Capitolo nono

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*Sono Felicity Lotner. Ho 16 anni. Tyler mi ha baciata alla festa, era quello che avevo più ardentemente sognato da anni!Dovrei essere felice? Ho un senso di stranezza che percorre ogni singolo osso del mio corpo. E se non lo ammassi più come una volta? Ma più importate, riuscirò mai a perdonare Dylan?*

Anzi che verso destra la macchina di Tyler svoltò verso sinistra.Ormai era chiaro : a casa mia non stavamo andando. Ma allora dove? Avevo ben accolto la sua proposta di andare da qualche parte ma da quando eravamo entrati in macchina non ci eravamo rivolti parola. Sarà stato il fatto che ci eravamo appena baciati?

- Dove stiamo andando?- chiedo a Tyler dal posto del viaggiatore
- È una sorpresa- mi dice sorridendo, ma senza togliere gli occhi dalla strada.
Arriviamo in una zona fuori Los Angeles che non conoscevo.
In mezzo alle praterie di roccia che circondavano la città noi eravamo arrivati nell'unico posto erboso nel giro di chilometri.

E lì, in mezzo al nulla più totale, una piccola e abbandonata casina.
Accostiamo,scendiamo dalla macchina e osservo meglio la piccola struttura: un'unico blocco di mattoni rossi corroso dagli anni e piccole pianti rampicanti che gli si aggrappano ai lati.
-Su andiamo- mi dice Tyler prendendo un borsone dal baule della macchina.
Lo vedo avviarsi e non posso fare altro che seguirlo.

Mi fermo sulla fragile porta che introduce la casa e mi soffermo a vedere i piccoli oggetti che la compongono:un vecchio e sporco materasso si stendeva per tutta la stanza, con a fianco un piccolo comodino e un libro sopra di esso.

Vedo Tyler fare il giro della stanza con aria di maliconconia, poi tirando fuori una coperta rossa dal borsone si stende sopra il materasso logoro.
Io mi avvicino al materasso e mi siedo al suo fianco, ma lui non guarda me, lui guarda in alto.
Giro il viso e uno spettacolo magnifico mi si staglia davanti agli occhi.

Un enorme buco in mezzo al soffitto lascia ampiamente vedere il cielo notturno e le sue milioni di stelle,senza niente che possa offuscarle.
- Marte-
-Cosa?-
- Da qui si vede il Marte- mi dice Ty indicando un piccolo puntino rosso nel cielo.
Osservo quel cielo pieno di stelle e lo vedo: un piccolo puntino rosso che ci guarda da lontano.

Se vogliamo usare delle metafore quel pianeta potrebbe essere il mio amore per lui, così grande e così distante, non è possibile che si avvicini così tanto alla terra eppure è successo. Quell'amore così grande ha raggiunto i nostri cuori.

Mi giro verso di lui e vedo che mi sta guardando. Sorride. Sorrido anch'io e lui mi prende la mano. Guardo di nuovo il cielo e sorrido, con la mia mano stretta alla sua. Niente di così spettacolare , ma in questo momento è importante. Appoggio la mia testa sul suo petto e lui mi accarezza i capelli

Passammo così tutta la notte a guardare il cielo stellato, i nostri cuori sincoronizzati, la mia testa sul suo petto e la sua mano fra i miei capelli.

La mattina dopo fu un bel risveglio. Eravamo stesi ancora su quel materasso , uno a fianco all'altra ,con la coperta mezza stropicciata fra i nostri corpi.
-Buongiorno principessa-
-Buongiorno- rispondo a Tyler ancora assonnata.

Lui posa le sue labbra sulle mie, sanno di rugiada e di notte, due cose che adoro.
Lasciamo quella piccola casa e torniamo nella caotica Los Angeles delle 8 di mattina
La macchina nera ci riporta a casa, mi tolgo il vestito della festa e trovo un biglietto dei miei sul comodino

Andiamo a fare la spesa, non so dove cavolo tu sia stata stanotte ma quando torniamo dobbiamo parlare
Papà

Incazzato? Molto. Ma era domenica, non mi importava di nulla, ormai sono grande abbastanza da poter organizzarmi da sola. Mi metto una felpa rossa e dei jeans strappati poi ripartiamo immediatamente.

Destinazione: parco divertimenti
Tyler aveva tanto insistito perchè uscissi con il loro gruppo di amici, e nonostante avessi protestato , alla fine mi convinse. Sarei andata al luna park quel giorno. Avrei incontrato Lexie. E Dylan. Dio Dylan. Mi avrebbe sicuramente chiesto qualcosa.

-Come mai così in pensiero Fell?-
-Sto solo pensando a cosa dovrò dire a Lexie e a Dylan quando mi parleranno-
-Sistemerai tutto ne sono certo- mi dice con un sorriso rassicurante sul viso -E poi a Dylan ci penso io- dice mimando un pugno a mezz'aria.

Rido e le preoccupazioni spariscono.
Arriviamo in rotardo all'ingresso delle giostre e raggiungiamo il nostro gruppetto di amici di corsa . Vedo John che tenta inutilmente di flirtare con Evelyn ,mentre Eleonor, Dylan e Lexie ridono per una battuta fatta da Lexie. Mi mancano le sue battutine.

Di colpo mi fermo, come impiantata a terra"non posso farlo" penso " non oggi" ,ma prima che possa fare qualsiasi cosa Tyler mi prende la mano e sento come un'ondata di calore scorrermi dentro.
Guardo Tyler e lui mi sussurra con gli occhi " Andiamo?"
Scuoto il capo e così procediamo.

- Hey ragazzi sono arrivati finalmente!-
- Piccioncini siete in ritardo-scherzano John ed Eleonor appena arriviamo.
Io sposto per pochi secondi lo sguardo su Dylan e noto con dispiacere che sorride. Di sicuro è certo di aver fatto colpo su di me con l'addobbo in camera mia, e sicuramente avrebbe preteso una chiacchierata.

Cosa si aspettava?Pensava che dopo quello che mi ha fatto quattro rose bastino a farmi cambiare idea? Assolutamente no

Sposto lo sguardo da lui a Lexie che mi lancia una letale occhiaccia da sotto i capelli biondi. Non mi ha ancora perdonato. Stringo la mano di Tyler in attesa di conforto lui la stringe di rimando e dopo quello mi sento un po meglio.

- Bando alle ciance andiamo-
Dice Evelyn interrompendo quel momento di imbarazzo totale.
Così ci addentriamo nel parco , con l'intenzione di divertirci ma soprattutto con l'intenzione di risolvere la situazione con certe due persone.

××
Hello gente sono ritornata con un nuovo capitolo, dopo periodi di crisi da scrittrice ( non che lo sia) ho scritto un altro capitolo.

Spero vi piaccia, visto che per un po non ci sarò più per andare in vacanza anche io

Ci rivediamo presto è
Baci
Marty

Stay for me, pleaseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora