«Allora? Come è il volto del mio futuro marito?»
Evianne è seduta sul ramo più alto di un albero di sorbo. Sotto di lei le spighe di lavanda che tappezzano la collina sembrano un mare rosa in costante movimento, un ammasso di onde dalle quali sbuca la testolina bionda di Mildri. La domanda che le ha fatto penzola nel silenzio, ha l'effetto di un colpo sordo all'altezza del cuore. Da quando è tornata a Fontebella assieme a Snorre, ha cercato di rimettere in ordine i pensieri, ma è come avere un gomitolo in testa, un filo ingarbugliato che non porta a nessuna meta.
Shadee. Dipinta davanti agli occhi c'è ancora la sua sagoma inghiottita dalla notte, sulla pelle il freddo glaciale dell'ultimo sguardo che le ha rivolto. Sta facendo del suo meglio per non pensare a lui. Negli ultimi giorni ha cercato di minimizzare il loro passato, di giustificare le sue stesse azioni, di ripetersi che non c'era altra possibilità, ma è inutile. Solo il ricordo dei momenti che hanno trascorso insieme attiva una burrasca di emozioni che le impediscono di mangiare e dormire. È come se la vita le scivolasse attorno, come se il suo corpo non fosse che una statua, la mente e il cuore lontani, prigionieri di una terra straniera.
Torna in sé solo quando un sassolino la raggiunge sulla cima dell'albero e le colpisce la spalla. Emette un piccolo strillo e fissa Mildri, imbarazzata per essere stata sorpresa a rivoltarsi di nuovo nella ruota dei propri pensieri. «Ma sei impazzita?»
Sua cugina la fissa con il broncio. «Colpa tua che non mi ascolti più anche se sei di nuovo a casa.»
Due settimane. Due settimane intere da quando Shadee l'ha cacciata da Spinarupe senza darle la possibilità di spiegargli. Due settimane che avrà passato da solo, a odiarla e a maledirsi per essersi fidato.
«Quindi?» insiste Mildri. «Hai concluso la missione. Io ti ho lasciato il tuo tempo per riadattarti ai ritmi della Bolla. Ora mi spieghi perché non vuoi parlare del principe Jaja?»
Evianne sobbalza, decisa a non rivelare il segreto di Shadee. Non può tradirlo un'altra volta, non dopo il delitto di cui si è macchiata. «Preferisco non parlarne.» È tutto così strano da quando è tornata. «Perché la regina non mi ha ancora ricevuta? Credevo che mi avrebbe convocata subito per sapere i dettagli della missione.»
«È sempre così ultimamente» borbotta Mildri. «Mia madre è impegnata con il saggio Ordon. Stanno riducendo il numero dei consiglieri e rivedendo i nomi delle guardie. Cose noiose che non ci riguardano.» Una luce frivola le accende lo sguardo. «Allora, il mio futuro marito? Posso avvelenarlo prima che tocchi il talamo o mi consigli di lasciarglielo almeno scaldare?»
Evianne non può pensarci, nemmeno di sfuggita, nemmeno da lontano. Mildri e Shadee nello stesso letto. Fa un nodo a quell'orrenda visione e la butta nel dimenticatoio. «Parliamo della lettera che mi hai inviato quand'ero a Sabbiafine. Gli orfani di Fontebella che hanno rapito. Hai detto che Kaira ha visto il fiore viola sui loro guanti...»
Mildri le risponde con un sonoro sbadiglio. «Un brutto scherzo della mente. Ho ingigantito un problema che non esisteva.»
«Quindi li hanno ritrovati?»
«Macché! Ordon pensa che siano stati portati via da alcuni briganti. È assurdo pensare che siano legati al fiore viola di quando eravamo piccole. Kaira non è che una bambina, deve esserselo immaginato a forza di ascoltare i tuoi racconti.»
Per poco Evianne non cade dal ramo. Non ha mai parlato con i bambini dell'orfanotrofio del suo incubo personale, e poi ci sono altri indizi che non può trascurare. Mentre si infila due bacche in tasca, ripensa alle liste piene di nomi che ha trovato nel padiglione della regina e nel camerino di Hondo. Per non parlare dell'omicidio di cui si è macchiata nel tempio di Dagan. Il ricordo del ragazzo che ha ucciso le dà la nausea. Era un orfano di Fontebella e aveva il fiore viola tatuato sulla guancia, diceva di doverla eliminare per forza, a ogni costo, anche se non voleva. Ma perché? E chi potrebbe volerla morta? E soprattutto che cosa ci faceva un Fontebelliano nella Bolla di Rovi con addosso la divisa degli Spilli?
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Una storia di ali e spilli
FantasíaLe Bolle di Rovi e Rugiada sono nemiche per un motivo che con il tempo si è scordato. Omicidi, furti e agguati hanno generato una spirale di odio che non è mai sfociata in una guerra aperta, sebbene il terrore di uno scontro sia alle porte. Nella Bo...