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"Dimmi la verità hyung: sono davvero così palesemente gay?!"

"Sul serio lo stai chiedendo a me? Lo sai benissimo che prima di provarci ho dovuto pensarci per tre mesi perché pensavo tu fossi etero."

Effettivamente Seokjin che lo stava fissando quasi con disappunto aveva ragione e Yoongi con un lamento gutturale si lasciò cadere all'indietro finendo lungo disteso sul divano, lo sguardo rivolto al soffitto e le sopracciglia corrucciate.

"Appunto! Non ha minimamente senso che lui ci sia arrivato subito!"

Diede un morso deciso al pezzo di pollo fritto cercando di sfogare la propria irritazione.

La giornata di lavoro era ormai finita da un paio di ore e non appena entrato in auto non aveva resistito nemmeno un secondo: aveva chiamato Seokjin immediatamente a domandagli se avesse il tempo ed il piacere di ascoltarlo mentre si sfogava.

Ovviamente la risposta era stata positiva, mai il maggiore si tirava indietro davanti alla possibilità di scoprire novità, e si era presentato alla sua porta in tempo zero armato di birra, pollo e gelato.

Decisamente nulla di buono per le loro pelli, ma era un sacrificio che entrambi erano disposti a compiere.

"Beh dai, guarda il positivo: magari ci guadagni una bella scopata."

Yoongi si tirò su sui gomiti, un sopracciglio alzato e lo sguardo assolutamente incredulo fisso su Seokjin che, del tutto impassibile, stava continuando a mangiare.

"Dio hyung, penso che se ci provasse non sarei in grado di trattenermi dal tirargli un pugno. Non che sia brutto eh, anzi, è decisamente un figo e scommetto sia pure bravo a letto, ma non lo sopporto proprio."

Seokjin fece spallucce, a fargli intendere che lui invece non se la sarebbe affatto presa, e gli passò una lattina costringendolo quindi a mettersi di nuovo seduto di fronte a lui.

Yoongi la accettò con un silenzioso cenno del capo e ne approfittò per buttare nel contenitore appoggiato sul tavolino l'osso del pollo ormai mangiato.

"Comunque è stato un primo giorno decisamente impegnativo... sicuro di riuscire a resistere fino a fine contratto? Quanti sono, tre anni?"

"Due. Ma resisterei, ne sono certo... il problema è l'esatto opposto. Se mi licenziano come faccio?"

Stavolta fu il maggiore a sgranare parecchio gli occhi distogliendo lo sguardo per non farsi notare, ma Yoongi lo conosceva troppo bene per non rendersene conto.

Si lasciò sfuggire un sospiro e si sistemò meglio contro lo schienale affondando nei cuscini.

"Tranquillo, non servono finte rassicurazioni: lo so che sarebbe la fine della mia carriera."

"Vabbè, lui però non può licenziarti... me l'hai detto proprio tu!"

"Sì, ma se non si dà una regolata e la signora Kim lo toglie dall'azienda io non ho ragione di lavorare lì come assistente di qualcuno che non c'è. Sarei completamente superfluo."

Seokjin gli avvolse le spalle con un braccio e Yoongi in automatico poggiò la testa su di lui ad occhi socchiusi, godendosi il senso confortevole di casa che solo lui riusciva ad infondergli.

"Cerca di stare positivo. Sei bravissimo nel tuo lavoro, e anche se non fosse, sono convinto che dopo due o tre scandali al massimo sarà Taehyung stesso a fare dietrofront e prendere seriamente il suo lavoro. Ma anche se non dovesse succedere, ora che il mio salone è ufficialmente stabile posso prenderti io a lavorare. Saresti sicuramente il migliore a gestire le chiamate delle clienti e organizzare gli appuntamenti."

Stavolta la frustrazione di Yoongi venne momentaneamente soffocata da una risatina e lo ringraziò in un sussurro carico di affetto.

Quando aveva preso la decisione di essere chiaro con sé stesso e parlargli riguardo il suo non provare più nulla era stato certo che la cosa avrebbe decretato un loro allontanarsi per sempre.

Per quanto facesse male la sincerità era tutto e dopo aver confessato la fine del suo amore effettivamente Seokjin aveva accettato la cosa tagliando poi i contatti.

Aveva bisogno di spazio, dopotutto era ancora innamorato, e oh, quanto si era pentito Yoongi di averlo perduto!

Solo qualche mese più tardi il maggiore gli aveva scritto per invitarlo all'inaugurazione del suo primo piccolo salone, riconoscendo quanto il suo supporto fosse stato fondamentale affinché decidesse di mettersi in proprio.

Era stato strano rivedersi e sentire di nuovo l'uno la voce dell'altro dopo tanto tempo, ma come Yoongi aveva previsto l'emozione del momento non tornò ad essere sentimento e si sentì uno schifo per essere il solo ed unico responsabile della fine di tutto.

Seokjin però lo aveva accolto nuovamente nella sua vita, stavolta da amico, e da quell'istante non si erano mai più divisi e avevamo continuato a sostenersi a vicenda per tutti quegli anni, nelle rispettive relazioni, crescite lavorative e personali.

Era bello poter contare l'uno sull'altro.

"A proposito, secondo me avresti bisogno di un taglio. Ora che vedo da vicino sei pieno di doppie punte..."

Ridacchiò di nuovo ad occhi chiusi, godendosi le dita esperte di Seokjin fra i capelli che lo accarezzavano.

"Appena avrò tempo farò un salto da te allora, promesso hyung."

"Basta che chiami, un buco te lo trovo."

Il resto della cena lo trascorsero in silenzio davanti ad un film e quando terminò sia quello che il cibo Seokjin si mise in piedi, gli diede una mano a sistemare e poi andò a mettersi le scarpe e la giacca.

"Buona fortuna per domani eh."

"Grazie, ne ho decisamente bisogno hyung. Buonanotte."

Si salutarono con un ultimo cenno del capo e Yoongi lo ascoltò camminare verso l'ascensore -mai avrebbe fatto venti piani di scale a piedi- per poi chiudere la porta.

Si lasciò sfuggire uno sbuffo e una volta spente le luci andò in bagno per prepararsi alla notte.

Abbondò con la crema sulle occhiaie, sicuro che da allora in poi la stanchezza e lo stress si sarebbero accumulati con facilità, e si coricò a letto una volta lavati anche i denti.

Socchiuse gli occhi ed un respiro compiaciuto abbandonò le sue labbra quando percepì distintamente ogni muscolo del suo corpo rilassarsi sul materasso dopo una giornata intera passata teso come una corda di violino.

Magari avevano soltanto iniziato col piede sbagliato, forse doveva prenderla con più filosofia...

Non ne aveva la più pallida idea, ma decise che rifletterci ancora non aveva senso, non quando era così stanco.

Chissà, magari la mattina avrebbe avuto l'illuminazione, o forse Taehyung stesso si sarebbe comportato in modo diverso.

Ne dubitava e cercando inutilmente di avere speranza si addormentò poco dopo.

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SPAZIO POLIPETTA 🐙

Capitolo un po' più breve del solito, ma se lo avessi allungato sarebbero state soltanto parole superflue.

Spero vi sia piaciuto lo stesso cuties: personalmente amo Seokjin sia in questa fanfiction che nella realtà ovviamente (a proposito l'avete visto alle Olimpiadi??? AAAAAAAAH), ce lo vedo proprio in veste di "fratello maggiore" premuroso, ma anche spensierato!

Forza Signorino Kim! [TAEGI]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora