cap. 01

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Gli amici sono la cosa piú cara che si può avere la mondo, ma non se essi sono falsi. Ella ha avuto troppe esperienze negative per potersi davvero fidare di qualcuno, tanto da considerarlo amico. 

Ma, trovandosi da un giorno all'altro in un'altra dimensione, inseguito da mostri inquietato e totalmente raccapriccianti; diventa impossibile rimanere soli. Sono NECESSARI, almeno degli alleati. 

I legami sono belli e profondi, sopravvivere dalla morte segna le persone, incide sui loro sentimenti, e alimenta la percezione di sintonia tra gli altri. Il tutto, appoggiato dalla loro frequentazione regolare alle lezioni, seguita dal pranzare insieme, incontrarsi il pomeriggio per escogitare soluzioni, esercitarsi per un contrattacco... Dopo un pi' diventa inevitabile creare un legame sincero, intimo. 

Un legame di amicizia. 

Ma per Ella, le amicizie non sono mai durate troppo, sopratutto dal momento in cui é intervenuto il padre, nell'ospedale, dopo che Tyler era stato infilzato da un albero, ed Ella era diventata un porcospino a causa delle sue stesse frecio. Ciò, nella dimensione Fantasma, che li aveva portati in situazioni critiche nel mondo Reale. 

Quello, era stato il primo avvertimento. A seguire, le frequenti assenze della ragazza a scuola, il suo disinteresse per ciò che le accadeva intorno e, a tratti, la sua completa scomparsa. Il tempo massimo era stato di tre giorni, intravista unicamente nel regno Fantasma, per pochi secondi, che correva a perdifiato chissà dove con numerose ferite. 

Tutto era precipitato nel giro di poche settimane, con quell'unica apparizione di Cheong-san Hwangbo. Il padre della ragazza, che aveva, in modo netto, scombussolato gli equilibri del gruppo. Il tutto era stato aggravato, però, dalla stessa Ella, dopo che tutti si ritrovato o rinchiusi in stanze bianche, come quelle di un malato psicologico. 

Ashlyn era stata costretta a lottare con un umano geneticamente modificato, con orbite troppo sporgenti, un sorriso sadico, e una forza sovrumana. Avev lottato mentre, a pochi metri iú in alto, un uomo dai capelli neri la osservava con superiorità, tenendo al proprio fianco, come un trofeo, Ella. La sua AMICA, che, però, era bendata. E, che, grazie alla pelle scoperta, si potevano notare le numerose ferite e lividi che riportava. 

Ciò era stato uno shock per la taciturno dai capelli arancioni. Ovviamente, come chiunque altro in quella situazione, si sentiva tradita. Abbandonata. Ella, aveva scelto la via di chi gli andava contro, la via dei LORO NEMICI, invece di continuare a combattere con lei e con i loro amici? Non glie l'avrebbe mai perdonato, ovviamente. 

Ma, a lasciare ancora piú sorpresa la ragazza, fu quando, con un'occhiata fugace, vide i due corvini parlare animatamente, per poi osservare la coreana levarsi la benda dagli occhi pe poi correre chissà dove. Il Dove, che, pochi secondi dopo, divenne quel rettangolo in cui lei stava combattente, cercando di respingere la figura che l'attaccava.

PERCHÈ? fu la prima cosa che pensò. Ma, dopo aver visto la corvina scacciare la creatura, aiutarla ad alzarsi, è assicurarsi di tenere nuovamente lontana quell'ammasso di carne completamente impazzito, un altro pensiero le penetrò nella mente. HO DUBITATO DI LEI. 

Ma questa era solo una parte delle varie vicende avvenute. Ella, quando furono nel Regno Fantasma quella stessa notte, non aprí parola, e non acccennò minimamente dell'auto, come se lo evitasse, o lo ignoraste completamente. 

Andava e è cosí, per il momento. L'importante era capire cosa ci facessero REALMENTE lí. 

La situazione, però, precipitò arrivando al punto di non ritorno nel momento in cui i ragazzi scoprirono che anche i loro genitori erano lí, trovandolo a vagare per il corridoio nel periodo in cui sarebbero dovuti essere nel Regno Fantasma. Ciò era semplicemente sorprendente, ma... 

Un corpo esile si annunciò alla fine del corridoio. I suoi movimenti erano lenti e arrozzati, la pelle era pallida, ma coperta di chiazze vilacee e numero si tagli da cui usciva copioso sangue. La figura cammina lentamente, i passi pesanti, lenti, come se fosse stanca. I capelli neri erano lunghi e le ricadevano davanti al viso coprendo il suo viso. Ma, era certo che si trattasse di ELLA, la loro amica che cercavano da ore prima. 

Ma, in lei, c'era qualcosa di strano. Quelacosa di cosí an gusto che costringe i presenti a rimanere immobili sul posto, senza riuscire a muovere neppure un muscolo. La secana era a dir poco raccapri ciante, il tutto aggravato dal silenzio assordante che li circonda, a cui nessuno osava porre fine. 

La ragazza, poi, si voltò verso il gruppo, il viso ancora abbassato la suolo ma che, man mano inizia a scoprire, alzando lo sguardo verso i SUOI AMICI. O almeno, quello che sperava ancor fossero. Dopo quello che avrebbe fatto. <Mi... Dispiace... >borbottò semplicemente, la voce seria, lo sguardo oscuro mentre finalmente esibiva il suo volto pallido. 

Dal lato sinistro sgorgava del sangue, probabilmente dalla ferita che già aveva in precedenza sulla fronte,  l'occhio era chiaro e lucido, in netto contrasto del lato opposto del volto, circoscritto da una chiazza nera che le ricopriva l'occhio, ora bianco con l'orvita rossa. <Mi dispiace.> ripeté, nel momento in cui dei Fantasmi iniziarono ad apparire dal corridoio andando incontro ai ragazzi, che ancora non riuscivano a metabolizzare il loro stato d'animo, la loro sincera reazione a ciò a cui avevano appena assistito. 

Erano stati traditi? 

O erano stati loro ad abbamdore Ella a se stessa? 

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⏰ Last updated: Oct 27 ⏰

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