Capitolo 50-Acqua Passata

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Narra Karol

Giorno uno senza Ruggero.

Ho passato un'altra notte a piangere: il mio cuore non poteva e non voleva reggere tutto quel dolore.

Cercavo di rasserenarlo ripetendo a me stessa che quella era la cosa giusta da fare, anche se era difficile da ammettere e comprendere, lasciarlo andare era la scelta migliore.

Così, mi addormentai tra le mie lacrime, pensando che, dopotutto, fossero necessarie per dimenticarmi definitivamente dell'amore della mia vita.

Appena quella mattina aprii gli occhi, tutto sembrava cambiato in me: mi preparai e andai a lavoro come se mi fossi davvero dimenticata di tutto.

Quando vidi Ruggero, a dir la verità, non fu così tragico come lo avevo immaginato la notte prima: ci salutammo e poi ci calammo nelle nostre parti, provando canzoni e coreografie per tutto la giornata.

E così andò avanti per tutto il mese: arrivavamo, diventavamo Luna e Matteo, le luci si spegnevano e tornavamo alle nostre vite.

Mi capitò spesso anche di uscire con Vale, Katja e Chiara, di solito il venerdì, il sabato o la domenica, ovvero i giorni in cui avevamo meno lavoro da fare.

Spesso mi presentavo -sola, o con qualcuno del cast, a volte mi era capitato anche andare con Ruggero- ad alcuni programmi dei canali più seguiti nella televisione Argentina e Messicana: entravo nello studio e per massimo mezz'ora dovevo sforzarmi a parere perfetta, a sorridere, annuire, ringraziare ai complimenti e non dare più notizie di quelle che mi avevano detto di dare...

All'inizio, lo ammeto, era difficile rispettare tutte le regole, ma dopo alcune interviste, già ci avevo fatto l'abitudine ed essere perfetta non era mai stato così semplice.

In poche parole ero riuscita a ricostruirmi una vita d zero, del tutto nuova e diversa da quella precedente, che ogni tanto ancora mi dava nostalgia.

Tutto però cambio -o forse è meglio dire "tornò alla normalità"- i primi di giugno, per essere precisi il sette giugno del 2016.

Quella settimana sarebbero cominciate ufficialmente le interviste del cast, che poi avrebbero portato alle prove generali e al debutto di "Soy Luna" negli stadi e nei teatri di tutta l'America Latina e dell'Europa... perché, ebbene sì, gireremo anche l'Europa con i concerti di "Soy Luna": andrò per la prima volta in Italia, in Francia, in Germania, in Austria e in Spagna.

Per motivi più che altro organizzativi, la prima tappa dei nostri concerti sarà proprio l'Europa, precisamente la Francia.

La notte precedente alla partenza non riuscii a chiedere occhio: il pensiero di Parigi, della Torre Eiffel, degli Champs-Élysées, del Louvre, di Versailles... ero davvero emozionata.

La sveglia suona ma io sono già sveglissima così la spegno e vado a farmi una doccia.

Sono le cinque del mattino quando, con le mille valigie sto cercando di fermare un taxi: i taxi sono pochissimi e nemmeno uno si ferma.

I minuti passano e passa così mezz'ora: dovrei essere già all'aeroporto.

Mortificata, mando un messaggio a Martin per avvisarlo del mio ritardo e, non avendo altra scelta, mi comincio ad avviare verso l'aeroporto a piedi: sono ben undici ore, ma meglio continuare a camminare cercando sempre qualche taxi.

A distanza di venti minuti, stanche, le mie gambe chiedono già di fermarsi: sarà perché non ho dormito per niente questa notte... sapevo di non poterla passare in bianco, ma l'emozione non mi lasciava riposare.

Tra sogno e realtà - Ruggarol historyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora