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Alessandro pov.
Le vacanze natalizie sono iniziate da un paio di giorni,e quello che faccio è stare chiuso in camera,nutrirmi e andare al bagno.

Da troppo non vedo Riccardo.

In realtà dopo quella sera,è stato più scontroso del solito, sia con me che con gli altri, tanto che Chiara mi aveva chiesto cosa gli fosse preso.

Quella sera mi ero preso di coraggio, avevo fatto un respiro profondo;mi sarei dichiarato.

Peccato che quando ho raggiunto casa sua ho sentito delle urla provenire dal suo interno e ho trovato l'uomo che abusa di Riccardo colto sul fatto.

Avrei voluto staccargli la faccia a morsi.

Se ne andato via dopo aver fatto una battutina non molto carina nei miei confronti.

Poi ho cercato di calmare Riccardo in tutti i modi possibili.Stava avendo un attacco di panico e io ero nel panico più di lui.

Ma è bastato un abbraccio per far calmare entrambi suppongo.

Sono sempre più confuso,ero convinto di non piacergli ma allo stesso tempo dopo ieri potrei aver colto dei segnali.

Lui,con la fobia del contatto fisico,giustamente ,che chiedeva un abbraccio a me?
Il punto è che c'è una persona,e dubito che quella persona sia io.

Osservo il biglietto di questa persona misteriosa,me lo giro fra le mani cercando una firma ma niente,come sempre.Anonimi.
Nonostante questa persona misteriosa non potrà mai essere nulla per me perché io ho già il cuore occupato vorrei sapere chi è.
Mi domando solamente perché non dire chi sei e provarci.

"E ti dedico il rumore
Di queste inutili parole
Un quadro senza il suo colore
Che è andato via volare altrove
Io ti dedico il silenzio, tanto non comprendi le parole
Questa sera provo a farlo
Questa sera io ti chiamo
E tanto tu non mi rispondi
-Ultimo,Ti dedico il silenzio"

Una lacrima mi solca il viso,sono davvero belle parole e poi dedicare Ultimo,penso sia da pazzi.O forse solo da innamorati.

Lo conservo come tutti i biglietti.

Mi arriva un messaggio da Chiara,dove mi comunica che a breve sarebbe stata qua.
In questi giorni io e sua madre abbiamo "legato" siamo usciti e la ritengo una donna da stimare.Una donna forte.
Sempre sul pezzo,che non si fa mettere i piedi in testa e con un carattere coraggioso e pronto a rischiare.

Mi hanno invitato da loro a festeggiare il Natale e non nego che quando me l'hanno proposto ero abbastanza emozionato.

Tutti i miei parenti che non vedo da un decennio-non mi ricordo nemmeno come sono fatti-abitano fuori dall'italia e: io mio padre e mia madre al massimo possiamo commettere un pluriomicidio da soli in casa.

Esco di casa e mi accorgo subito del freddo impellente ma nonostante tutto c'è il sole.
Ogni Natale in Sicilia c'è il sole. Gli esagerati vanno addirittura al mare, ma io sto bene nelle mie felpe calde e i miei jeans larghi.

Vedo la macchina di Chiara posteggiata davanti casa mia,e mi affretto a raggiungerla.
Noto peró Riccardo davanti alla porta di casa sua,sguardo perso nel vuoto, una semplice canotta un jeans.Mi domando come non stia diventando un ghiacciolo.
Entro in auto ma mamma e figlia non partono.

<<L'invito era esteso anche a Riccardo ma si rifiuta categoricamente di partecipare>> dice Chiara con una nota di dispiacere nella sua voce.

<<Aspettate>>
Scendo dalla macchina e lo raggiungo.

<<Cazzo vuoi?>> mi chiede guardandomi male.

Ut amen et foveamDove le storie prendono vita. Scoprilo ora