CAPITOLO 1

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E ci siamo di nuovo: quel momento che aspetto da tutto l'anno ma che quando arriva voglio solo che passi in fretta. L'estate significava questo. Il nulla più assoluto da fare, e soprattutto, essere fuori casa.

-Summer, mettiti il costume che andiamo in piscina- esclamò mia mamma. Sì, avete capito bene, odio l'estate ma mi chiamo Summer.

-Mamma ma non posso stare a casa? Dovrei finire di leggere Dammi Mille Baci.

-Non se ne parla, Sum. Devi uscire , non puoi sempre stare chiusa in casa! Da quando non esci la sera per andare anche solo a casa di Tay?

Taylor é la mia migliore amica, ma in estate non ho voglia di vedere nessuno, neanche lei.

Mi  squillò  il telefono e dato che non avevo nessuna voglia di andare in piscina risposi controvoglia.

-Tay, cosa c'è?

-Sum! Non puoi capire! Sai Richard, il ragazzo carino dell'ultimo anno? Mi ha parlata! E ha detto che dovremmo andare a quella festa di inizio estate insieme!

Taylor era la ragazza che tutti i maschi amavano. Era alta, con un fisico slanciato, aveva gli occhi azzurri e ghiacciati, i capelli rossi, lunghi e lisci, erano spesso raccolti in una coda bassa tirata o tenuti sciolti. Aveva il viso cosparso di lentiggini e un sorriso sempre stampato in faccia.

Io al contrario, sono abbastanza bassa, i capelli biondi e tagliati fino alle spalle mi ricadono  mossi sulla schiena,  gli occhi verdi smeraldo sono  forse le uniche cose che mi piacciono del mio corpo. Io sto spesso nella mia stanza, e forse solo nel periodo di scuola uscivo con Tay e delle sue amiche, anche solo per mangiare un gelato nei giorni più caldi.

-Tay, non farti prendere troppo da lui, sai com'è... Non é affidabile.-risposi io convinta.

-Summer Angel Miller, é estate e per una volta mi ha parlato un ragazzo alla quale sono interessata anche io. É estate! Non fare l'associale chiusa in casa per quest'anno dai.

Quando pronunciava il mio nome per intero significava che ci teneva per davvero, così le detti ragione.

Probabilmente rimarrò chiusa in casa a guardare Stranger Things e a finire i compiti già a inizio luglio .

Misi giù la chiamata e tornai con le attenzioni rivolte a mia mamma, che mi aspettava con i gomiti appoggiati all'isola della cucina, impaziente di uscire.

A settembre sarei andata al secondo anno delle superiori e a luglio avrei compiuto 15 anni, ma mia mamma non mi lasciava ancora stare a casa da sola per mezza giornata.

E pensare che va a dire a tutti che sono una ragazza molto responsabile e che mi so badare a se stessa.

-Mamma seriamente, non voglio venire! Sono stanca e ho bisogno di rimettermi in sesto per la gara di domani.

Facevo karate da ormai un po' di anni e sentivo che quello sport era quello giusto per me, anche se avevo pochi allenamenti a settimana, e così mi chiedevo in camera a ripassare il kata, il kumite e il kihon. Mi mancava pochissimo alla cintura nera, e così occupavo il mio tempo libero a ripassare.

-Senti Sum, non voglio litigare, ma devi capire che hai un futuro davanti, e di certo non lo realizzerai stando in camera a ripassare karate e a leggere.

-Uff, ho capito mi vado a cambiare.

Mia mamma era un osso duro, e le sue idee erano irremovibili, come la sua personalità.

Mi misi un costume nero e preparai la borsa mettendo un asciugamano e una pochette con il telefono e il portafoglio. Indossai dei pantaloncini sopra il costume e misi gli occhiali sulla fronte.

Mentre entrai in macchina, vidi un viso conosciuto: era Richard. Io e lui ci conoscevamo dalle elementari, visto che facevamo il doposcuola insieme.

Coprii gli occhi con gli occhiali da sole scuri, segno che non volevo essere vista e disturbata. Mi sedetti sul sedile del passeggiero e adagiai la borsa sul sedile posteriore, di fianco a quella di mamma.

Appena scesi, vidi Tay che mi aspettava, dato che prima le avevo mandato un messaggio dove c'era scritto che sarei andata ( purtroppo) in piscina con mia madre.

La salutai e ci incamminammo verso l'entrata dove il ragazzo all'entrata ci consegnò il numero dell'ombrellone e i biglietti per entrare.

Riposi le mie cose e mi sdraiai sul lettino.

-Sai che prima ho visto Richard vicino a casa mia?

-Che strano, lui abita da tutt'altra parte rispetto a te.

L'affermazione che mi diede Tay mi spaventò, dato che non conoscevo nessuno dei suoi amici abitare da quelle parti.

-Forse era andato al Walmart, non credi? É abbastanza vicino a casa tua.

-Sì, infatti, hai ragione.

Tay si tolse la maglietta oversize che le copriva il corpo fino alle ginocchia rivelando un costume a due pezzi blu elettrico, che accentuava i suoi occhi e i suoi capelli lucenti.

Cavolo, vorrei essere come lei.

Io invece estrassi il telefono dalla pochette e aprì Instagram. Vidi le storie di Richard: Tay aveva ragione, era andato al Walmart. Ma nella descrizione di quella storia c'era scritto: alla ricerca dei fiori per la mia ragazza.

Ma non ci stava provando con la mia migliore amica?

Mi sfilai i pantaloncini e corsi in acqua da Tay, che stava parlando con William, un nostro compagno di classe anche lui qui.

-Ciao Will. Posso rubarti un attimo Tay? Devo chiederle alcune cose.

Presi Tay e la portai via da Will, amico stretto di Richard.

-Senti, non so che idee abbia quel Richard con te, ma sappi che é fidanzato. Ha messo le storie di lui al Walmart con questa didascalia.

Le porsi il telefono e lei rimase scioccata.

-Oh cazzo, Sum, grazie per avermelo detto. Richard é un coglione patentato, la prossima volta che lo vedo gli tiro una sedia in testa.

Scoppiamo in una breve risata, mentre con cautela cercai di non far bagnare il telefono che avevo portato pericolosamente in acqua.

Mhh, questo Richard, non mi sembra solo un coglione, ma anche un finto bad boy del cazzo.

Io, mia mamma e Tay uscimmo dalla piscina e io e mia mamma salimmo in macchina, mentre con una mano salutai la mia amica.

A questo Richard non gliela farò passare liscia.

Summer HatersDove le storie prendono vita. Scoprilo ora