. Tutti i giovani sognano di poter avere la stessa gloria di Achille, il valore di Ettore, la curiosità di Ulisse, il cuore buono di Patroclo e...