Mi scherniva per l'incedere leggero
con cui inforcavo
gli attraversamenti pedonali.Perché ignorava l'eufonico vibrare
delle corde di pianofortenelle strade.
E quelle strisce
ne erano i tasti consumati.
Quanti voli pindarici abbattuti
nella sua esasperata cacciaalle mie corvine emozioni:
diventai il comodino da notte
su cui poggiare i problemi,
che in quel clangore
scandivano il mio nome.Ho lasciato la luce accesa in cucina:
per illudermi che stasera
ci sia anche lei,
con il vuoto,
ad attendere il mio spento ritorno.
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Pensieri disallineati di una mente stanca e diversamente creativa
PoetryUna storia d'amore come tante. Ma raccontata meglio, forse. Il racconto in versi di un amore distratto, disperso nelle soffitte di un futuro trapassato.