𝗌𝖾𝗏𝖾𝗇.

105 13 18
                                    

se il capitolo vi piace lasciate qualche stellina e qualche commento, ne sarei felicissima! buona lettura❤️!

𝐁en presto i due si salutarono, e Nives entrò in casa saltellando

Prima di entrare in cucina fece un respiro profondo.

«Ciao ma'»

«Ciao Nives, hai studiato per lunedì?», la mora sospirò, a sua madre interessava solo della scuola e desiderava che la figlia avesse un buon rendimento.

E questo non faceva altro che aumentare l'ansia della ragazza, che dunque non riusciciva adare il meglio di sè.

«Sì», rispose con tono piatto

«Hai intenzione di farti interrogare lunedì?», le chiese la donna con tono esigente

Il sangue le si gelò nelle vene ed il terrore iniziò a crescere.

«Io...»

«Nives, devi semplicemente parlare, cosa c'è di difficile?»

L'umore della ragazza era ormai a terra, ed in silenzio decise di andare a dormire.

Varcò la porta di camera sua, si lavò, indossò il suo pigiama preferito, azzurro con delle nuvolette stampate sopra, e seppellì la testa nel cuscino, addormentandosi.

Si svegliò con la pioggia che batteva forte sulle finestre, si tirò le coperte fin sopra la testa e guardò l'orologio: 4:18 AM.

Sbuffò e tentò di riaddormentarsi, purtroppo invano.

I tuoi portavano Nives a sobbalzare ed i lampi le facevano chiudere gli occhi di scatto.

La mora amava la pioggia, fin quando essa però non diventava una tempesta d'acqua.

Si alzò dal letto, ormai arresa alla possibile idea di riprendere sonno, ed andò in cucina.

Ancora seduta al tavolo c'era sua madre, ormai beatamente addormentata.

I suoi genitori erano dei grandi lavoratori, difatti avevano orari molto duri e pochissimi momenti liberi.

Suo padre era un giudice, ed in quel momento si trovava a New York per un processo

Invece, la donna dai capelli castani addormentata al tavolo della cucina, lavorava in banca, e durante il pochissimo tempo libero, dipingeva.

In quell'istante, infatti, la donna aveva la parte sinistra del volto appoggiata su una tela, con la pittura arancione che le macchiava la guancia.

La ragazza le posò una coperta trovata in un mobile del soggiorno sulle spalle, e cercando di non svegliarla, andò a prendersi un bicchiere d'acqua.

Sua madre era sempre stata la sua più grande complice, fin quando non si parlava di scuola.

In quel caso, diventava la sua peggior nemica.

Pensando ciò bevve dei sorsi dal bicchiere in vetro, adornato con piccoli tulipani rosa e viola.

Persa nei suoi pensieri, vide il sole sorgere, e sbuffò rendendosi conto di aver perso altre ore di sonno.

Svegliò sua madre che doveva recarsi a lavoro, e successivamente si appoggiò sul divano decidendo di guardare la TV, selezionando un canale a caso.

————

«𝐂om'è andata con la tua fidanzata ieri?», chiese Tom al gemello, entrando in cucina.

«Non è la mia fidanzata! E comunque è andata bene», rispose, sperando che suo fratello non aggiungesse altro.

«Però lei ti piace, e tu piaci a lei», ammiccò il ragazzo con i dread

«Scherzi? Io non le piaccio!», Bill si alterò leggermente

«Mi prendi per il culo? E' ovvio!, e non hai nemmeno negato il fatto che lei non ti piaccia»

«Tom, stai zitto», lo schernì il corvino, cercando di calmarsi.

«Non dirmi che fai finta di non rendertene conto, perchè lo sai meglio di me, Bill», suo fratello si fece improvvisamente serio

«Non lo so, va bene? Non lo so!», quasi urlò Bill, facendo zittire Tom

«E comunque non potrebbe funzionare»

«Cosa?! Perchè?!»

«Tra un po' partiremo per il tour in Europa, ed io non sono affatto sicuro di riuscire a reggere il peso di una relazione a distanza!», il corvino gli urlò addosso

«Ma tu le piaci Bill-», il ragazzo con i dread cercò di farlo ragionare

«Te lo ha detto lei? Lo sai?», urlò quasi senza controllo, facendo zittire nuovamente il fratello

«Ecco, vedi?, non lo sai! Magari quando partiremo per il tour non gliene importerà nemmeno!»

«Mi hai rotto il cazzo con le tue stronzate! Cosa vorresti fare ora? sparire dalla sua vita?», Tom si alterò, trovando quel discorso totalmente insensato.

«Non ci riuscirei», disse il corvino in un sussurro.

«Se non ti senti pronto per una relazione lo capisco, ma non illuderla dandole attenzioni che poi non riceverà più da parte tua», concluse Tom, per poi dare le spalle al fratello e tornare in camera.

Bill sbuffò passandosi una mano tra i capelli corvini.

«Che cosa devo fare adesso?»

spazio autrice
BUONGIORNOOOO!
ditemi che ne pensate di questo capitolo!
ci leggiamo presto
love u all ❤️ 😼
~cri<3

𝐌𝐀𝐆𝐃𝐄𝐁𝐔𝐑𝐆→𝖻𝗂𝗅𝗅 𝗄𝖺𝗎𝗅𝗂𝗍𝗓Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora