-O mio Dio, ancora non ci credo- esclamò felice Allison per la terza volta da quando aveva incontrato la sorella, che le rispose solo con un timido ma sincero sorriso.
Sky non si sarebbe mai aspettata di rivedere uno dei suoi fratelli, viste le strade diverse che avevano preso tutti quanti, ma d'altronde non si può mai sapere cosa ha in serbo il destino. Però si ritenne fortunata ad essersi ritrovata proprio con Allison, visto che con tutti gli altri aveva qualche situazione in sospeso. Numero Tre invece l'aveva abbracciata non appena Skylar si era voltata e aveva aspettato la fine del suo turno per fare quattro chiacchiere con lei, come se il tempo non fosse mai passato.
-Non ci vediamo da quando tu e Klaus siete scappati insieme, non puoi nemmeno immaginare il caos che avete scatenato con la vostra fuga- proseguì Allison euforica, con l'inconsapevolezza di chi non possiede tutte le tessere di un puzzle -Allora lui come sta?-. Quella domanda fu come un dardo che si conficcò dritto nel cuore di Skylar, che non aveva più sentito pronunciare quel nome da quella fatidica notte. Questo però non voleva dire che ogni tanto non albergasse tra i suoi pensieri, come un fantasma prepotente che infesta una casa altrimenti quieta.
-Non ne ho idea, non lo vedo da quasi un anno- rispose Sky, senza riuscire a mascherare un velo di tristezza che era andato a coprire il suo volto che fino a poco fa manifestava solo gioia. La sorella si mostrò subito mortificata, ma la castana la tranquillizzò e le spiegò, senza entrare troppo nei dettagli, cosa fosse successo tra loro.
-Sono senza parole- sospirò Allison alla fine del racconto che non riusciva davvero a trovare qualcosa di meglio da dire.
-È andata così- fece spallucce la castana.
-Se questa era la situazione, hai fatto bene ad allontanarti- cercò di chiudere la questione l'altra e poi tentò di aprire un nuovo argomento -E insomma adesso cosa stai facendo?.Questo secondo quesito non fu ostico come il primo, ma comunque non fu facile trovare una risposta, dato che mise Skylar di fronte ad una questione che stava cercando di non affrontare, ovvero cosa stesse facendo della sua vita. Aveva trovato un equilibrio dopo tanti anni di sofferenza, che comunque rimanevano lì a ribollire dentro di lei, ma andava avanti senza uno scopo preciso o un'ambizione che la spingesse a realizzare se stessa o semplicemente a non farsi incatenare in un'apatia e in una noia senza fine. Aveva passato anni a sognare quel momento, a fantasticare insieme a Klaus su quello che sarebbero diventati e su quello che avrebbero fatto una volta cresciuti, senza sapere che proprio crescere ti portava a scoprire la disillusione della pura e mediocre realtà.
-Lavoro qui sei giorni a settimana. È un ambiente sereno e la paga è abbastanza da potermi pagare l'affitto di un appartamento qui vicino e stare in pari con le spese- nel dirlo, Sky si mise tristezza da sola, ma d'altronde questa era la sua vita: lavorare per vivere e vivere lavorando, facendo un lavoro che per di più non la esaltava affatto.
Un'esistenza che sapeva più di sopravvivenza.
-A te invece non c'è nemmeno bisogno di chiederlo- si affrettò a dire Skylar nella speranza che la sorella non intervenisse al riguardo -Ti seguo sempre in televisione, sono una tua grande fan!-. Numero Otto parlò con sincera contentezza, che non passò inosservata all'altra ragazza, la quale iniziò ad entrare nei dettagli della sua brillante carriera nel mondo del cinema.
-Di certo, non mi sarei mai aspettata che da qualche foto in copertina, fatta per gioco da bambina, sarei arrivata a recitare ad Hollywood!- concluse il suo racconto Allison.
-Sei stata davvero molto brava- le riconobbe la castana, dandole quell'approvazione che da loro padre gli era sempre mancata e di cui ora era quasi dipendente.
-Diciamo che ho anche avuto fortuna e ho colto le occasioni che mi sono capitate- Allison finse della modestia, mentre si beava della lode che le era stata fatta dalla sorella, sperandone di riceverne ancora.
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ANOTHER HARGREEVES [The Umbrella Academy]
FanfictionEsiste, da qualche parte negli Stati Uniti, una famiglia decisamente fuori dall'ordinario, in cui i bambini al posto del nome hanno dei semplici numeri, come delle cavie di un folle, seppur straordinario, esperimento. Esso è stato ordito da un assai...