"Se dovessi sintetizzare tutti e dieci i comandamenti in un unico comandamento, in assoluto direi: non infliggere dolore a nessuno."
'Keziah, dovresti rispondere a Liam, continua a chiamare. Guarda' dice mostrandomi il cellulare dove sul display lampeggia una foto di un Liam col sorriso mozzafiato
'Sono ormai tre giorni che non ci parli' mi rimprovera
'Lo so'
'Io rispondo' dice accettando la chiamata
'Ello-'
'Ehi, ciao Liam, vuoi parlare con Keziah? Ora te la passo' dice sorridendomi, l'ammazzerei, giuro
'Buona fortuna' sussurra passandomi il cellulare, faccio un respiro profondo e parlo
'Liam' dico lentamente
'Kaziah, ti prego perdonami, non volevo, non ce la faccio più, davvero, mi manchi, tanto, io-'
Le sue parole scorrono come un fiume
'Liam, non fare così, mi deve passare, okay? Non è semplice'
'Come non è semplice? Cosa devo fare per farmi perdonare? Keziah ti prego, ritorna' la sua voce inizia ad essere disperata
'Non devi fare niente...'
'Keziah, non farlo ti prego'
'Non devo fare cosa?' Chiedo confusa
'Non lasciarmi, Keziah, io ti amo'
'Anche io ti amo, ma-'
'Keziah, ti prego ti prego, farò tutto quello che vuoi ma non-'
'Liam, porca puttana, ascoltami!' Alzo la voce
'Fammi finire la frase' faccio una pausa
'Stavo dicendo che anche io ti amo ma la mia intenzione non è quella di lasciarti - fammi finire - se vuoi che ritorni devi dare tempo al tempo, mi passerà presto, okay?'
'Okay...sicura che non vuoi lasciarmi?' Chiede più rilassato
'Vuoi che lo faccia?'
'No, ti prego, non farlo'
'Non lo farò, Liam' sorrido leggermente
'Ti amo, ti amerò sempre e scusami se sono un idiota testa di cazzo ma a volte la gelosia mi acceca'
'Ho capito'
'Vengo a prenderti a lavoro?' Chiede speranzoso
'Ti chiamo io'
'...Okay...ti amo'
'Ti amo' dico prima di chiudere la chiamata e andare alla ricerca di Ellona Lopez per ucciderla.
'Cosa vuol dire?' Sento Ellona dire al cellulare appena varco la porta della cucina
'Okay si, sto arrivando' dice prima di spegnere la chiamata
'Scusami Keziah, devo andare a casa, Ed dice che c'è Michael un po' ubriaco che mi sta cercando' dice correndo alla porta
'Kim è a casa?' Chiedo preoccupata
'No, è dalla nonna'
'Okay, buona fortuna' dico sollevata
'Grazie, ne avrò bisogno'.
È davvero difficile scegliere qualcosa da mettere senza Ellona intorno, oggi devo andare al Red con i ragazzi e non so davvero cosa mettere quindi lo farò più tardi, intanto vado a mangiarmi qualcosa
'Ehi, Ryan' lo saluto scendendo di nuovo le scale
'Che succede?' Chiedo avvicinandomi a lui vedendolo un po' giù di morale
'Niente che ti deve interessare' dice guardandomi con rabbia
'Woah, scusami' dico sarcastica alzando le mani in segno di resa
'Oh, finiscila. Tieni' dice buttando qualcosa sull' isola della cucina
'Cosa sono? Perché?' Chiedo quando capisco che sono soldi
'Non devi pagare Joshua? Ecco' dice salendo le scale con me dietro
'Ma perché lo fai? Sto lavorando apposta, Ryan'
'Non vuoi i soldi? Bene, me li riprendo!' Dice strappando prepotentemente i soldi dalla mia mano, rimango a dir poco scioccata, non ha mai fatto una cosa del genere
'Che ti prende Ryan?'
