Ci vollero un paio di mesi per rimettere in sesto il castello e la città, che erano messi peggio di quanto immaginassimo.
Nel giro di un paio di giorni nostro padre era tornato in piedi, ma il tutto l'aveva molto provato, per cui aveva deciso comunque di abdicare entro la fine dell'anno, lasciando a noi la decisione su come risolvere il problema della corona.
Questa volta però, ci mettemmo ad un tavolo tutti e cinque e ne discutemmo civilmente, per giorni e giorni.
Si, ho detto cinque. Il giorno seguente all'attacco, dopo averne parlato con Alan, avevamo deciso di comune accordo di comunicare la nostra intenzione di provare a vivere una vera storia d'amore da romanzo. Nostro padre sembrava leggermente titubante e sorpreso all'inizio, mentre Hel fremeva dalla gioia continuando a ripetere "Lo sapevo" e "Te l'avevo detto" a suo marito.
A quel nostro tavolo si aggiunsero anche i membri dei nostri due concili dato che la decisione che avevamo in mente avrebbe portato non poco scompiglio, ma pensavamo anche tanta contentezza.
"Ne siete sicure, principesse?"
"È una decisione importante!"
"Non è mai stato fatto prima!"
"Da questo non si torna più indietro!"
Ci ripetevano Marcus, Oliver, Charles e Sebastian in continuazione, ma noi eravamo convinte della nostra decisione.
Ci presentammo in città, nella piazza principale, una volta che questa venne ricostruita, avvisando l'intera comunità della nostra importante notizia, che avrebbe subito fatto il giro del regno ma che ci premeva che i nostri cittadini sentissero dalle nostre bocche prima di tutto.
Molti di loro non ci avevano mai visto di persona e rimasero alquanto sorpresi nel vederci entrambe realmente lì, davanti a loro
"Un attimo di attenzione, prego" iniziammo io ed Hel, alternandoci praticamente ad ogni frase su quel podio improvvisato su cui mesi prima avevo visto un rivoltoso aizzare la folla contro di noi.
"Come ben sapete, sono stati tempi duri e difficili, e lo sono da quando siamo entrati in guerra più di un anno fa.
Molti di voi ci hanno fatto sapere, più o meno direttamente, come non si siano sentiti coinvolti in quella faccenda se non in quanto carne da macello, per riprendere le vostre parole.
Abbiamo trovato una soluzione a questo e molti altri problemi che verranno.
Nostro padre ha deciso di cedere la sua corona...
E noi, di comune accordo abbiamo deciso di riporla in una bacheca!"
La notizia provocò non poco trambusto, come c'era da immaginarsi, ma noi eravamo preparate a questo. Sapevamo che la notizia che stavamo dando era molto difficile da comprendere e da digerire, ma era necessario per il nostro popolo
"Sappiamo che può sembrare senza senso ora, ma abbiamo compreso che un singolo re...
...O regina...
Che comandi questo regno, tenendo all'oscuro o in poca considerazione il suo popolo, non deve più esistere
Ed è per questo motivo che abbiamo deciso di formare un'assemblea stabile, capitanata da me, mia sorella e i nostri futuri eredi
Con rappresentanti eletti da voi che portino avanti le vostre idee e vi informino su ogni decisione che prenderemo in comune
È arrivato il momento di cambiare.
Noi siamo pronte a farlo, ma abbiamo bisogno di voi per riuscire a rendere davvero grande questa nostra casa"
Il popolo non ci lascò quasi il tempo di finire di parlare che cominciò subito ad esultare e festeggiare, e ci rese molto difficile tornare a casa. Non penso di aver mai stretto tante mani come quel giorno.
Nonostante il consenso generale ci vollero altri mesi per rendere il tutto possibile. Avevamo l'aiuto e il consenso di tutti, ma l'organizzazione richiese molto tempo, parecchi mesi a dire il vero.
Infatti la prima assemblea finì ben prima di quanto previsto perché mia sorella entrò in travaglio e diede alla luce un bellissimo maschietto.
Il tempismo fu perfetto. Nostro padre abdicò e si dedicò interamente al suo nuovo lavoro di nonno a tempo pieno, mentre io e Alan vivevamo la nostra storia da favola. Decisero di chiamarlo come il padre di Jon, Noah.
"Sembrano felici, non trovi?" mi domandò Alan il giorno del battesimo di Noah. Quando avevamo reso pubblica la nostra storia aveva abbandonato il servizio come guardia personale e si era convertito alle camicie, abbandonando la spada per la penna. Aveva cominciato a scrivere da qualche mese, ma non voleva che leggessi nulla fino a quando non fosse finito.
"Si, molto! Sono felice per mia sorella, si merita tutto questo" dissi mentre allontanavo un cameriere che mi porgeva un bicchiere di champagne per festeggiare.
"Te lo meriti anche tu" mi rispose guardandomi teneramente negli occhi.
"Ah lo so. Per questo ho te!" gli risposi, alzandomi sulle punte dei piedi per baciarlo dolcemente.
"Senti...per quanto riguarda quel libro che stai scrivendo..." mi azzardai a chiedere.
"Non è ancora pronto" rispose lui con il sorriso, riacquistando quella posa da soldato che non riusciva ad abbandonare.
"Quando lo sarà sarai la prima a leggerlo, te lo prometto"
"Non è a quello che mi riferivo" gli dissi
Mi guardò con fare interrogativo e molto curioso
"Mi chiedevo se la storia che stai scrivendo fosse adatta a dei bambini" gli domandai, guardando altrove per fare in modo che non leggesse la mia faccia come era solito fare.
"Non credo che al figlio di Hel e Jon possa interessare una storia romantica, c'è qualche combattimento ma..."
"Non è a Noah che stavo pensando"
Ci fu un lungo istante di silenzio fin quando l'intera sala fu scossa da un urlo del mio Alan che diceva "OH MIO DIO!" in tono sempre più forte e che portò tutti i presenti a girarsi verso l'uomo che ormai mi stava facendo roteare a mezzaria e che rideva come mai aveva fatto prima.
-Prima o poi lo dirò ad Hel. O potrei aspettare che sia lei a notare qualcosa come ha fatto con me. Si, si mi piace come piano!
Povero papà, e lui che pensava di godersi la pensione...-
THE END
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Due capitoli dello stesso libro
ChickLitSequel di "Due cuori sotto scacco" Racconta la storia delle due sorelle, riprendendo da dove le avevamo lasciate Questa volta però a raccontare la storia sarà la nostra Layla Tra nuovi amori e vecchi rancori questo racconto andrà ad esplorare e app...