Elisabeth's pov
<Era in ritardo.
Lo avevo avvisato ieri di essere puntuale, anche perché avremmo dovuto trattenerci di più visto che domani è il giorno del compito.>
Ho il libro sulle mie gambe, ma in realtà non lo sto leggendo, sto qui a fissarlo e basta, pensando a dove sia finito.
Sembrava passata un'eternità, in quel momento però lo vedo
arrivare, all'apparenza si mostrava tutto tranquillo, ma in realtà vedevo che era preoccupato,
"ehi eccoti, tutto bene?",
mi fa cenno con la testa e iniziamo, anche perché c'era molto da fare.
"Allora questi sono i miei appunti, sono più semplici da studiare e anche più brevi",
nel mentre gli mostro tutti i fogli, spiegandogli man mano tutto ciò che poteva servirgli .
Erano passate un po' di orette, ed io avevo assolutamente bisogno di fare una pausa, ma prima che pronunciassi una parola lui ebbe la meglio:
"professoressa, ti vedo stanca vado a prenderti qualcosa al bar"
"va bene, caffè latte per me e...grazie"
<è stato carinissimo.. forse si vuole far perdonare per ieri infondo>.
Nel frattempo do un'occhiata al mio telefono e vedo un messaggio da Daphne:
"ehi, Beth tutto bene?
Stasera quando torni mi aggiorni su cosa sta succedendo, non studiare troppo, ci vediamo dopo "
vero ancora non le avevo detto nulla, come mi sentivo in quel momento, non volevo alzare un polverone per senza niente...
alzo gli occhi e vedo in lontananza Joshua tornare,
quindi rispondo alla mia amica e rimetto il cellulare in borsa.
"Eccomi qua, scusa se ti ho fatto aspettare tanto ma il bar a quest'ora è sempre pienissimo",
"ehi tranquillo, finisco di spiegarti le ultime cose, poi sei libero di andare..",
prendo il mio caffè macchiato e inizio a berlo, soffermandomi sull'immagine che avevo davanti, era li tutto impacciato che beveva il suo caffè, ed in quel momento sembrava così dolce e carino, non assomigliava per niente alla descrizione che mi aveva fatto i primi giorni Alex,
"si so che sono carino, ma dovremmo continuare a studiare, stiamo qui per questo",
<d'altronde lui ha ragione siamo qui per uno scopo ed è il compito di domani,>
lo guardai e ripresi a spiegare le ultime cose.
Tenni lo sguardo basso per tutta la durata della spiegazione ma delle volte lo sgamavo a guardarmi
tuttavia anche in quei casi, erano sguardi di pochi secondi, stroncati da lui stesso.
Continuando a studiare senza accorgercene si erano fatte le undici di sera, a breve avrebbero chiuso la biblioteca, ed io avevo finito proprio in quel momento l'illustrazione dell'argomento.
"allora se vuoi un consiglio stasera rileggiti quello in cui ci siamo soffermati oggi per fare al meglio il compito, qualcosa già la sai ma per esserne più sicuro ti do questa dritta"
nel frattempo mi alzo per iniziare a rimettere a posto tutto, e si alza anche lui
"sai, in realtà è grazie a te se ad oggi sono così preparato, sei davvero brava piccola professoressa,"
<piccola...> pensai, mi ero fermata li a quella parolina,
"ritornando serio, davvero scusami per ieri e grazie di essere qui",
ci incamminiamo verso l'uscita, ed era ora di separarci,
"bene allora io vado, buon ritorno a casa e..",
"a domani professoressa".
Me ne stavo andando verso il dormitorio e non smettevo di sorridere, era stato così gentile e dolce, a parte in alcuni momenti dove anche se aveva ragione quelle parole mi avevano fatto effetto, piuttosto, non dovevo farmi imbambolare quindi
<pianeta terra torna qui, Beth.>
Rientro in camera e la mia amica mi guarda attentamente
"allora, cos'è quel sorrisino ? Com'è andata?",
"secondo te? Stavamo li per studiare, mi ha chiesto scusa per ieri e.. niente mi ha portato la merenda per staccare un po' dallo studio, ma ti giuro non ce nulla tra di noi anche perché ricordo ancora quello che mi hanno detto i primi giorni,
preferisco restare in guardia.",
la mia amica mi guarda con uno sguardo a dir poco insicuro come se non si fidasse di me o di quelle cosi dette parole e me lo fa notare
"vedremo amica mia",
<in effetti aveva ragione alcune volte è stato duro nei miei confronti, ma c'è qualcosa di lui che mi cattura dentro.>
Joshua's pov
Venerdì giorno del compito
Mi sono appena svegliato, stropiccio gli occhi e vedo che sono le 9.30, salto dal letto e mi metto le prime cose che trovo felpa nera e tuta grigia,
ieri sera dopo essere stato con lei, sono uscito con degli amici per non pensare a nulla, sono tornato verso le quattro di mattina e ora
sono ufficialmente fottuto.
Saluto mamma, prendo la mia auto e sfreccio verso la scuola,
<Beth mi avrebbe praticamente ucciso, il tempo era agli sgoccioli il compito stava per concludersi,>
arrivo nel parcheggio della scuola, mi fiondo in classe ma quando sono davanti alla porta, mi ritrovo Beth con una faccia arrabbiata e delusa dal fatto che fossi arrivato in ritardo,
in pessime condizioni,
ma soprattutto perché avevo saltato il compito, in cui lei aveva speso tutto il suo tempo per aiutarmi.
Cerco di parlarle ma l'unica cosa che sento uscire dalle sua bocca sono solo tre parole
"sono completamente delusa" ,
e la vedo allontanarsi con una sua amica fin quando svolta per andare a mensa.
Deluso da ciò che era appena successo, mi dirigo alla lezione che ci sarebbe stata di seguito ma vengo bloccato dalla professoressa di lingue
"Signorino Jones, ho visto che non si è presentato per fare il compito, davvero non so cosa fare con lei, si presenta in queste condizioni a scuola, è proprio fuori dal normale, si dia una regolata";
l'unica cosa che faccio in quel momento e annuire con la testa e andarmene da li..
..sarei dovuto migliorare, stavo migliorando, e volevo presentarmi davvero questa mattina,
ma ora come lo avrei spiegato a Beth?
da come l'ha presa non mi ascolterà così facilmente e da una parte ha davvero ragione anche io rimango allibito dal mio comportamento.
cari/e lettori e lettrici,
eccoci qui un po' in ritardo con il 6 capitolo di PENSANDO A NOI,
fatemi sapere cosa ne pensate e ci vediamo a breve con il nuovo capitolo.
un bacino. <3
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PENSANDO A NOI
RomantizmLei si chiama Elisabeth Hale, se dovremmo descriverla con tre aggettivi sarebbero: coraggio, dolcezza e purezza. Portava con sé un passato orribile dietro, proprio per questo dopo i 18 anni trascorsi nelle scuole italiane, decide di cambiare aria...