'Senti Keziah, lasciami stare, okay?' Dice sbattendo la porta di camera sua per poi chiuderla a chiave
'Ryan? Che succede?' Chiedo continuando a battere i pugni sulla porta
'Se tu non avessi fatto la puttana non saremo in questo casino!' Urla
Ha davvero detto puttana? La parola mi ha davvero colpita come una pugnalata al petto e fa davvero male
'Sai testa di cazzo? Ti ho visto con Joshua qualche sera fà, gli stavi dando qualcosa, pensavo fossi dalla nostra parte!' Urlo a mia volta
'Vaffanculo!' Tiro un' ultimo pugno alla porta prima di ritornare in camera mia, mi è passata la fame.
"Se tu non avessi fatto la puttana non saremo in questo casino!"
Questa frase mi ronza in testa e punge come uno sciame di api, anzi no di calabroni perché le api una volta che pungono muoiono e fa davvero male, ma queste sono persistenti.Mi sveglio con i risidui delle lacrime sugli occhi e non ricordo nemmeno di essemi addormentata, è successo solo una volta in passato che piangessi per Ryan, avevo 16anni e pensavo davvero che non sarebbe più successo.
Vado in bagno e mi lavo la faccia, ritorno in camera e mi stendo di nuovo sul letto con il viso verso il soffitto, sembra passata un' eternità quando qualcuno finalmente bussa alla porta
'Avanti'
'Ehi Keziah'
'Com'è andata?' Chiedo sempre con lo sguardo rivolto verso l'alto, ma quando si siede sul letto con me e non dice niente punto gli occhi su di lei, sembra stanca, emotivamente almeno
'Sono andata a casa e Michael era lì, voleva parlare con me, mi ha detto le cose di sempre, che mi ama e cose così' si ferma e abbassa lo sguardo
'È successo tutto così in fretta...Ed ha visto che ci baciavamo e-' un singhiozzo stoppa le sue parole
'E...e mi ha lasciata' scoppia e io non posso fare altro che abbracciarla
'Keziah, ti rendi conto? Io lo amo e ho rovinato tutto. Sono delusa da me stessa e immagino lo sia anche tu' dice tra le lacrime
'No amore, non pensarlo, non mi hai delusa'
'Faccio schifo, come mi vede Kim? Che razza di madre sono?'
'Non fai schifo, Kim ti ama e sei una madre fantastica, smettila Ellona!'.
Passiamo un' ora intera abbracciate finché Ellona mi passa un sacchetto
'Tieni'
'È per te' dice sorridendomi leggermente
'Tu sei pazza' dico tirando fuori un paio di skinny jeans neri che hanno un taglio sulle ginocchia e un top corto semplice ma bello, anche questo nero
'Per una serata top'
'Non credo che ci andrò'
'Oh, si che ci andrai, vengo con te' dice entusiasta
'Davvero?'
'Si, ho bisogno di bere'.
Iniziamo a prepararci per le 8pm alle 9pm Jonathan passa a prenderci
'Come sto?' Chiedo facendo un giro su me stessa
'Woah, sei stuprabile, poi la piastra te l'ho fatta perfetta'
'Trovi?' Chiedo guardandomi allo specchio, il top mi fascia bene il seno e mi lascia scoperta la pancia, i jeans gli amo davvero
'Certo!'
Sentiamo qualcuno bussare alla porta e ci giriamo tutte e due di scatto verso essa
'Keziah...'
'Ellona dobbiamo andare' dico tirandola per il braccio ignorando Ryan
'Keziah, ti prego' mi ferma lui non appena usciamo dalla porta di camera mia
'Siamo in ritardo' dico strattonando il braccio e guardandolo male, facciamo le scale con Ryan che ci sbuffa dietro
'Cos'è successo con Ryan?' Chiede Ellona una volta fuori di casa
'Non voglio parlarne. Ciao Jonny' sfodero il mio sorriso più bello
'Ciao Keziah' mi saluta con un bacio sulla guancia
'Ciao Ellona. Pronte per una serata movimentata?'
