1.44 ● QUANDO DIVENTAI UNA PATTUMIERA

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Eravamo in mensa, Janine, Juliet, Sean e io. Stavo sgranocchiando le carote con un po' di salsa guacamole.

Per tre giorni non avevo fatto altro che sperare di svegliarmi con il rumore della piscina nelle orecchie.

Quella donna strana con la voce da prepotente non mi piaceva. Mi sembrava la versione femminile di Brad, con qualcosa di più crudele, però.

Secchione era scattato sull'attenti appena l'aveva chiamato in quella maniera strana. Misha.

Almeno, io potevo scappare via da Brad. Che legame c'era tra loro? Affari, aveva detto David, ma Lucy sembrava molto più preoccupata.

Però era bello con il completo nero e la cravatta.

Mi aveva fatto battere il cuore forte. EL vestiva più colorato, ma quel vestito faceva sembrare Michael un cavaliere moderno in un'armatura di stoffa. Un ciuffo biondo e ribelle gli scendeva sulla fronte, mente il resto dei capelli era ordinato.

Quando mi spiega è sempre spettinato, come se farlo lo rendesse un po' matto. Forse lo faccio davvero diventare matto.

Pensavo ai capelli di secchione e cantavo Mantle of sins. Mi ero svegliata alla mattina e ero così tanto in fissa che avevo fatto fatica a seguire le lezioni.

«Senti, Jun» Janine, che non aveva parlato fino a quel momento, attirò la mia attenzione.

Piegò in giù la bocca e si mise una ciocca di capelli dietro l'orecchio. «Stiamo invitando gente per il compleanno ma, a parte noi e Dana che sembra un martello su un'incudine, pochi altri vengono, forse siamo in meno di dieci.»

«Questo vuol dire che alla fine non viene nessuno?» Strinsi il piatto di plastica che si crepò scricchiolando.

Juliet scosse la testa «La guerra è ancora aperta.»

«E voi due, non siete state minacciate?» le guardai.

Janine sorrise. «Non ti preoccupare Juno. Seb mi fa una corte spietata. Io sono immune a loro tre.» Morse una patatina, facendomi l'occhiolino.

Giocai anche io con una patatina. «Vero, quando ti metti di mezzo, Brad non dice niente.»

«Già. Però Seb è senza speranza. Almeno finché continua a fare il bullo in questa maniera.»

«E pensare che io desideravo tanto una festa per i miei sedici anni.» Ruotai la forchetta tra le dita, come avevo visto fare a Nate con la matita. «Vorrei un miracolo che convincesse gli altri a stare dalla mia parte.»

Janine, Juliet e Sean spalancarono gli occhi nello stesso momento «Juno spostati!» gridò Janine.

Non feci in tempo a muovermi, qualcosa di freddo colò sulla mia testa, lungo i miei capelli e sulle mie spalle. Abbassai gli occhi: strisce liquide verdi e rosse si mischiavano alle mie ciocche rosa.

«Juno!» Janine strillò ancora.

Da dietro di me arrivò la voce di Brad. «Ma come, non è questo il bidone degli avanzi?» Qualcuno gli stava dicendo di fermarsi.

"E camminerò nudo

Sul mantello che hai tessuto per me

di Peccati e vergogna

Finché sarà il mio tappeto rosso di fama"

La sala mensa era immersa in un silenzio che non avevo mai sentito.

Alzai gli occhi, i volti sorpresi dei compagni erano mascherati di verde e rosso, dalla salsa che mi colava davanti .

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