1 capitolo.

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Diamine, sono le 07.25, e ho circa dieci minuti scarsi per uscire di casa e dirigermi verso l'edificio scolastico che distava molti km da casa mia. Sbuffai, e alzai il busto dal letto, per potermi sedere su esso; non volevo andare per niente a scuola, dato che oggi il professore di chimica rilasciava i compiti.
Volevo solo una "A" in quel compito, me lo meritavo, sinceramente.
Decisi di scendere dal letto, e prendendo dell'intimo pulito nero, dei jeans semplici insieme ad una canotta e vans -dato che era la fine di maggio, e qui a Stradfoard il tempo cambiava varie volte-, decisi per questo cambiamento di temperatura di portarmi anche un giubotto leggero, che posai sul letto, ancora disordinato.
Entrando in bagno, feci una doccia abbastanza veloce che conclusi dopo meno di due minuti, cosa da record, e vestendomi immediatamente, sistemai le ciglia con solo del mascara; d'altronde ero abbronzata e non ero pallida come voleva la mia carnagione, quindi non ne vedevo il motivo di appesantire quel 'bel faccino' -così lo descrivevano i ragazzi- con una linea di eyelineer e oggetti vari -trucco che usavo di solito-. Recuperai il cellulare già carico insieme al giubotto per poi scendere al piano di sotto, non vedendo traccia dei miei; "meraviglioso." pensai, non mi piaceva per niente la loro compagnia, mio padre beveva e fumava di continuo mentre mia madre subiva tutto ciò che faceva o diceva suo marito, nonchè mio padre..che poi "padre"; un padre è quello presente, quello che ti aiuta, ti vuole bene e fa di tutto per la propria famiglia, non il mio. Quel uomo per me era solo "Bob". Mi accorsi in ritardo di un bigliettino attaccato al frigo, ma non avendo tempo di leggerlo, poichè l'orologio nella parete segnava le "07.35", mi catapultai letteralmente fuori, dopo che avevo recuperato anche le chiavi di casa e del motorino -che mi aveva regalato mia madre, un anno fa', per i miei 16 anni-. Salì sopra di esso e solo d'allora mi accorsi che la mia migliore amica, Valerie mi aveva chiamata per poterle dare un passaggio; la sua casa non distava molto da scuola, ma quando lei chiamava, c'era qualcosa sotto, andava a finire sempre così e dopo me lo sentivo. Annuendo, dopo una decina di minuti, -se non di meno- ero sotto casa sua, e salutandola con un bacio veloce sulla guancia, misi nuovamente in moto il motorino, diretta ora verso la scuola, arrivando alle 07.48. Cazzo, un altro record in quel giorno, stupendo. Mi meravigliai di me stessa, davvero. Risi per quei pensieri che mi stavo facendo nella mia mente, ero pazza; ma a distrarmi da quei pensieri era la mia migliore amica, che continuava a tormentarmi con moltissime frasi, che non sentì. Senza rendermene conto stavo seduta sulla panchina che si trovava dinanzi al mio armadietto, e in seguito prestai -finalmente- la massima attenzione alla ragazza che mormorava un "ma mi stai sentendo?", così annuendo e ridacchiando alla sua domanda, la sentì parlare, quando iniziò veramente una conversazione di pochi minuti.
"Domani sera John mi ha invitato ad una festa! Cazzo, lo capisci?! John! Oddio Lexi, non ci credo! Ti prego, vieni pure tu! Ci saranno moltissimi ragazzi e potrai stare con loro" Risi sia per l'eccitazione che emanava la mia amica sia alla sua proposta. Io in una festa? Lexi Barks in una festa? Droghe, drink, vestiti super scollati, rapporti sessuali senza privacy, non facevano per me, assolutamente. Feci un veloce movimento con la testa per farle capire la mia negazione.
"Ti prego Barks, non puoi pensare sempre a quel fottuto Mark! Lui è un coglione a fare ciò che ha fatto, e i ragazzi non sono tutti come lui..e poi domani è solo una festa, ti diverti. Fallo per la tua bellissima migliore amica che ti vuole tanto tanto ma tanto bene." Veramente, non dovevo pensare a quel coglione del mio ex: mi aveva tradito due volte, la prima volta di nascosto -che venni a sapere dopo la nostra rottura- solo perchè non mi aveva portato a letto come vuole tutta la scuola; quasi tutti i ragazzi vogliono quello da me, e mai nessun ragazzo, per puro divertimento, mi porterà sotto di lui a gemere come una vera sgualdrina. La odiavo quando metteva in mezzo la storia con il mio ex, sapendo che comportandosi in quella maniera, esporgendo il labbro inferiore e infine facendo gli occhioni dolce, cadevo nella sua trappola e accettavo. E fu' così. Per una mia ragione sconosciuta e strana accettai il suo invito, e così nel pomeriggio ero obbligata ad andare con lei in un negozio di abbigliamento per poter comperare un vestito che andasse bene per il giorno seguente, dato che disponevo solo di jeans o magliette semplici, ovviamente non per una festa. Sentì il rumore odioso della campanella, e salutando la mia amica, andai nella mia classe. Ora di chimica. Bellissimo.
Cominciamo con questa giornata.



È la prima fan fiction che scrivo, e vorrei sapere se volete il continuo! Grazie mille se siete arrivati fino a qua; un abbraccio x.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 09, 2015 ⏰

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