'Parti ti prego' si lamenta Ellona dai sedili postriori prolungando la 'o'
'Subito' dice Jonathan mettendo in moto.
Entrati al Red la musica inizia a rimbombarmi in testa, arriviamo al bancone e ci sono Emily, Freddy e Eric ad aspettarci
'Ehi finalmente!' Urla Emily per sovrastare la musica
'Ciao bella' la saluto io
'Dai, andiamo a ballare!' Dice Emily prendendo me e Ellona trascinandoci in pista.
Balliamo per almeno un'ora e tutti siamo più o meno brilli
'Vi offro da bere, ragazze?' Ci chiede Eric
'Certo! Voglio ubriacarmi fino a star male!'
'Ellona vacci piano' la rimprovero
'Sisi' mi liquida lei con un gesto della mano, mi allontano alzando gli occhi al cielo.
Ballo per un'altra ora con Emily e finalmente mi sento stanca e devo andare anche in bagno quindi mi dirigo lì, mi faccio spazzio tra la gente sudata e ubriaca che si struscia fra di loro, la fila in bagno non è tanto lunga come immaginavo, mi sento un po' osservata mi guardo in giro ma nessuno mi sta guardando, la fila per il bagno intanto sta andando avanti
'Ehi' una voce rocca e sensuale mi soffia nell'orecchio e due braccia forti mi circondano i fianchi, cerco di togliermi ma non riesco
'Stai tranquilla Keziah, sono io'
'Jonathan, cosa stai facendo?'
'Non lo so, sento che devo starti vicino' dice baciandomi i capelli
'Jonathan, dobbiamo parlare' dico prendendogli la mano, ci spostiamo in un posto meno rumoroso
'Jona-' vengo interrotta dalle sue dita che mi coprono le labbra
'Shhhhh' trascina il suono
'Non dire niente, fai parlare prima me' dice facendo un sorriso da ebete che quasi mi fa ridere, ed è così carino e tenero che sembra un bambino nonostante la sua montagna di muscoli
'Ti ascolto'
'Quando ero piccolo, prima che mia madre se ne andasse via con il suo nuovo marito mi ha detto di lottare per quello che voglio, e la cosa mi sembra strana perché lei era la prima che quando il giocco si faceva duro mollava e questo mi fa incazzare molto, insomma, non poteva darmi lei quel consiglio, me lo aspettavo più da mio padre, lui si che lottava per quello che voleva, dico anche letteralmente, mio fratello è più mia madre, io-'
'Jonathan! Stai parlando a vanvera' lo interrompo
'Oh...si, hai ragione' dice strofinandosi il collo
'Sei molto ubriaco, forse è meglio se ti accompagno a casa' dico iniziando a camminare verso l'uscita
'No, aspetta, fammi finire almeno'
'Okay'
'Okay...stavo dicendo che mia madre prima di andare via mi ha detto che devo lottare per quello che voglio, e...e tu sei ciò che voglio' rimango pietrificata alle sue parole, insomma, sì, sapevo che gli piacevo ma pensavo una semplice cotta che sarebbe andata via prima o poi, speravo prima per la sua incolumità e anche per la mia
'Si lo so, io non sono quello che vuoi tu...' dice ma poi si ferma come se stesse pensado
'Voglio dormire con te' dice di punto in bianco
'Cosa?!' Chiedo allarmata, lui inizia a ridere e io lo guardo come se fosse pazzo
'Non dico fare sesso' e finalmente tiro un sospiro di sollievo
'Dico solo dormire, insieme, sotto le lenzuola, nel tuo letto, accoccolati, la mia mano sul tuo petto, il tuo braccio intorno al collo e la mano che mi accarezza la schiena' rimango ad ascoltarlo senza fiatare e mi sento terribilmente in colpa per lui, non merita questo da me
'Magari con la finestra aperta così fa freddo e dobbiamo abbracciarci più forte, senza parlare. Solo dormire. Abbracciati. Io e te'
