3.Lei è quella nuova 🌘

118 6 6
                                    

Non ricordavo di essermi mai svegliata per prepararmi ad andare al lavoro così entusiasta e nervosa allo stesso tempo.

La notte prima avevo dormito a stento.

La mia testa continuava a ripetermi che lavorando per Mason Campbell. A un certo punto avevo iniziato a darmi dei pizzicotti da sola, per convincermi che non si trattava di un sogno. Oppure di un terribile incubo.

Quando l'avevo raccontato a Beth, la mia migliore amica e compagna di stanza, lei si era messa a ridere e mi aveva chiamata bugiarda. Che audacia

Non credeva che avessi davvero parlato con Mason, perché non ero abbastanza importante per conversare con lui né per essere al suo cospetto.

Pensava che avessi trovato lavoro in un posto disgustoso e io non volevo perseverare con la verità, così mi trattenni dall'insistere sul fatto che lavoravo per la Campbell Industry

Affermare che non mi sentivo profondamente offesa sarebbe stata una bugia.

Beth ne parlava come se Mason fosse un dio che nessuno poteva avvicinare. Per quanto ne sapevo io, però, Mason non era né un dio né un angelo.

Non era una persona che avrebbe dato caramelle ai bambini con voce dolce e parole incoraggianti, nessuno si sarebbe sentito scaldare il petto dalla sua presenza

Lui era Satana.

Mason era la persona che avrebbe strappato le caramelle dalle mani dei bambini per mangiarle di fronte a loro.

Era la persona che ti avrebbe spinto sotto a una macchina a sangue freddo.

Era la persona che, con poche parole, poteva provocare un infarto a qualcuno e lasciargli una

ferita profonda nel cuore.

Una cosa su di lui, però, era vera. Era attraente, non potevo negarlo

Perché gli uomini affascinanti erano tutti così scontrosi, freddi e spietati?

Parlavo per esperienza L'ultimo ragazzo che avevo avuto, qualche anno prima, era attraente, ma mi aveva tradita. Si era giustificato dicendo che io ero nojosa e chiedevo troppo. Che stronzo.

Okay, magari un solo esempio non è abbastanza.Ma che ne era di tutti i bei ragazzi a cui avevo sorriso e che mi avevano rivolto soltanto freddezza di rimando, eh?

E comunque, Mason era il più stronzo di tutti.

Quel coglione mi aveva detto senza troppi giri di parole che non ero intelligente. Si era preso gioco dei miei voti scolastici.

Ed era persino una gentilezza se paragonata a ciò che aveva detto sui mici pregi inesistenti. Non

riuscivo a immaginare quanto dovesse essere terribile lavorare per lui

Forse quel giorno era di malumore? Forse non era così malvagio come credevo, l'avevo giudicato troppo presto

Qualsiasi fosse la verità, però, stavo per diventare la migliore assistente che avesse mai lavorato per lui. Non gli avrei dato alcuna ragione di prendersela con me e ridersela sotto i baffi.

Mi ero svegliata presto, mi ero preparata e avevo indossato la mia migliore espressione, felice e coraggiosa.

Non avevo voluto svegliare Beth per dirle che me ne andavo, perché la stronza avrebbe potuto

rispondere con qualcosa che non mi avrebbe fatto piacere, così avevo preso le mie cose e avevo lasciato l'appartamento

Quello che indossavo, a mio parere, era quanto di migliore avessi nel guardaroba.

Mason Her WayDove le storie prendono vita. Scoprilo ora