Capitolo 5: Rivelazioni

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Greta's pov

Avevo passato l'intera giornata con lui, e quando mi chiese di fermarmi da lui per la notte, non me lo feci ripetere due volte.

Non avevo niente di mio, così mi intrufolai nel suo armadio mentre lui era in bagno e gli rubai la sua felpa preferita, quella bianca con la scritta dei Nirvana.

Mi stava larga, ma era comodissima, e in più profumava di lui.

Quando uscì dal bagno e mi vide, alzò un sopracciglio con un misto di amore e finta indignazione.

"Signorina Dose, quella felpa è mia, giusto?" disse avvicinandosi.

"Ma che dici, ti sembro una ladra?" ribattei ridendo e scappando per la casa, con lui alle calcagna.

Ovviamente, mi raggiunse in un attimo e mi afferrò, buttandomi sul divano e facendomi il solletico fino a farmi quasi piangere dal ridere.

Cercai di ribattere, facendogli il solletico a mia volta, e alla fine crollammo entrambi, esausti e sorridenti.

Mentre ci riprendevamo, lui mi guardò intensamente. "Sai, amo quando ridi," gli dissi piano, accarezzandogli il viso.

"Allora cercherò di farlo spesso," mi rispose, baciandomi la fronte.

Mi abbracciai a lui e poco dopo mi addormentai tra le sue braccia. Mi portò a letto, e quella notte dormimmo abbracciati.

La mattina seguente

Mi svegliai e non lo trovai accanto a me. Il cuore mi si strinse un attimo; forse era già uscito?

Ero ancora avvolta nella sua felpa, e il suo profumo mi rassicurava. Mi alzai e andai in cucina, dove lo trovai a preparare la colazione.

"Buongiorno, principessa," disse, sorridendo.

"Buongiorno, omone," risposi ancora un po' assonnata. Gli corsi incontro e lo abbracciai forte.

"Pensavo fossi già andato via," gli confessai.

"Dove dovrei andare?" chiese lui, scrutandomi con affetto. Poi, vedendo che i pancake rischiavano di bruciarsi, scoppiammo a ridere.

Fu la miglior colazione di sempre. A un certo punto, mentre mangiavamo, lui mi raccontò che la sera prima lo aveva chiamato Richi.

"Era preoccupato perché non gli avevi scritto per tutta la giornata. Gli ho mostrato che stavi bene e si è tranquillizzato," disse, lanciandomi un'occhiata dolce.

"Oh, il mio Richi," dissi commossa.

"Dobbiamo passare a prenderlo, mi ha chiesto di accompagnarti," aggiunse lui.

Dopo colazione, andai in bagno a prepararmi, e quando finii mi ritrovai un Dadda appoggiato allo stipite della porta, più bello che mai. Gli diedi un bacio a stampo.

"Ma quanto sei bello, Daddetton," gli dissi, scherzando.

"Ladra di felpe," rispose lui ridendo, mentre mi rincorreva giù per le scale.

Durante il tragitto in macchina litigammo affettuosamente sulla musica: alla fine, riuscii a fargli ascoltare Calcutta, anche se lui preferiva Michael Jackson.

"Lo sai che uno dei miei sogni è sempre stato andare a un concerto di Calcutta? Amo come le sue canzoni mi rappresentino," dissi abbassando il volume della radio. Lui mi strinse la coscia e mi guardò intensamente.

"Andremo, te lo prometto," disse, e io gli diedi un bacio dolce.

Arrivati a casa mia, arrivò il momento di salutarci.

"Promettimi che mi scriverai sempre se hai bisogno di qualcosa," mi disse prima di andarsene.

"Certo, sergente," risposi ridendo, mentre lui faceva l'occhiolino.

Salendo le scale, tornai indietro e lo baciai un'ultima volta, ma in quel momento arrivò Richi, che ci trovò in un momento di totale intimità.

"Beh, ma nemmeno 24 ore e già vi fate i piccioncini!" disse con un sorrisetto.

"Se non ti sbrighi, ti lascio qui," ribatté Dadda ridendo. Dopo un altro saluto affettuoso, finalmente tornai a casa, dove Jas mi aspettava impaziente di sapere tutto.

"Dunque, ti fidanzi e non mi dici niente?" disse abbracciandomi.

"Te lo avrei detto ora, cretinah!" dissi ridendo e ricambiando l'abbraccio.

Mentre prendevamo un caffè, le raccontai ogni dettaglio, dal primo sguardo fino ai suoi sorrisi. Era sorpresa sia dal comportamento di Dadda che dal mio.

"Aspetta un attimo, quella non è la sua felpa?" mi chiese notando cosa indossavo.

"Sì," dissi arrossendo. Lei rise e mi prese in giro, ma sapevo che era felice per me.

Dadda's pov

Durante il tragitto verso lo studio, raccontai tutto a Richi, che non ci credeva.

"Aspetta, ma ti ricordi quando ti ho chiamato ieri sera?" disse, ridendo.

"Sì, perché?" chiesi sospettoso.

"Ho fatto uno screenshot di voi due abbracciati, eravate troppo carini," confessò, allontanandosi da me per non farsi prendere a spintoni.

"Se lo posti da qualche parte, finisci male," minacciai, ma ridendo. Alla fine, arrivammo allo studio e Richi, senza esitare, annunciò a tutti la grande novità.

"Daddetton si è fidanzato!" urlò quasi. Simo, il nostro amico, non ci credeva.

"Ah sì? Con chi?" chiese Simo incredulo.

"Greta," risposi sorridendo. Anche lui restò senza parole, e per convincerlo, Richi gli mostrò la foto di noi due abbracciati nel letto.

"Non ci credo! State davvero insieme!" disse Simo, ancora sorpreso. Ridendo, concludemmo la chiamata con le ragazze, e passammo la giornata a lavorare e a scherzare.

Quella sera Richi ci invitò tutti a cena. Appena arrivai, corsi ad abbracciare Greta.

"Mi sei mancata," le sussurrai. Lei rise e mi diede un bacio a stampo. Cenammo insieme con un piatto di pasta e vongole, il mio preferito.

Dopo cena, restammo tutti a dormire da Richi. Era una serata perfetta, e c'era un momento in cui, mentre ci baciavamo, Simo era sul divano a mangiare Nutella, ridendo.

"Ehi, belli amici che siete, mi fate sentire single!" disse fingendosi offeso.

"Simo, lo sei!" gli rispondemmo, scoppiando a ridere. Quella notte, io e Greta ci addormentammo abbracciati, come due pezzi di un puzzle che finalmente si erano trovati.

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Spazio autrice✍️
Questo era il quinto capitolo spero. vi piaccia.Ricordate di lasciare dei consigli e commenti su come posso migliorare. Se vi piace non dimenticate di mettere una stellina ⭐️⭐️

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