Era una tiepida sera di primavera, la giovane Mikasa guardava fuori dalla finestra della piccola baita di legno perdendosi nelle luci del crepuscolo e sospirava: era in quella stagione che, quando erano solo due bambini, aveva conosciuto Eren Jaeger: il ragazzo che aveva perduto da ormai cinque anni dalla fine del boato della Terra. Continuava a pensare a come fosse sparito, avevano fermato l'avanzare dei giganti e li avevano annientati, ma del corpo di Eren...non era rimasto nulla.
Gli occhi iniziarono a pizzicarle e decise di provare a distrarsi mafacendo per alzarsi dando quasi le spalle alla finestra, con la coda dell'occhio vide la sagoma di quello che sembrava un essere umano camminare poco distante dalla sua casa. Iniziò a spaventarsi quando, guardando meglio, si accorse che si dirigeva proprio nella sua direzione e accelerava sempre di più; tuttavia più, quello che era riconoscibile come un ragazzo, si faceva vicino più sembrava avere dei tratti incredibilmente familiari. Mentre pensava questo il giovane era sparito e pochi minuti dopo Mikasa sentì bussare alla sua porta.
"Chi... chi è?" chiese con voce tremante.
"Ti prego Mikasa.. apri la porta" disse colui che stava all'ingresso.
A Mikasa quasi venne un colpo, non avrebbe mai immaginato di risentire quella voce e... con un gesto sconsiderato aprì la porta: il ragazzo che si trovava davanti era alto, le sue grandi spalle prendevano quasi la larghezza della porticina e il suo fisico seppur nascosto sotto i vestiti emanava la stessa imponenza di cinque anni prima, i suoi lunghi capelli castani gli ricadevano sulle spalle e alcune ciocche gli incorniciavano gli occhi, verdi e profondi così come li aveva visti l'ultima volta.Mikasa alzò lievemente le sopracciglia e spalancò gli occhi, con un accenno di perplessità sul viso mentre, evidentemente confusa, cercava di comprendere quello che stava succedendo.
Mikasa indietreggiò quando Eren le si avvicinò a piccoli passi come se temesse di spaventarla, con un dolce e piccolo sorriso sulle labbra non smetteva di guardarla nei suoi magnifici occhi ancora scossi per la sorpresa.
"Che.. che cosa..? " disse con un filo di voce."Sono io Mikasa...sono Eren"
La confusione di Mikasa aumentò
"Eren..." guardava davanti a lei, incerta se quello fosse davvero il ragazzo che credeva perduto da tempo.
La somiglianza era sorprendente ma era passato così tanto tempo e il dolore aveva ormai consumato ogni speranza della ragazza. "E-Eren...? Sei tu...?" ripetè, lui stava per parlare quando una folata di vento attraversò la stanza e Mikasa alzò le spalle per il fresco improvviso.
Eren si voltò allora per chiudere la porta alle sue spalle, poi fece un passo più lungo e i due si trovarono a una distanza tale che Mikasa sentiva sulle guance il respiro di lui.Eren con la mano accarezzò i capelli della giovane raccolti in una coda di cavallo, facendosi passare tra le dita le lunghe ciocche corvine e, senza smettere di sorriderle dolcemente, alla fine sussurrò "Si Mikasa, è passato tanto, tanto tempo ma nemmeno per un momento ho smesso di pensare a te"
Mikasa nonostante lo sgomento iniziale aveva ripreso lucidità e rispose con un filo di voce "provamelo..." . Eren ebbe un piccolo sussulto e lei ripetè "se sei davvero Eren... dovrai provarmelo" e guardò il ragazzo davanti a lei con un'espressione piena di decisione ma anche di luce all'idea che di lì a poco avrebbe scoperto se l'amore della sua vita fosse veramente tornato a casa.
Eren seppur sorpreso sembrava un velo divertito dalla situazione e rispose "Mikasa..interrogami pure. Ricordo ogni minima cosa di te, ho conservato i nostri ricordi nel mio cuore come preziosissimi tesori: la nostra infanzia insieme, quando sei venuta a vivere da noi, ogni volta che mi proteggevi da bambini grazie alla tua forza nonostante avessi la mia stessa età.." Mikasa sentì un brivido e sul viso le si formò un malinconico sorriso; Eren continuò " tu mi hai sempre protetto Mikasa, anche quando ci siamo arruolati non facevi altro che preoccuparti per me, ricordo di quando io ti feci quella piccola cicatrice che hai sotto l'occhio mentre cercavi di aiutarmi perché avevo persone il controllo del mio potere e di quando sei stata il motivo per non arrendermi quando tutto sembrava perduto e il gigante che uccise mia madre stava per divorarci" abbassò gli occhi " ricordo di quella sera a Marley..quando stavamo per confessarci i nostri sentimenti e ricordo di aver sentito il mio cuore come spezzarsi all'idea che tu non mi amassi"
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Finché il boato non ci separi
FanfictionUna piccola storia dall'epilogo spicy in una realtà alternativa al finale di attack on Titan in cui dopo 5 anni dalla fine del boato della Terra, e la misteriosa sparizione di eren, quest'ultimo si presenta alla porta della casa di Mikasa che stenta...