'Jonathan, non so cosa dire' lui si avvicina a me e mi accarezza la guancia
'Non dire niente' sorride
'Mi dispiace' sussurro e mi viene veramente voglia di piangere
'Non dispiacerti' mi abbraccia e mi bacia la testa, ricambio l'abbraccio ma dopo nemmeno due secondi lui non è più tra le mie braccia ma sul pavimento con un ragazzo a cavalcioni su di lui che gli riempie la faccia di pugni, rimango alibita e più guardo e più mi sembra di conoscere il ragazzo girato di spalle, collego i pezzi e poi capisco
'Liam!' Urlo ma nessuna reazione, sia da Liam sia da Jonathan che rimane per terra a incassare i colpi
'Figlio di puttana, io ti uccido!' Gli urla in faccia Liam
'Liam smettila, basta!' Cerco di prendergli il braccio ma vengo spinta anche io a terra e finalmente si ferma realizzando cosa ha appena fatto
'Oddio Keziah, stai bene?' Chiede venendo verso di me
'Non azzardarti a toccarmi!' Urlo, mi alzo da terra e vado da Jonathan
'Ehi, mi senti? Stai bene?' Chiedo preoccupata, lo schiaffeggio un po'
'Mai stato meglio' sorride come se non fosse successo niente e il suo sorriso contagia anche me ma dura per poco quando sento Liam prendermi la spalla per farmi voltare
'Non toccarmi! Che cazzo, mi stai pedinando?'
'No, io non...Keziah mi dispiace, okay?'
'No, non è fottutamente okay, non stava facendo niente, non hai avuto motivo per aggredirlo'
'Io...' non sa più che dire
'Risparmia fiato Liam' dico mentre aiuto Jonathan e subito mi accorgo che abbiamo dato spettacolo ma lì per lì non mi interessa
'Non devi avercela con lui' mi dice
'Jonny, sei troppo buono, non devi giustificare nessuno'
'C'ho provato' dice e io alzo gli occhi al cielo
'Quando Ellona serve non c'è mai' e come se mi avesse letto nel pensiero si materializza davanti all'uscita
'Eccovi!'
'Andiamo' mi affretto a dire
Mi faccio dare le chiavi della macchina da Jonathan perché tra i tre sono l'unica ancora in grado di guidare.
Accompagno prima Ellona e poi mi dirigo a casa mia, Jonathan nel frattempo si è addormentato
'Siamo a casa' lo sveglio
'Mmh...a casa tua?' Chiede un po' confuso
'Si, a casa mia' dico aiutandolo a scendere dalla macchina.
Entriamo in casa e la prima cosa che i miei occhi incontrano è Ryan che si alza di scatto appena ci vede
'Che è successo?' Chiede venendo verso di me ma io non lo degno nemmeno di una parola
'Okay, ho capito' si arrende quando finisco la rampa di scale e vado verso la stanza degli ospiti
'Puoi sederti nel letto, vado in bagno a prendere la cassetta del pronto soccorso, arrivo subito'
Vado in bagno, mi prendo qualche minuto per cambiarmi in qualcosa di comodo, struccarmi per quel poco che mi sono truccata e sistemare i capelli in una crocchia, prendo la cassetta del pronto soccorso e vado da Jonathan, quando apro la porta mi trovo davanti ad un dio greco a petto nudo girato di spalle, schiena ampia e ben scolpita, quando si gira abbasso lo sguardo quasi imbarazza
'Scusa, non ti ho sentita arrivare' si strofina il collo e inizia ad arrossire
'Non scusarti' dico incantata dal suo corpo, muscoli ben definiti e una V che sparisce nell'elastico dei boxer che si intravedono da sotto i jeans neri, mi schiaffeggio mentalmente per riprendermi
'Da più giovane non ero così, ero magrissimo, aggiungiamo anche brutto' inizia a ridere di se stesso
'Poi ho scoperto la kickbox e i pesi e walah eccomi qua' inizio a ridere anche io nervosamente mentre appoggio la cassetta sul comodino
'Vuoi dell'acqua?'
