Success is the best revenge

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Sono le due e diciotto del mattino di metá febbraio, Harry Styles é al parco seduto su una panchina da quasi quattro ore.
Sto gelando cavolo.
Perché é seduto qui? Perché é ancora seduto su questa panchina? Forse é meglio cominciare dall'inizio, tornare indietro e spiegarvi.

Harry Styles sbatté la porta del bagno e chiuse a chiave.
Fece scorrere l'acqua della doccia finché divenne gradevolmente calda e rimase sotto il getto per cinque minuti buoni.
S'insaponó energicamente, giró il rubinetto della fredda e si stupí, come sempre, dell'immancabile contrazione del suo pene.
Uscì dalla doccia e si mise nudo a scrutarsi attentamente davanti a un grande specchio a grandezza naturale.
La settimana trascorsa alla spa gli aveva fatto un mondo di bene.
Il filo di pancetta se n'era andato e ora a aveva il ventre piatto come una tavola.
Effetti anche dei quaranta piegamenti quotidiani.

Si giró di fianco.

Niente male.

Il corpo era in forma ottima.
Asciutto, abbronzato e virile.
Si concesse un sorriso di compiacimento e si chinó in avanti per esaminarsi il viso.
Sembrava tutto a posto, eccetto un punto nero che gli si annidava sul mento.
Lo strizzó con cura.
Sì, era ancora maledettamente figo.
Anzi, per la veritá più in gamba che mai.
S'era rimesso fisicamente a nuovo in previsione dell'imminente tour in America, avvenimento al quale Harry guardava con un misto di sentimenti.
Erano ormai due anni che non andava in giro benché non lo avrebbe mai ammesso con nessuno , si preoccupava di non riuscire a reggere , a tenere il passo.
Cristo, c'erano in lista un sacco di cittá e tutte si aspettavano da lui il massimo.
La voce era in buona forma, ma il tour prevedeva un programma estenuante .
Per di più la stampa e i critici non aspettavano altro che di cogliere qualche primo segno di decadimento.
Aprì cautamente la porta del bagno. La bionda lo aspettava pigramente sdraiata sul letto, in stato di avanzata nuditá.
Harry si diresse verso di lei. Era il momento di divertirsi.
Di spassarsela.
Un'ora dopo tutto l'entusiasmo si era tramutato in noia.
"Harry" ,strilló la biondina per l'ennesima volta, "sei il massimo!"
Poi con un vacuo sorrisetto, si concentró di nuovo nel tentativo di farlo godere.
Quando si erano conosciuti, qualche ora prima , lei gli aveva sussurrato 'vedrai, ti faró godere come non mai.'
Harry stava ancora aspettando.
"Harry" mormorò di nuovo "sei troppo. Davvero."
Styles non la stava nemmeno a sentire.
Giaceva nudo e rilassato nella stanza d'albergo con le persiane chiuse, le braccia gettate con noncuranza dietro al capo.
A occhi socchiusi, sopportava le attenzioni della ragazza.
Non aveva la minima intenzione di lasciarsi coinvolgere o di partecipare. Perché avrebbe dovuto? Che facesse pure tutto lei.
Dopotutto, la star era lui, no?
Era giá stata fortunata a riuscire a entrare nel suo letto, nella sua stanza, nella sua vita.
Harry Styles era una superstar di rock soul.
Un cantante che faceva impazzire le donne di tutto il mondo col suo ghigno gutturale e i suoi atteggiamenti sensuali.
Peccato che, fosse gay.
A ventisette anni aveva toccato la vetta del successo.
Aveva tutto.

Denaro. Investimenti all'estero e mucchi di contanti per le solite cosette utili nella vita, come ad esempio una casa da duecentomila steriline a Londra, una range rover nuova, oltre alla ferrari e alla Rolls.

Amore. Bé, era single da non si sa quanti anni.
Aveva scoperto di essere gay all'etá di sedici anni ma ogni tanto andava anche con le ragazze.

Harry non provava neanche lontanamente un accenno di orgasmo. Il guaio era che non poteva certo prendersi il disturbo di darsi da fare con le ragazze o ragazzi che rimorchiava occasionalmente e che affollavano la sua stanza.
Erano le quattro, ora di New York.
Era circa metá luglio e faceva un caldo soffocante .
La stanza naturalmente era dotata d'aria condizionata , ma era pur sempre una frescura strana, innaturale.
"Vestiti. Ne ho abbastanza." Disse Harry.
La ragazza espresse la sua delusione. Harry non l'aveva nemmeno toccata.
"Saprei farti venire, " disse la Biondina , "se ti liberassi dei pensieri."
Harry scese dal letto e si diresse verso il bagno.
Cosa poteva farle pensare che volesse venire proprio con lei?
"Pronta e fuori dai piedi in cinque minuti!" Disse seccamente.
"Ehi.."protestó nuovamente.
Harry fece un'altra doccia : le precauzioni non erano mai troppe.
Questa volta quando emerse nella stanza da bagno la ragazza era sparita.
Bene.
A volte si fermavano a protestare . Harry spalancó le finestre e lasció entrare a fiotti la luce del sole.
Esaminó la possibilità di telefonare a Niall, ma certo a quell'ora stava con Linda, che si sarebbe seccata. Linda non era niente male, ma non era il suo tipo.
Al diavolo , Niall doveva essere a disposizione sua e non di Linda.
Era pur sempre il suo manager.
Afferró il telefono.
"Ehi, Niall, cocchino, vorresti spostare le tue chiappe da queste parti per parlare di cose più importanti dei tuoi spassi personali?"
"Che c'é, Harry? Non si può rimandare?"
"No, ho bisogno di compagnia!"
"Dammi qualche minuto."
Harry accese la televisione.
Avvolto nell'accapoatoio nero si versó del gin e si sistemó sul letto.
Fece scattare il telecomando.
Gioco a quiz. Film western. Culinaria. Sfilata di Yves Saint Laurent. Si fermó qui.
La telecamera fece una carrellata su una quindicina di modelli in costumi da bagno,
"Che stronzate." Disse Harry. E stava giá per cambiare canale, quando si fece avanti un ragazzo.
Indossava un perizoma leopardato e aveva un corpo da inchiodare perfino Harry.
Styles risalí con gli occhi al viso del ragazzo e non ne rimase certo deluso. Era stupendo, con una bocca fine e rosea, occhi azzurrissimi e capelli castani lucenti.
"Niente male, " esclamó Harry ad alta voce , e si sentí leggermente eccitato : buon segno.
Doveva assolutamente avere quel ragazzo. Avrebbe detto a Niall di procurarglielo.
Per Harry Styles niente era impossibile. Poteva avere tutti gli uomini che voleva e di solito gli aveva.






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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 11, 2015 ⏰

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