Cloe."Jackson's 'Black or White' Video Sparks Controversy Over Edgy Imagery"
Los Angeles Times, November 15, 1991
"Michael's Video Takes Beating; 4 Minutes Cut: Reaction: Negative response causes Michael Jackson to apologize for video sequence in which he attacks a car and simulates masturbation."
Los Angeles Times, November 16, 1991
"Parents Outraged Over Violence in Jackson's 'Black or White' Video Finale"
USA Today, November 17, 1991
"'Dangerous' Album Release: Michael Jackson Reclaims Pop Throne"
Billboard, November 18, 1991
"Michael Jackson's 'Black or White' Video: A Bold Statement on Racial Unity"
Chicago Tribune, November 19, 1991
"Michael Jackson Album a Hit- to Robbers Who Steal 30.000 Copies From Warehouse"
Los Angeles Times, November 21, 1991
"Is Michael Jackson really a role model?"
Los Angeles Times, November 23, 1991
"Critics Divided Over Michael Jackson's 'Dangerous': A Hit or Miss?"
The Washington Post, November 26, 1991
Trovai Michael nel suo studio, con il viso sprofondato nell'insolita lettura di numerosi articoli di giornale, mentre con una mano teneva un alto bicchiere pieno di succo d'arancia, da cui sorseggiava ogni tanto; non si era neanche accorto che fossi lì. Bussai sullo stipite della porta in modo da non spaventarlo. Alzò rapidamente lo sguardo.
«Hey! Non dovresti essere a letto?» esclamò balzando in piedi.
«Che fai?» chiesi aggrottando un sopracciglio, evitando la sua domanda. Mi avvicinai con un'andatura fiacca alla scrivania, sistemandomi la coperta che mi scaldava le spalle e tenendo una tazza fumante tra le mani. Scorsi alcuni dei titoli.
«Perché stai leggendo questa robaccia?» mi scapparono dei colpi di tosse.
Mi circondò con un braccio quando lo raggiunsi e mi lasciai andare appoggiandomi al suo petto, mi schioccò un leggero bacio sulla fronte.
«Come ti senti stamattina? Non sembra tu abbia la febbre.»
«Meglio, tesoro, grazie... per la prima volta in quindici giorni finalmente riesco ad alzarmi dal letto senza che tutta la casa giri come una trottola!»
«Oh, menomale Little One, mi hai fatto preoccupare!» si riaccomodò sulla poltrona del suo studio e fece in modo che io mi sedessi sulle sue gambe.
Nelle due settimane precedenti ero stata forzata a letto da un'influenza terribile; non mi capitava spesso di ammalarmi in quel modo, ma anche quando in passato era accaduto avevo dovuto cavarmela da sola. Non questa volta. Michael, nonostante fosse occupatissimo con la promozione di Dangerous e abbattuto dalle critiche ricevute, si era preso cura di me come mai nessuno prima d'ora: aveva creato un ambiente confortevole dove potevo riposare con più cuscini e coperte. Controllava spesso la temperatura della stanza in modo che non avessi troppo caldo o troppo freddo e ogni tanto lasciava la portafinestra aperta, così che potessi respirare aria pulita e osservare la rilassante vista sul nostro giardino. Mi lasciava una bottiglia d'acqua e una tazza di tè sul comodino tre volte al giorno e si assicurava che le bevessi, così da reidratarmi. Faceva preparare pasti appositi solo per me e mi aiutava a mangiare nel caso mi sentissi troppo debole per farlo da sola. Controllava spesso se avessi la febbre e se avessi bisogno di prendere delle medicine senza minimamente preoccuparsi del fatto che avrebbe potuto ammalarsi anche lui. E poi ancora mi confortava, leggeva libri finché non mi addormentavo, canticchiava le mie canzoni preferite. Mi preparava dei bagni caldi e mi faceva dei massaggi per aiutarmi a rilassarmi.
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•Falling In Love Wasn't My Plan•
Fiksi Penggemar**IN CORSO** Cloe Isabella Willick è alla soglia dei suoi 21 anni quando lei e la sua migliore amica partono da Roma per tornare nella loro città natale, Los Angeles. Cloe scrive da quando era bambina e sogna di diventare cantante. Negli anni succes...