'Il tuo amico me ne ha portato un bicchiere prima' dice e so che ha un sacco di domande per la testa
'Okay, siediti sul letto'
'Si signora' dice facendo il saluto militare.
Inizio a medicarlo e mi sorprende che non batta ciglio
'Woah' mi complimento
'Cosa?'
'Tra tutta la gente che ho medicato tu sei il primo che non fiata' sorride leggermente e alza le spalle
'Sarà la tua presenza a tranquillizzarmi, e non biasimo Liam per avermi preso a pugni' per un momento mi fermo dal mio lavoro
'Perché non hai reagito? Bello e grosso come sei pensavo lo avresti fatto'
'Keziah non devi avercela con lui, si vede che ti ama tanto, poi non volevo colpirlo, forse me lo meritavo, non dovevo starti così vicino'
'Non giustifica quello che ha fatto, ora sta zitto e fammi finire il lavoro'.
'Allora, il taglio sul labbro dovrebbe guarire entro due giorni insieme al taglio sul sopracciglio, il naso non mi sembra rotto ma te l'ho steccato per sicurezza'
'Dove hai imparato?'
'Serve avere un' infermiera in famiglia' gli sorrido
'Se hai bisogno sono nella stanza di fianco e se hai fame mangia quello che vuoi'
'Grazie'
'Nulla'
'Buonanotte'
'Notte Jonathan' dico e chiudo la porta alle mie spalle e mi dirigo in camera mia mettendomi immediatamente sotto le coperte intenta a dimenticare questa giornata.
Proprio quando stavo per addormentarmi sento il letto abbassarsi sotto il peso di qualcuno e so esattamente di chi si tratta
'Keziah, per favore tieniti i soldi' non ricevendo parole mie continua a parlare lui
'Mi dispiace, okay? Non puoi ignorarmi per sempre'
'È passato solo un giorno nemmeno'
'È tanto per me' dice cercando di fare il dolce provocando solo un' alzata di occhi al cielo da parte mia
'Okay, sono stato una testa di cazzo figlio di puttana, solo che oggi ho visto Joshua e tu sai com'è, ha fatto una delle sue cazzate ed è convinto che ritornerai da lui strischiando e questo mi ha fatto incazzare ed è scoppiata quasi una rissa ma sono intervenuti i poliziotti, è per quello che quando sono arrivato a casa me la sono presa con te, eri la prima persona che ho visto dopo di lui'
'Capisco' dico cercando di sembrare disinteressata
'Mi dispiace averti dato la colpa, non volevo darti della puttana, e stato crudele da parte mia, non pensavo veramente quello che ho detto' fa una pausa
'La sera che mi hai visto con Joshua gli stavo dando soldi per aiutarti con quello che gli devi'
'Potevi dirmelo, non credi?' Chiedo girandomi per guardarlo
'Si, potevo ma sapevo che non me lo avresti permesso'
'Ti odio quando fai così'
'Sono perdonato?' Chiede facendo la faccia da cucciolo
'Mmh, non lo so'
'Daiii'
'Okay okay, che rompi palle che sei'
'È il mio secondo nome' dice rilassandosi
'Cos' è successo al tuo amico di là?' Chiede curioso
'Lunga storia' dico abbandonandomi tra le sue braccia
'Sinonimo di fatti i cazzi tuoi'
'No Ryan, voglio solo dimemticare questa giornata'
'Come vuoi. Notte Keziah' dice lasciandomi un bacio in testa
'Notte Ryan' dico prima di cadere nelle braccia di Morfeo.MI SCUSO PER EVENTUALI ERRORI.
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Someone like you || Liam Payne.
Fanfiction"La vita è un'illusione, dopo si muore" Dopo quel giorno, quel maledetto giorno, dove lui l'ha abbandonata per sempre, il suo unico pensiero fisso era la morte. Voleva morire, stava soffrendo, tra i demoni del suo passato, droghe, anti depressivi e...